Gesù innalzato e morto in croce, stazione XII: Gesù innalzato e morto in croce (stampa, serie) by Pera Giuseppe, Sabatelli Luigi, Cecchi Giovan Battista (sec. XIX)
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stampa, serie stazione XII: Gesù innalzato e morto in croce
Gesù innalzato e morto in croce, stazione XII: Gesù innalzato e morto in croce (stampa, serie) di Pera Giuseppe, Sabatelli Luigi, Cecchi Giovan Battista (sec. XIX)
Gesù innalzato e morto in croce, stazione XII: Gesù innalzato e morto in croce (stampa, serie) by Pera Giuseppe, Sabatelli Luigi, Cecchi Giovan Battista (sec. XIX)
ca 1800-ca 1800
Personaggi: Cristo; Madonna; san Giovanni Evangelista. Oggetti: croci. Figure: soldati; astanti
Gesù innalzato e morto in croce, stazione XII: Gesù innalzato e morto in croce (stampa, serie)
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La presente serie di stampe raffiguranti le stazioni della Via Crucis è do cumentata nella Villa del Poggio Imperiale per la prima volta nell'agosto del 1804, nella Continuazione dell'Inventario del 1803, probabilmente al m omento del suo arrivo alla villa , in quanto è menzionata nelle pagine ded icate al Dare, cioè alle Entrate. In questa descrizione non sono specifi cate le misure, né il nome dell'autore, e desta qualche sospetto sull'iden tificazione con la nostra serie il fatto che i quattordici quadretti risul tano stampati a colori diversi, il che non può dirsi delle nostre incisi oni. D'altra parte, oltre al fatto che la descrizione, piuttosto dettaglia ta delle cornici corrisponde a quella dei pezzi in questione, un elemento determinante sembra testimoniare a favore dell'identificazione con la seri e del Sabatelli, cioè il rimando esatto alla citazione poco sopra ricordat a, contenuto nell'Inventario successivo della villa, risalente al 1810, do ve le Stampe sono questa volta menzionate nella Cappella, e inventariate c on il numero 421, che compare tutt'oggi sulla totalità dei pezzi in esame. L'identificazione a colori diversi del 1804 è dunque probabilmente frut to di un errore, dovuto al fatto che il compilatore della Continuazione no n aveva davanti agli occhi la serie, come farebbe pensare anche l'omission e delle misure, che nell'opera di inventariazione non vengono mai tralasci ate. L'Inventario del 1810, oltre al rimando all'Inventario precedente, ne contiene anche uno a quello successivo, che regolarmente corrisponde: inf atti nell'Inventario del 1818 la serie è nuovamente ricordata, questa volt a con il numero 366 (come si affermava nel precedente Inventario) che si r itrova tutt'oggi su quattro dei pezzi in esame. Anche qui si ha un ulterio re rimando ai numeri 168-182 dell'Inventario successivo, quello del 1836, che però è andato perduto o comunque non identificato. In ogni caso due in cisioni (quella con la II e III Stazione) hanno ancora oggi leggibili i nu meri relativi alla catalogazione del '36 (riconoscibile dal datato cartell ino a stampa), cioè i numeri 170 e 171, compresi infatti nella fascia 169- 182 indicata come numerazione - nel perduto Inventario- della serie della Via Crucis. Sul retro di tutte e quattordici le stampe si trovano anche i numeri in minio rosso (dal 338 al 351) risalenti all'Inventario del 1860- 1861. Oltre a questi numeri sul retro se ne trovano altri, molto più recen ti, relativi a catalogazioni delle quali non si ha riscontro altrove. Dag li inventari sopra indicati la serie risulta essere sempre stata nella Cap pella, dove tuttora si trova, con l'unica eccezione dell'Inventario del 18 60, che la dice ubicata nella Sagrestia. I disegni preparatori per le i ncisioni della Via Crucis furono eseguiti da Luigi Sabatelli negli ultimi anni del del secolo XVIII, cioè quando egli era ritornato a Firenze dopo i l soggiorno romano (1789-1794) e probabilmente anche dopo quello veneziano (1794-1795), che avevano arricchito la sua fragile costruzione ricevuta a Firenze (Del Bravo, 1978). Come fa notare C. Del Bravo (1968, 1978), de l duplice aspetto presente in Sabatelli da un lato il protoromanticismo alla Füssli, che compone in tono sublime le forze neoclassiche, dall'alt ro il gusto neoseicentesco, sorretto dall'interesse per il colore alla ven eta i disegni della Via Crucis risentono soprattutto di quest'ultima t endenza, specialmente dell'amore per Van Dyck; per questo gusto neoseicent esco essi sono da avvicinarsi agli affreschi del Sabatelli nella Tribuna d i Galileo a Firenze, molto più tardi (1841), e da riallacciare a un orient amento presente in altri artisti più giovani del Sabatelli, a lui legati, come Giuseppe Bezzuoli e Francesco Hayez. I disegni originali dell'artista , a penna, furono subito acquistati da un Ricasoli, priore de' Cavalieri (Ticozzi, 1826). La serie fu incisa a Firenze nel 1800 da Giovan Battist a Cecchi e Benedetto Eredi, con la collaborazione dell'acquafortista Giuse ppe Pera. Nel maggio 1801 si ha la prima notizia che la serie era conclusa , in una lettera del Sabatelli all'amico e protettore pistoiese Tommaso Pu ccini, dove si dice che la serie è terminata e che egli è disposto a manda rne una copia all'amico (Paolozzi Strozzi, 1978). Le incisioni ebbero mol to successo sia in Italia che fuori, tanto che alcune composizioni furono riprodotte in un'opera di Stefano Ticozzi del 1826, la Storia cronologica di Quaranta avvenimenti i più importanti della Vita di Gesù Cristo e di Ma ria Vergine (...), dove si danno anche alcune notizie sull'opera e sulla s ua fortuna. Un'altra copia di questa serie si trova nella chiesa parrocch iale di S. Gersolè (presso Impruneta, Firenze): due fogli, con le stazioni XII e XIII, provenienti da questa chiesa, furono esposti nel 1978 alla Mo stra di disegni e incisioni dell'artista, al Gabinetto Disegni e Stampe de gli Uffizi, che non possiede nessuna di queste incisioni (Paolozzi
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stazione XII: Gesù innalzato e morto in croce
Gesù innalzato e morto in croce
Personaggi: Cristo; Madonna; san Giovanni Evangelista. Oggetti: croci. Figure: soldati; astanti
stazione XII: Gesù innalzato e morto in croce, Gesù innalzato e morto in croce
Firenze (FI)
0900195944-12
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