beato Giacomo Filippo Bertoni da Faenza (dipinto) by Dei Pietro detto Bartolomeo della Gatta (sec. XV)

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dipinto beato Giacomo Filippo Bertoni da Faenza
beato Giacomo Filippo Bertoni da Faenza (dipinto) di Dei Pietro detto Bartolomeo della Gatta (sec. XV) 
beato Giacomo Filippo Bertoni da Faenza (dipinto) by Dei Pietro detto Bartolomeo della Gatta (sec. XV) 
ca 1400-ca 1499 
dipinto 
dipinto 
00220744 
09 
0900220744 
L'opera, benché rovinata dal tempo da pesanti ridipinture e da almeno un pessimo restauro degli inizi del secolo, è da sempre considerata autografa del pittore e miniatore Bartolomeo Della Gatta, noto anche come abate di S. Clemente (ad Arezzo), camaldolese di grande talento artistico che fuse lezioni verrocchiesche, pierfrancescane e in generale fiorentine con spunti linguistici mutuati dall'Umbria. La tavola viene citata dal Vasari nella vita dell'artista e da numerose fonti locali sei-settecentesche; gli studiosi di questo secolo concordano sull'attribuzione; qualche problema presenta invece la datazione della tavola: l'iscrizione, che ci ricorda anche che il committente fu Bellichino, membro della famiglia dei Bellichini, poi Guilichini, ci permette di individuare il decennio, ma l'ultima cifra della data è illeggibile; secondo le schede della mostra del 1930 l'opera risalirebbe al periodo compreso tra il 1486 e il 1487, e sarebbe stata eseguita come ringraziamento del committente per essere scampato ad una pestilenza; in realtà la pestilenza fu nel 1478, il che costringerebbe a spostare la datazione all'indietro; se diamo retta al Vasari leggiamo che Bartolomeo lavorò a lungo in Arezzo ("e nel medesimo luogo fece ritratto del beato Iacopo Filippo da Piacenza") e " dopo, condotto a Roma lavorò una storia nella cappella di Papa Sisto"; gli affreschi di Bartolomeo nella Sistina, questo è un dato certo, risalgono al 1482, per cui, sempre prendendo per buono quello che afferma il Vasari, dovremmo datare la tavola di San Pier Piccolo agli anni 1480/ 1482; il fatto che il beato raffigurato sia morto soltanto nel 1483 potrebbe non significare nulla; occorre piuttosto sottolineare che il dipinto in oggetto per quanto consentono le condizioni di lettura, presenta forti affinità stilistiche e di impianto con il s. Rocco eseguito da Bartolomeo per la Fraternita nel 1479 oggi conservato nella Pinacoteca del Museo Medievale di Arezzo; il che avvalora la datazione proposta. Il ritratto del beato Iacopo e ciò che resta di una serie di opere eseguite da Bartolomeo Della Gatta in San Pier Piccolo, tutte testimoniate dalle fonti ed oggi o disperse o conservate in altre raccolte (Museo Diocesano di Arezzo, Fondazione Horne a Firenze) 
beato Giacomo Filippo Bertoni da Faenza 
dipinto 
beato Giacomo Filippo Bertoni da Faenza 
Arezzo (AR) 
0900220744 
dipinto 
detenzione Ente religioso cattolico 
tavola/ pittura a tempera 
bibliografia specifica: Salmi M - 1930 
bibliografia specifica: Tafi A - 1978 
bibliografia specifica: Pasqui U - 1926 
bibliografia specifica: Vasari G - 1927-1932 

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