san Valeriano, san Tiburzio, sant'Urbano, santa Cecilia (dipinto) by Lippo di Corso (attribuito) (secc. XIV/ XV)
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dipinto, volta san Valeriano, san Tiburzio, sant'Urbano, santa Cecilia
san Valeriano, san Tiburzio, sant'Urbano, santa Cecilia (dipinto) by Lippo di Corso (attribuito) (secc. XIV/ XV)
san Valeriano, san Tiburzio, sant'Urbano, santa Cecilia (dipinto) di Lippo di Corso (attribuito) (secc. XIV/ XV)
post 1394-ca 1410
Personaggi: san Valeriano; san Tiburzio; sant'Urbano papa; santa Cecilia. Abbigliamento: all'antica. Oggetti: palma; corone di rose; libro. Allegorie-simboli: volta celeste; nuvole; mandorle; luce
dipinto
00281110
09
0900281110
L'intero ciclo di affreschi fu riscoperto sotto un imbiancatura settecentesca (eseguita dal 18 dicembre al 9 gennaio 1720) nel 1858 da padre Sante Mattei. L'attribuzione a Lorenzo di Bicci è seguita anche dal Fremantle, quella a Bicci di Lorenzo dal Van Marle, mentre il Gombosi assegna il ciclo a Spinello Aretino. Il nome di Lippo, proposto dai Paatz, è suggerito loro da una comunicazione orale di H. D. Gronau, che riconosceva negli affreschi la mano di un Maestro attivo nella decorazione a fresco della cappella della Passione (Nerli, poi Alamanni scheda 13815) eseguiti secondo fonti settecentesche (vedi Procacci 1932) da un giovane di nome Lippo. Anche il Bellosi e la Padovani ritengono della stessa mano parte degli affreschi della Cappella della Passione e il ciclo di S. Cecilia. La Padovani inoltre propone di assegnare quest'ultima opera al corpus dello Pseudo-Ambrogio di Baldese, personalità individuata dal van Marle che il Pudelko propose di identificare con Bonaiuto di Giovanni e la Padovani con Lippo d'Andrea o Lippo di Corso. Anche il Boskovits assegna il nostro ciclo a Lippo, che suggerisce di identificare con Lippo d'Andrea, pittore nato nel 1377. Per la datazione il "terminus post quem" è fornito dal 1394, anno in cui venne edificata la sacrestia (vedi campo "fonti manoscritte", Libro dei Padronati). Il ciclo è ispirato alla "Passio" di Santa Cecilia, scritta intorno al 500. La identificazione iconografica degli episodi come storie di Santa Caterina (Sirèn) e storie di Santa Lucia (Bellosi, Padovani) è pertanto errata. La faccia inferiore della parete di fondo, ora in parte bianca e in parte occupata da un affresco settecentesco, doveva in origine essere decorata con altri due episodi della vita della santa, e percisamente con la `Condanna a morte di Cecilia' e il `Martirio di Cecilia', come si deduce dalle iscrizioni superstiti sopra le riquadrature marmoree (vedi campo iscrizioni)
san Valeriano, san Tiburzio, sant'Urbano, santa Cecilia
Personaggi: san Valeriano; san Tiburzio; sant'Urbano papa; santa Cecilia. Abbigliamento: all'antica. Oggetti: palma; corone di rose; libro. Allegorie-simboli: volta celeste; nuvole; mandorle; luce
volta
san Valeriano, san Tiburzio, sant'Urbano, santa Cecilia
Firenze (FI)
0900281110-11
dipinto
proprietà Stato
intonaco/ pittura a fresco
bibliografia specifica: Berenson B - 1932
bibliografia specifica: Crowe J. A./ Cavalcaselle G. B - 1864-1866
bibliografia specifica: Kirchen Florenz - 1940-1954
bibliografia specifica: Fremantle R - 1975
bibliografia specifica: Kaftal G - 1952-1978
bibliografia specifica: Bellosi L - 1965
bibliografia specifica: Siren O - 1904
bibliografia specifica: Chiesa Santa - 1992
bibliografia specifica: Gombosi G - 1926
bibliografia specifica: Bibliotheca Sanctorum - 1961-1969
bibliografia di confronto: Van Marle R - 1923-1938
bibliografia di confronto: Procacci U - 1932
bibliografia di confronto: Sabatini A - 1971
bibliografia specifica: Boskovits M - 1987
bibliografia specifica: Mattei S - 1869
bibliografia specifica: Mostra tesori - 1960
bibliografia specifica: Tesori arte - 1979