storie sacre e profeti (armadio da sacrestia) by Agnolo di Lazzaro d'Arezzo, Bernardo di Tommaso di Ghigo, Francesco di Giovanni di Guccio, Guidi Giovanni di Ser Giovanni detto Scheggia, Giuliano da Maiano, Finiguerra Maso, Baldovinetti Alessio, Manetti Antonio, Nanni di Nardo, Benci Antonio detto Antonio del Pollaiolo, Rosselli Francesco, Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio, Benedetto da Maiano (attribuito), Giovanni da Maiano (attribuito), Mino da Fiesole (attribuito), Andrea di Francesco detto Andrea del Verrocchio (sec. XV)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0900281459-0 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
armadio da sacrestia storie sacre e profeti
storie sacre e profeti (armadio da sacrestia) by Agnolo di Lazzaro d'Arezzo, Bernardo di Tommaso di Ghigo, Francesco di Giovanni di Guccio, Guidi Giovanni di Ser Giovanni detto Scheggia, Giuliano da Maiano, Finiguerra Maso, Baldovinetti Alessio, Manetti Antonio, Nanni di Nardo, Benci Antonio detto Antonio del Pollaiolo, Rosselli Francesco, Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio, Benedetto da Maiano (attribuito), Giovanni da Maiano (attribuito), Mino da Fiesole (attribuito), Andrea di Francesco detto Andrea del Verrocchio (sec. XV)
storie sacre e profeti (armadio da sacrestia) di Agnolo di Lazzaro d'Arezzo, Bernardo di Tommaso di Ghigo, Francesco di Giovanni di Guccio, Guidi Giovanni di Ser Giovanni detto Scheggia, Giuliano da Maiano, Finiguerra Maso, Baldovinetti Alessio, Manetti Antonio, Nanni di Nardo, Benci Antonio detto Antonio del Pollaiolo, Rosselli Francesco, Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio, Benedetto da Maiano (attribuito), Giovanni da Maiano (attribuito), Mino da Fiesole (attribuito), Andrea di Francesco detto Andrea del Verrocchio (sec. XV)
post 1436-ante 1468
Armadio a quattro pareti comprendente banconi con cassetti, pannellatura a due ordini di specchi rettangolari divisi da lesene scanalate con capitelli compositi,fregi intermedi con motivo di palmetta lungo tutto il perimetro e, nella parte terminale, fregio a ghirlande e putti
armadio da sacrestia
00281459
09
0900281459
La Sagrestia delle Messe viene considerata dal Vasari come opera di Giuliano da Maiano e tale attribuzione viene ripresa dal Richa e dal Bartolini Baldelli. Una precisazione importante a questo riguardo avviene nel 1827 da parte del Rumohr, il quale pubblica alcuni documenti relativi alla committenza, dai quali si evince che Giuliano da Maiano fu incaricato di eseguire solamente le pareti di ingresso e di fondo della sagrestia. Nel 1839 il Gaye è il primo ad affermare che la prima fase del lavoro fu eseguita nel 1436 dal Manetti. Successivamente il Semper pubblica i nomi degli artigiani che col Manetti avevano lavorato alla costruzione delle pareti laterali. Per quanto riguarda quest'ultime un altro contributo importante, che venne però ignorato dalla critica successiva, fu quello del Poggi che in una piccola guida afferma che la parete destra della sagrestia era opera di Agnolo di Lazzaro (datata 1435-1440) e solo quella sinistra del Manetti (1436-1445). Come già accennato l'Arcangeli, i Paatz, lo Chastel ignorarono tali osservazioni e si occuparono soprattutto di attribuire i cartoni dei pannelli figurati. E' solo nel 1982 che Margaret Haines pubblica una monografia sul complesso ligneo in cui si cerca in maniera sistematica di individuare le varie fasi di esecuzione e i rispettivi autori. Questo lavoro della Haines si basa soprattutto sull'esame dei documenti conservati nell'archivio dell'Opera del Duomo, gran parte dei quali erano già stati trascritti ma non pubblicati dal Poggi all' inizio del secolo. Ci atterremo pertanto al completo studio della Haines per descrivere le vicende della sagrestia. Benché non siano pervenuti veri e propri contratti d'allogazione per le pareti Sud e Nord, l'analisi dei documenti porta a concludere con certezza che la prima fu commissionata ad Agnolo di Lazzaro e compagni nel 1436-1440 e l'altra ad Antonio Manetti e bottega nel 1436-1445. Le pareti d'ingresso e di fondo (ovest ed est) cominciarono ad essere eseguite circa vent'anni dopo che le pareti laterali erano già state terminate. Fortunatamente, per esse, così come il fregio di putti che corre lungo tutto il perimetro, ci sono rimasti i contratti di allogazione che indicano in Giuliano da Maiano e Giovanni da Gaiole gli autori di tale opera, eseguita tra il 1463 e il 1468. Il complesso ligneo è stato sottoposto a vari tipi di restauro e di intervento a volte anche deleteri. La panca con spalliera per la parete di fondo, commissionata a Giovanni da Gaiole, fu distrutta durante un restauro del 1659 e sostituita con un bancone; al di sopra di quest'ultimo fu inoltre appeso un armadio, che ebbe l'effetto sia di rovinare sia di nascondere il primo registro delle tarsie di Giuliano da Maiano. Dai documenti di restauro, pubblicati tutti dalla Haines, si ricava che furono pure sostituiti dei vecchi banconi, probabilmente intarsiati e precedenti la costruzione stessa del complesso ligneo. Nel corso dell'Ottocento, furono effettuati altri due interventi: il primo nel 1831-33, durante il quale furono smontate alcune tarsie della parete di fondo per fare spazio alla porta di accesso ad una nuova stanza; il secondo nel 1883, la cui lodevole intenzione era quella di riportare alla vista il primo registro, nascosto dagli armadi, nelle pareti laterali ma che purtroppo volle essere esteso anche alla parete di fondo con il risultato che alcune tarsie furono rimontate in posizione diversa ed altre aggiunte o sostituite. Fu solo nell'ultimo restauro del 1971/1982 che si cercò di ricostruire l'assetto originale di tutto il complesso in base ad un esame preciso dei documenti e dei dati tecnici disponibili. La sistemazione attuale delle tarsie sulle pareti laterali e sopra i banconi del XVII seco o, dovrebbe rispecchiare fedelmente le composizioni eseguite da Agnolo di Lazzaro e dal Marietti, ad eccezione delle lacune della nicchia di nord-ovest. Lo stesso si può dire per le pareti d'ingresso e di fondo dove è stato rimontato il pannello con San Zanobi e i due diaconi, che era stato fino ad allora esposto nel Museo dell'Opera del Duomo. L'itinerario storico-critico del complesso ligneo viene completato dalla Haines affrontando il problema degli autori dei cartoni preparatori per le tarsie. A questo riguardo Del Bravo e Morolli, basandosi su confronti stilistici, attribuiscono al Brunelleschi l'ideazione dei pannelli delle due pareti laterali. La Haines, notando che tali tarsie sono piene di errori prospettici, contesta tale attribuzione e indica come autori Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia per la parete sud e probabilmente Antonio Manetti e Paolo Uccello per la parete nord. (segue in annotazioni)
storie sacre e profeti
Armadio a quattro pareti comprendente banconi con cassetti, pannellatura a due ordini di specchi rettangolari divisi da lesene scanalate con capitelli compositi,fregi intermedi con motivo di palmetta lungo tutto il perimetro e, nella parte terminale, fregio a ghirlande e putti
storie sacre e profeti
Firenze (FI)
0900281459-0
armadio da sacrestia
proprietà privata
ottone
legno di noce/ intaglio/ intarsio
legno di pioppo/ intaglio/ intarsio
legno di acero/ intaglio/ intarsio
legno di gelso/ intaglio/ intarsio
legno di pero/ intaglio/ intarsio
legno di rovere/ intaglio/ intarsio
bibliografia specifica: Gaye G - 1840
bibliografia specifica: Del Bravo C - 1977
bibliografia specifica: Berenson B - 1932
bibliografia specifica: Vasari G - 1878-1885
bibliografia specifica: Poggi G - 1909
bibliografia specifica: Kirchen Florenz - 1940-1954
bibliografia specifica: Richa G - 1754-1762
bibliografia specifica: Wedgwood Kennedy R - 1938
bibliografia specifica: Rumohr R. von - 1827
bibliografia specifica: Borsi F - 1979
bibliografia specifica: Haines M - 1983
bibliografia specifica: Ortolani S - 1948
bibliografia specifica: Semper H - 1875
bibliografia specifica: Giglioli O.H - 1933
bibliografia specifica: Arcangeli F - 1942
bibliografia specifica: Chastel A - 1965