Cristo in pietà, angeli, tralcio di foglie d'acanto (decorazione plastico-architettonica) by Lamberti Niccolò di Pietro detto Pela, Antonio di Banco, Nanni di Banco, Bardi Donato detto Donatello (attribuito) (sec. XV)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0900281468-7 an entity of type: CulturalPropertyComponent
decorazione plastico-architettonica, fregio esterno intorno alla lunetta Cristo in pietà, angeli, tralcio di foglie d'acanto
Cristo in pietà, angeli, tralcio di foglie d'acanto (decorazione plastico-architettonica) di Lamberti Niccolò di Pietro detto Pela, Antonio di Banco, Nanni di Banco, Bardi Donato detto Donatello (attribuito) (sec. XV)
Cristo in pietà, angeli, tralcio di foglie d'acanto (decorazione plastico-architettonica) by Lamberti Niccolò di Pietro detto Pela, Antonio di Banco, Nanni di Banco, Bardi Donato detto Donatello (attribuito) (sec. XV)
post 1406-ante 1409
Fregio archiacuto contenente sette compassi esagonali figurati. Decorazioni: modanature, cespi d'acanto
decorazione plastico-architettonica
00281468
09
0900281468
Per quanto riguarda l'esecuzione del fregio, i documenti che nominano Nanni e Antonio di Banco e Niccolò di Pietro Lamberti non forniscono alcun elemento per l'attribuzione delle singole parti. Lo Schmarsow attribuisce la parte sinistra dell'arco allo stesso scultore dei due angeli intermedi dello sguancio sinistro, cioè Piero di Giovanni Tedesco, ma lo identifica con Bernardo Ciuffagni. Il Poggi assegna a Niccolò di Pietro Lamberti gli angeli della parte destra e ad Antonio e Nanni di Banco il compasso col Cristo in pietà, al Lamberti la parte destra e ad Antonio e Nanni la sinistra. Il Kauffmann dà al Lamberti la parte sinistra e a Nanni la parte destra e concorda col Wulff sull'attribuzione a quest'ultimo del "Cristo in pietà", accettata in un primo momento anche dalla Brunetti. Il Planiscig, nella monografia sull'artista, attribuisce a Nanni di Banco il "Cristo in pietà" e il fregio di destra, precedentemente assegnato al Lamberti. Il Toesca riconferma la paternità di Nanni per il Cristo ma assegna al Lamberti il fregio di destra e ad Antonio di Banco quello di sinistra. La Lisner, che riprende una proposta del Janson, nota le affinità tra il crocifisso di S. Croce e il Cristo della porta della Mandorla e indica Donatello come autore di entrambe le opere, col conforto del pagamento del 1408 a lui riferito, fino a quel momento non collegabile ad alcun pezzo in particolare. La studiosa assegna la parte destra dell'arco a Nanni e Antonio di Banco e la sinistra al Lamberti. L'attribuzione a Donatello del "Cristo in pietà" viene negata dal Castelfranco e accettata pur con riserva dal Seymour che concorda con la Lisner sull'attribuzione delle due porzioni di arco. La Brunetti, invece, convinta di dover assegnare il Cristo ad un artista della bottega del Lamberti, fa il nome di Nanni di Bartolo. Allo stesso Lamberti e alla sua bottega attribuisce inoltre l'intero fregio dell'arco. L'attribuzione a Donatello del Cristo è stata recentemente riconfermata dal Bellosi e in occasione della mostra "Donatello e i suoi", nell'ambito della quale sono stati riproposti i confronti tra il compasso della porta della mandorla e il crocifisso di S. Croce. Cronologicamente il "Cristo in pietà" sarebbe da collocarsi nell'ultima fase dei lavori dell'arco (1408-1409) perchè i cespi d'acanto scolpiti nella stessa sezione di marmo sono diversi dagli altri cespi della decorazione. Tale asimmetria, come già sosteneva il Kauffmann, è da mettere in relazione con la deliberazione degli operai che nel 1408 ingiungevano al Lamberti di attenersi allo schema ideato da Giovanni d'Ambrogio e di apportare modifiche al suo lavoro. Nello specifico, i documenti riportano quanto segue: un documento del 29 novembre del 1409 ricorda un'"arcum figuratum pro porta" del quale in un documento successivo (31 dicembre) si enumerano con precisione le parti, specificando che quelle più impegnative venivano pagate 10 fiorini a braccio. Nel febbraio del 1408 è registrato un pagamento di 16 fiorini a Donatello per una figura di marmo della lunghezza di 1 braccio e un terzo. Una deliberazione del 5 maggio 1408 impone allo scultore Niccolò di Pietro Lamberti di non discostarsi dal disegno del capomastro Giovanni d'Ambrogio e di apporre modifiche al suo lavoro entro il 15 giugno, pena il pagamento di 25 fiorini d'oro. I pagamenti agli scultori si concludono nel febbraio del 1409 quando ad Antonio di Banco e al Lamberti vengono corrisposti rispettivamente 66 lire, 10 soldi, 6 denari e 61 lire, 5 soldi
73 D 73 1 : 11 G : 94 L
Cristo in pietà, angeli, tralcio di foglie d'acanto
Fregio archiacuto contenente sette compassi esagonali figurati. Decorazioni: modanature, cespi d'acanto
fregio esterno intorno alla lunetta
Cristo in pietà, angeli, tralcio di foglie d'acanto
Firenze (FI)
0900281468-7
decorazione plastico-architettonica
proprietà privata
marmo/ scultura
bibliografia specifica: Enciclopedia universale - 1958-1967
bibliografia specifica: Donatello suoi - 1986
bibliografia specifica: Wundram M - 1962
bibliografia specifica: Morisani O - 1963