stemma del podestà Piermarino di Giovanni Brancadori di Fermo (rilievo) - bottega toscana (sec. XV)

1440-1440 

0900286870 

Dagli ultimi decenni del sec. XIII al 1502 il Bargello, la cui costruzione venne iniziata verso il 1255, fu la sede del Podestà di Firenze, chiamato anche Pretore. Tale carica venne poi sostituita da un Consiglio di Giustizia o Rota e quindi il palazzo dal 1502 al 1574 fu abitato dai Giudici di Rota. Nei secoli successivi l'edificio fu adibito a prigione e a tal scopo modificato; solo fra il 1854 e il 1867 l'architetto Francesco Mazzei e il pittore Gaetano Bianchi lo liberarono dalle sovrastrutture, tentando il recupero dell'edificio trecentesco. Il cortile è decorato dagli stemmi di Podestà e Giudici di Rota che risiedettero nel Bargello; tale usanza era diffusa in Toscana ed esempi simili si trovano sui palazzi pubblici di Fiesole, Colle val d'Elsa, Poppi, San Giovanni val d'Arno e Radda. L'abitudine di lasciare il proprio stemma sembra essere molto antica ed è sancita da alcuni Statuti comunali. La decorazione del cortile comprende inoltre le insegne antiche dei Quartieri e dei Sestieri scolpite in pietra e colorate. Durante i restauri ottocenteschi furono invece dipinte nelle volte i gonfaloni dei quartieri e alcuni stemmi di Podestà. Copie moderne delle insegne personali sono state collocate sulle pareti esterni del cortile. L'edificio è stato restaurato dopo l'alluvione del 1966 e con esso parte degli stemmi. Il presente scudo è l'arme personale di Piermarino Brancadori di Fermo, Podestà di Firenze nel 1428 e nel 1440 come indica un elenco conservato nel museo del Bargello 

stemma del podestà Piermarino di Giovanni Brancadori di Fermo 

stemma del podestà Piermarino di Giovanni Brancadori di Fermo 

Firenze (FI) 

0900286870 

proprietà Stato 

pietra/ scultura 

bibliografia di confronto: Storia Bargello - 2004 

bibliografia specifica: Stemmi Museo - 1993 

bibliografia specifica: Uccelli G.B - 1865 

bibliografia specifica: Crollalanza G. B - 1886-1890