contrabbasso by Piattellini Luigi (sec. XVIII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0900349323 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
contrabbasso
contrabbasso by Piattellini Luigi (sec. XVIII)
contrabbasso di Piattellini Luigi (sec. XVIII)
1791-1791
Il profilo della strumento è stato modificato riducendo l'ampiezza della tavola e del fondo nella parte superiore e rendendo quindi più ottuso l'angolo formato dalle fasce con il manico. La tavola armonica è in due pezzi simmetrici di Abete rosso a taglio radiale privo di indentature e con venature parallele alla commettitura, strette al centro e più ampie al bordo. Nel punto di maggiore ampiezza della tavola sono aggiunte due piccole alette laterali. Non sono presenti perni di posizionamento. Le "effe" sono grandi e poco inclinate, con aste larghe e occhi poco lontani da esse, i superiori poco più piccoli degli inferiori. Il fondo è in sei pezzi di Acero privo di marezzatura. Sono presenti alcuni perni di legno infissi nello zocchetto superiore. Non è presente una vera e propria nocetta. Le fasce sono di Acero privo di marezzatura e le superiori sono notevolmente ridotte in altezza verso la sommità sia dalla parte del fondo sia, in misura minore, da quella della tavola. Il manico è moderno, di Acero. La testa è innestata "a battuta" con la doppiatura delle fasce che interessa il solo foro del Mi. Il riccio presenta una evidente asimmetria nella vista frontale e in quella laterale. La vernice è di colore bruno aranciato
contrabbasso
n.42
00349323
09
0900349323
Nel febbraio 1948 Alfredo Del Lungo presenta una fattura di 15.000 Lire per aver "scoperchiato lo strumento, restaurati molti spacchi a tutte le fasce e rinforzati con tacchetti di legno. Rivedute le incollature del piano armonico, rifatti dei pezzi di bordo a due punte degli angoli al fondo: rincollata la commettitura centrale, restaurata e sverzata una grossa sfaldatura della parte sinistra in basso ed altre varie incollature. Rincollate tutte le catene, spianata la tastiera, aggiustato il ponticello, riguardate le meccaniche e rimontato. Registrata l'anima ritoccato di vernice nei punti riparati e ripulito tutto". Il 9 Novembre 1954 la ditta Giuseppe Bargelli e Figlio presenta una fattura per una piccola riparazione (500 Lire) non meglio specificata. Nel 1972 lo strumento viene affidato a Ettore Cavallini che lo apre, ne ripara la tavola e le fasce per una spesa totale di 72 800 lire. L'anno successivo lo strumento viene nuovamente aperto per ripararne una rottura nella zona inferiore della tavola, con l'aggiunta di rinforzi interni. Viene inoltre sostituito il puntale. Interessante strumento a tre corde, compiuto nel 1791 dal figlio del più noto Gasparo Piattellini, anch'egli liutaio meritevole di considerazione. Lo strumento non si discosta molto dai modelli del contemporaneo Bartolomeo Castellani, se non per le spalle ancora in accentuata discesa nonostante l'intervento di riduzione. La dinamica delle "effe" in relazione alla arcatura del petto dello strumento richiama la concezione generale dei rapporti fra taglio, piazzamento e curve della tavola dovute alla scuola di Giovanni Battista Gabbrielli di cui il costruttore si dichiara allievo. Le caratteristiche della scuola toscana emergono nella modellazione della testa in cui le ganasce si rastremano nel sottogola mettendo maggiormente in evidenza la larghezza del secondo giro del riccio. Le fasce sono in legno semplice, senza marezzatura la tavola mantiene bassa l'arcatura e il fondo, composto con l'assemblaggio di sei tavole che hanno scarsa e poco visibile marezzatura determina la sensazione visiva di unità della vigorosa scultura in cui la piega del fondo dà anche maggiore sviluppo al rilievo. La vernice, pregevole per formulazione e stesura, si presenta di colore bruno aranciato scuro e mostra i segni dell'uso, mentre in alcune aree è stata incorporata nel legno offrendo ancora una buona protezione. Presenta oggi una superficie che accoglie morbidamente la luce ed esalta il movimento dei piani e delle masse modellate delle ampie superfici
Il profilo della strumento è stato modificato riducendo l'ampiezza della tavola e del fondo nella parte superiore e rendendo quindi più ottuso l'angolo formato dalle fasce con il manico. La tavola armonica è in due pezzi simmetrici di Abete rosso a taglio radiale privo di indentature e con venature parallele alla commettitura, strette al centro e più ampie al bordo. Nel punto di maggiore ampiezza della tavola sono aggiunte due piccole alette laterali. Non sono presenti perni di posizionamento. Le "effe" sono grandi e poco inclinate, con aste larghe e occhi poco lontani da esse, i superiori poco più piccoli degli inferiori. Il fondo è in sei pezzi di Acero privo di marezzatura. Sono presenti alcuni perni di legno infissi nello zocchetto superiore. Non è presente una vera e propria nocetta. Le fasce sono di Acero privo di marezzatura e le superiori sono notevolmente ridotte in altezza verso la sommità sia dalla parte del fondo sia, in misura minore, da quella della tavola. Il manico è moderno, di Acero. La testa è innestata "a battuta" con la doppiatura delle fasce che interessa il solo foro del Mi. Il riccio presenta una evidente asimmetria nella vista frontale e in quella laterale. La vernice è di colore bruno aranciato
contrabbasso
Firenze (FI)
0900349323
contrabbasso
proprietà Stato
legno di abete/ intaglio, verniciatura
legno di acero/ intaglio, verniciatura
legno di faggio/ intaglio, verniciatura
bibliografia specifica: Antichi strumenti - 1981
bibliografia specifica: Bargagna L - 1911
bibliografia specifica: Gai V - 1969