codice liturgico - ambito fiorentino-aretino (sec. XIII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0900448264-0 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
codice liturgico
codice liturgico - ambito fiorentino-aretino (sec. XIII)
codice liturgico - ambito fiorentino-aretino (sec. XIII)
1263-1277
Codice membranaceo di 220 carte. Specchio di scrittura mm. 382x253, costituito da 6 righi di tetragramma e da 6 di scrittura. Il tetragramma è in inchiostro rosso, la scrittura e la notazione musicale quadrata è in inchiostro bruno. Carattere di scrittura: 'littera rotunda'; rubriche in inchiostro rosso con segni rubricali in azzurro, le lettere successive alle maiuscole decorate sono sempre più grandi del consueto e sono ripassate con inchiostro rosso, a volte acquerellate in giallo tenue. Numerazione antica: innumeri romani in rosso sul margine sinistro del verso a partire da c. 1 col numero III; moderna: in numeri arabi a penna sul margine destro del recto, in basso, a partire da c. 1 col numero 1 e quindi con uno sfalsamento di 2 numeri rispetto alla numerazione antica. La numerazione a penna moderna ripete due volte il numero 166, da tale carta le due numerazioni sono sfalsate di un solo numero. La c. 220 non è numerata. Fascicolazione: 22 fascicoli: Foglio mm. 540x367; specchio di scrittura mm. 382x253. Dal 1° al 21° quinterni, il 22° quinterno cui manca l'ultima carta. Richiami a fine fascicolo entro pesce o testina umana disegnata a penna. Contenuto: il codice contiene il graduale del tempo dalla Domenica di Pasqua alla XXII Domenica dopo l'ottava della Trinità, la Messa per la dedicazione di una chiesa, il Kyriale e le Sequenze, relativi a questo periodo dell'anno liturgico; termina con l'antifona 'super psalmos' per la dedicazione di una chiesa. Incipit a c. 1 (Rubr.: Tempore paschale a...)"Vidi Aquam egredientem de templo", Incipit a c. 3 (Rubr.: In die sancto pasce offitium) "Resurrexi et adhuc tecum sum"; Incipit a c. 162 (Rubr.: Indie consecrationis ecclesiae et in anniversario dedicationis) "Terribilisest"; Explicit a c. 201 "comunis tibi laus et gloria. Amen"; Incipit a c.202 (Rubr.: In dedicatione ecclesiae ad vesperas super psalmos antiphona)"Santificavit Domini"; Explicit a c. 220 "Salus a Deo facta est". Decorazione: 603 lettere filigranate in inchiostro rosso e azzurro, 62 lettere decorate "fogliate", una lettera figurata. I colori usati nei minî sono: azzurro, rosso, giallo, ocra, viola, porpora, rosa, arancio, oro, bianco
codice liturgico
Inv. S.M.N., n. 1359
00448264
09
0900448264
I Graduali antichi conservati nell'archivio del convento di Santa Maria Novella sono quattro, segnati rispettivamente I, K, L, ed M. Questi quattro libri del canto liturgico eseguito durante la celebrazione della Messa sono riferibili, nella loro parte originale, allo stesso periodo di produzione ed anche allo stesso ambito. Gli accurati studi di padre Stefano Orlandi hanno portato alla loro datazione, circoscritta fra il 1263 ed il 1277, in base a considerazioni di ordine liturgico, cioè osservando la presenza ola mancanza di determinate celebrazioni in onore di santi che vennero inseriti nel calendario delle messe prima o dopo tali date. Maria Grazia Ciardi Duprè, d'accordo con la datazione proposta da padre Orlandi che non si basa, come si è detto, su osservazioni di carattere stilistico né da confronti storici artistici, ha avvicinato i quattro codici del convento domenicano ai libri liturgici provenienti dalla pieve di Santa Maria di Arezzo. La studiosa infatti trova nei moduli decorativi e nell'impiego del colore usati nei graduali fiorentini affinità con l'opera di un maestro, detto dell'Avvento di Cristo, attivo nell'antifonario 'A' della Pieve, supposto capo di un importante atelier di un certo livello. I graduali fiorentini non sono integri ed abbondano in aggiunte posteriori, in palinsesti e in tagli. Il codice 'K' è il secondo dei due che contengono i canti del 'proprio' del Tempo, iniziando nel giorno di Pasqua e terminando con la XXII Domenica dopo l'ottava della Trinità. Il testo procede poi con la Messa 'in consecrationis ecclesiae', con l'Ordinario delle Messe e con Kyriale, seguito dalle Sequenze di questo periodo liturgico, per terminare con un'antifona, estranea al graduale ed evidente aggiunta di poco posteriore all'epoca della redazione del graduale. La parte decorativa presenta interventi diversi sia per il ruolo di miniatore di penna che per quello di miniatore di pennello: le maiuscole miniate sono però tutte del tipo 'fogliato', eccetto l'iniziale della seconda 'feria' dopo Pasqua, che presenta una elegante 'I' in forma di torre. La gamma cromatica usata è la più varia: colori puri, tenui, sfumati o lumeggiati. Ampia la decorazione di penna che si sviluppa in numerose lettere filigranate di grande eleganza. Padre Stefano Orlandi riferiva il codice ad un periodo precedente al 1324, per l'assenza della festa del Corpus Domini, ma le considerazioni che abbiamo riportato sull'intero gruppo dei graduali riferisce l'esecuzione anche di questo codice a quella fase di grande lavoro di ordinamento dell'intero complesso domenicano fiorentino che vede il momento iniziale nella costruzione della nuova chiesa gotica; infatti per l'ambito di produzione l'Orlandi proponeva di riferirli allo scriptorium interno al convento. Le iniziali decorate si trovano all'inizio degli introiti alla Messa
Codice membranaceo di 220 carte. Specchio di scrittura mm. 382x253, costituito da 6 righi di tetragramma e da 6 di scrittura. Il tetragramma è in inchiostro rosso, la scrittura e la notazione musicale quadrata è in inchiostro bruno. Carattere di scrittura: 'littera rotunda'; rubriche in inchiostro rosso con segni rubricali in azzurro, le lettere successive alle maiuscole decorate sono sempre più grandi del consueto e sono ripassate con inchiostro rosso, a volte acquerellate in giallo tenue. Numerazione antica: innumeri romani in rosso sul margine sinistro del verso a partire da c. 1 col numero III; moderna: in numeri arabi a penna sul margine destro del recto, in basso, a partire da c. 1 col numero 1 e quindi con uno sfalsamento di 2 numeri rispetto alla numerazione antica. La numerazione a penna moderna ripete due volte il numero 166, da tale carta le due numerazioni sono sfalsate di un solo numero. La c. 220 non è numerata. Fascicolazione: 22 fascicoli: Foglio mm. 540x367; specchio di scrittura mm. 382x253. Dal 1° al 21° quinterni, il 22° quinterno cui manca l'ultima carta. Richiami a fine fascicolo entro pesce o testina umana disegnata a penna. Contenuto: il codice contiene il graduale del tempo dalla Domenica di Pasqua alla XXII Domenica dopo l'ottava della Trinità, la Messa per la dedicazione di una chiesa, il Kyriale e le Sequenze, relativi a questo periodo dell'anno liturgico; termina con l'antifona 'super psalmos' per la dedicazione di una chiesa. Incipit a c. 1 (Rubr.: Tempore paschale a...)"Vidi Aquam egredientem de templo", Incipit a c. 3 (Rubr.: In die sancto pasce offitium) "Resurrexi et adhuc tecum sum"; Incipit a c. 162 (Rubr.: Indie consecrationis ecclesiae et in anniversario dedicationis) "Terribilisest"; Explicit a c. 201 "comunis tibi laus et gloria. Amen"; Incipit a c.202 (Rubr.: In dedicatione ecclesiae ad vesperas super psalmos antiphona)"Santificavit Domini"; Explicit a c. 220 "Salus a Deo facta est". Decorazione: 603 lettere filigranate in inchiostro rosso e azzurro, 62 lettere decorate "fogliate", una lettera figurata. I colori usati nei minî sono: azzurro, rosso, giallo, ocra, viola, porpora, rosa, arancio, oro, bianco
codice liturgico
Firenze (FI)
0900448264-0
codice liturgico
proprietà Stato
pergamena/ inchiostro
bibliografia specifica: Passalacqua R - 1980
bibliografia specifica: Orlandi S - 1965
bibliografia specifica: Orlandi S - 1966