presentazione di Gesù al tempio (miniatura) by Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio (attribuito) (seconda metà sec. XV)

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miniatura, c. 39v presentazione di Gesù al tempio
presentazione di Gesù al tempio (miniatura) di Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio (attribuito) (seconda metà sec. XV) 
presentazione di Gesù al tempio (miniatura) by Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio (attribuito) (seconda metà sec. XV) 
ca 1475-ca 1475 
Iniziale istoriata grande caudata S (Suscepimus deus misericordiam tuam), rubr a c. 39r, In festo purificationis beate Marie. Introitus. Campo in foglia d'oro, corpo della lettera rosa con sottili decorazioni fitomorfe bianche e con foglie colorate; il fregio marginale è composto da fiori e foglie uniti tra loro, dalle quali escono frutti gialli, e da bottoncini dorati ornati da fregetti a penna e inchiostro nero. La scena sul fondo è ambientata davanti l'abside di una chiesa con la volta a conchiglia di marmo verde; dietro l'altare, con il paliotto rosa e la tovaglia bianca, è il sacerdote con lunghi capelli e barba bianchi e il mantello rosa, in primo piano sono san Giuseppe, con in mano una ciotola dorata con due colombe da offrire al tempio, e la Vergine con in mano il Bambino che porge al sacerdote 
miniatura 
S. Marco e Cenacoli 540 
00645716 
09 
0900645716 
Il codice è identificabile con il Graduale proveniente dal monastero di Vallombrosa ma è citato dalle fonti come Antifonario sebbene contenga il Proprio dei Santi. Una prima citazione del codice è rintracciabile nel Rondoni (1876, pp. 49-51 n. 26) con l'attribuzione a Giuliano Amidei, ritenuta priva di fondamento dalla Levi D'Ancona. Nella descrizione del codice vengono identificati i due stemmi a c. 1r con quelli della famiglia fiorentina Del Caccia, al centro del margine inferiore, e con quello del monastero di Vallombrosa al centro del margine esterno. Il Rondoni riporta anche le iscrizioni graffite nell'oro e nel fregio dell'iniziale a c. 132r con la parola ripetuta più volte "Darmenio" interpretandole, erroneamente, come monogramma del miniatore don Giovanni degli Amidei, monaco camaldolese, ma che probabilmente furono aggiunte successivamente anche perché vanno a deteriorare la foglia d'oro e la superficie pittorica L'attribuzione fu contestata successivamente dal D'Ancona (1914, I, p. 70, II, pp. 531-532 n. 1052), che giudica l'esecuzione delle miniature buona ma debole e priva di rilievo, e dalla Levi D'Ancona (1962, p. 158). Una notevole rivalutazione dell'autore delle miniature spetta alla Garzelli (1985, I, p. 260) che propone il nome di Domenico Ghirlandaio e della sua bottega e una datazione intorno al 1475 per le affinità stilistiche, in particolare della Santa Caterina a c. 136r con i capelli riflessi sull'aureola, con la Madonna con i santi Sebastiano e Giuliano per la chiesa di Sant'Andrea a Brozzi; alla provenienza del codice da una grande bottega pittorica rimanderebbe anche la tecnica di esecuzione che fa uso dello spolvero almeno per il putto e parte del fregio a c. 1r. Al Ghirlandaio rimanderebbero anche altri elementi, come il particolare motivo del fregio con mazzi di campanule e pigne legati da nastri detto "grillanda" e usato dal pittore nella Natività di Maria a Santa Maria Novella e interpretabili nella miniatura quasi come una firma. Anche la Scudieri (La Miniatura, in La Chiesa e il Convento di San Marco a Firenze, Firenze 1990, V. II, p. 32) concorda con l'attribuzione a Domenico e alla sua bottega 
73B4 
presentazione di Gesù al tempio 
Iniziale istoriata grande caudata S (Suscepimus deus misericordiam tuam), rubr a c. 39r, In festo purificationis beate Marie. Introitus. Campo in foglia d'oro, corpo della lettera rosa con sottili decorazioni fitomorfe bianche e con foglie colorate; il fregio marginale è composto da fiori e foglie uniti tra loro, dalle quali escono frutti gialli, e da bottoncini dorati ornati da fregetti a penna e inchiostro nero. La scena sul fondo è ambientata davanti l'abside di una chiesa con la volta a conchiglia di marmo verde; dietro l'altare, con il paliotto rosa e la tovaglia bianca, è il sacerdote con lunghi capelli e barba bianchi e il mantello rosa, in primo piano sono san Giuseppe, con in mano una ciotola dorata con due colombe da offrire al tempio, e la Vergine con in mano il Bambino che porge al sacerdote 
c. 39v 
presentazione di Gesù al tempio 
Firenze (FI) 
0900645716-3.2 
miniatura 
proprietà Stato 
pergamena/ pittura a tempera 
pergamena/ miniatura 
gesso/ doratura 
bibliografia specifica: Chiarelli R - 1968 
bibliografia specifica: D'Ancona P - 1914 
bibliografia specifica: Rondoni F - 1876 
bibliografia specifica: Levi D'Ancona M - 1962 
bibliografia specifica: Garzelli A. R - 1985 

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