Dio Padre benedicente frati domenicani e santi; Christus patients (miniatura) by Strozzi Zanobi di Benedetto (attribuito) (metà sec. XV)

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miniatura, c. 1r Dio Padre benedicente frati domenicani e santi; Christus patients
Dio Padre benedicente frati domenicani e santi; Christus patients (miniatura) di Strozzi Zanobi di Benedetto (attribuito) (metà sec. XV) 
Dio Padre benedicente frati domenicani e santi; Christus patients (miniatura) by Strozzi Zanobi di Benedetto (attribuito) (metà sec. XV) 
ca 1450-ca 1450 
Iniziale fogliata grande con figure e fregi sui quattro margini A(d te levavi animam meam), rubr. Dominica prima in adventu domini. Offitium. Il corpo della lettera è campito con un colore carminio che verso l'interno sfuma in arancione, inoltre è ornato da una serie di fiori e foglie di vari colori, alcuni simili a calle, altri fiori hanno i petali azzurri disposti a croce dai quali fuoriescono fiorellini azzurri dallo stelo sottile simili ai cardi. Il campo d'oro della lettera forma una sorta di cornice per un campo più interno campito di verde e decorato con sottili cirri gialli. Il fondo della lettera è diviso in due occhielli dall'asta centrale: in quello superiore è la figura a mezzobusto di Dio Padre benedicente, che esce da una nube violacea, con il libro aperto con l'Alfa e l'Omega; Egli è circondato da un'aura di luce gialla e arancione, da raggi di luce e nuvolette. Indossa una veste e il mantello azzurri, il nimbo è crocesegnato. Nel registro inferiore sono le figure genuflesse di alcuni santi identificabili grazie agli usuali attributi o ai simboli del loro martirio. Il Christo passio, entro il fregio, si erge dal sarcofago marmoreo con il capo reclinato sulla spalla destra. Dal fondo nero emergono la spugna intrisa di aceto e la lancia, simboli della Passione 
miniatura 
S. Marco e Cenacoli 533 
00646179 
09 
0900646179 
Da sempre studiato insieme alla coppia di Salteri 530 e 531, il Messale 533 si presenta assai più complesso dal punto di vista stilistico e l'identificazione del suo autore rimane ancora oggi discordante. Descritto per la prima volta dal Marchese (1869, pp. 00), che ne individuava l'intervento dell'Angelico soltanto nella carta iniziale e nella miniatura con la Discesa dello Spirito Santo a c. 147v, lasciando le altre pagine ai collaboratori, venne studiato dal Wingenroth (Beiträge zur Angelico-Forschung, in 'Repertorium für Kunstwissenschaft', 21, 5, 1898, pp. 343-345) insieme ai Salteri 530 e 531 e attribuito anch'esso alla mano del Maestro. Recentemente Boskovits (in Firenze e gli antichi Paesi Bassi 2008, pp. 109-110) è intervenuto sulla questione dell'attribuzione considerandone i caratteri stilistici del tutto omogenei a quelli dei due Salteri 530 e 531, già dallo studioso ricondotti alla tarda produzione dell'Angelico. Potrebbe essere particolarmente interessante, invece, il confronto della carta di apertura del Messale 533 con le lunette conservate al Museo di San Marco rappresentanti la Scuola del Beato Albero Magno e la Scuola di San Tommaso d'Aquino e attribuite a Zanobi Strozzi (Giacomelli, in Angelico pittore 2007, p. 149). Le figure dell'iniziale ricordano, stilisticamente, quelle dei Salteri 530 e 531 ma senza raggiungerne gli alti esiti: lo stile corsivo, le figure carenti nella volumetria, ma caratterizzate da una accentuata espressività, ricordano più le figure dei filosofi e degli allievi dipinti nelle due lunette di Zanobi. Nelle iniziali che seguono sembra intervenire un altro miniatore, sempre della cerchia angelichiana, che si distingue per una maggiore incertezza nella resa delle figure che, sebbene limitate dalle ridotte dimensioni delle iniziali, tendono a rimanere piuttosto rigide. Interessante è il confronto con un disegno conservato al Gabinetto di Disegni e Stampe degli Uffizi (Inv. 96E) rappresentante un Evangelista con il San Marco evangelista a c. 213r (Giacomelli, in Beato Angelico 2009, p. 268): questo legame tra la miniatura e le raccolte di modelli segna un ulteriore conferma della provenienza dalla cerchia angelichiana del Messale 533 
n.p 
Dio Padre benedicente frati domenicani e santi; Christus patients 
Iniziale fogliata grande con figure e fregi sui quattro margini A(d te levavi animam meam), rubr. Dominica prima in adventu domini. Offitium. Il corpo della lettera è campito con un colore carminio che verso l'interno sfuma in arancione, inoltre è ornato da una serie di fiori e foglie di vari colori, alcuni simili a calle, altri fiori hanno i petali azzurri disposti a croce dai quali fuoriescono fiorellini azzurri dallo stelo sottile simili ai cardi. Il campo d'oro della lettera forma una sorta di cornice per un campo più interno campito di verde e decorato con sottili cirri gialli. Il fondo della lettera è diviso in due occhielli dall'asta centrale: in quello superiore è la figura a mezzobusto di Dio Padre benedicente, che esce da una nube violacea, con il libro aperto con l'Alfa e l'Omega; Egli è circondato da un'aura di luce gialla e arancione, da raggi di luce e nuvolette. Indossa una veste e il mantello azzurri, il nimbo è crocesegnato. Nel registro inferiore sono le figure genuflesse di alcuni santi identificabili grazie agli usuali attributi o ai simboli del loro martirio. Il Christo passio, entro il fregio, si erge dal sarcofago marmoreo con il capo reclinato sulla spalla destra. Dal fondo nero emergono la spugna intrisa di aceto e la lancia, simboli della Passione 
c. 1r 
Dio Padre benedicente frati domenicani e santi; Christus patients 
Firenze (FI) 
0900646179-3.1 
miniatura 
proprietà Stato 
pergamena/ pittura a tempera 
pergamena/ miniatura 
gesso/ doratura 
bibliografia specifica: Vasari G - 1878-1885 
bibliografia specifica: Marchese V - 1869 
bibliografia specifica: Chiarelli R - 1968 
bibliografia specifica: D'Ancona P - 1914 
bibliografia specifica: Mostra opere - 1955 
bibliografia specifica: Rondoni F - 1876 
bibliografia specifica: D'Ancona P - 1908 
bibliografia specifica: Beato Angelico - 2009 
bibliografia specifica: Fra Giovanni - 2007 
bibliografia specifica: Milanesi G - 1850 

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