altare by Malaspina Scipione, Cioli Cosimo, Cioli Francesco, Sarti Bartolomeo, Pieroni Alessandro, Ughi Gabriello (secc. XVI/ XVII, sec. XVIII)

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altare, Altare della "Madonna di sotto gli Organi"
altare by Malaspina Scipione, Cioli Cosimo, Cioli Francesco, Sarti Bartolomeo, Pieroni Alessandro, Ughi Gabriello (secc. XVI/ XVII, sec. XVIII) 
altare di Malaspina Scipione, Cioli Cosimo, Cioli Francesco, Sarti Bartolomeo, Pieroni Alessandro, Ughi Gabriello (secc. XVI/ XVII, sec. XVIII) 
1597-1602 
1774-1774 
L'altare è posto su un piano di pedata con mensa in fior di pesco e ciborio centrale; i plinti laterali in marmo bianco presentano lo stemma accartocciato del Canonico Domenico Sabini e fungono d'appoggio a due colonne in breccia rossa con capitello e architrave con al centro una cartella con la scritta "Deiparae Virgini dicatum" ["Dedicato alla Vergine Madre di Dio]. L'intera struttura è sormontata da un baldacchino ottocentesco con bandinelle ricamate. Una bassa balaustra lignea con colonnine a pera delimita l'area davanti all'altare 
Altare della "Madonna di sotto gli Organi" (altare) 
00665548 
09 
0900665548 
La fondazione di questo altare è legata all'ingresso in Duomo della tavola detta della "Madonna di sotto gli Organi" (cfr. scheda n. 40000894) avvenuta nel 1225 (1226 alla pisana) dal castello di Lombrici, sopra Camaiore. Nella nuova sede venne appesa al pilastro destro della crociera che immette nel transetto settentrionale. Alla fine del XV secolo fu innalzato sopra l'arco il grande organo di Domenico di Lorenzo: da qui il titolo "di sotto gli Organi". Dal 1494 si ha notizia dell'istituzione di un pio sodalizio di nobildonne pisane -dette Canonichesse- che avevano il compito di custodire l'immagine occulta (Casini 1989, p. 141). All'indomani dell'incendio del Duomo del 1595 fu progettato un nuovo altare a pendant con quello del Crocifisso (cfr. scheda n. 40000904), per la cui ubicazione furono scelte le pareti esterne verso il presbiterio delle nuove sacrestie: Alessandro Pieroni e il disegnatore Gabriello Ughi si occuparono del progetto (ASP, Opera 1253, n. 248) e a partire dal mese di agosto Scipione Malaspina iniziò a intagliare i marmi; alla sua morte i lavori furono continuati dai nipoti Cosimo e Francesco Cioli e da Bartolomeo Sarti. A finanziare l'impresa, insieme con l'altro altare prima ricordato, intervenne il canonico Domenico Sabini, come si legge, oltre che sugli stemmi, anche sull'epigrafe apposta sul fianco sinistro. Nell'insieme lo schema architettonico è simile a quello adottato dallo Stagi per i suoi altari; rispetto a questi però non appaiono ornati intagliati, ma riquadri geometrici in breccia rossa nel fregio dell'architrave. Nel 1774 è documentata l'esecuzione della nuova mensa, opera di Domenico Casoni di Carrara, a spese delle Canonichesse, come è attestato nella lapide sul fianco destro. In origine, sia questo altare che quello del Crocifisso erano provvisti di un timpano terminale: infatti, in alcune incisioni dell'inizio del XVIII secolo gli elementi oggi assenti appaiono di forma semicircolare (Martini 1705, tav. 6). I motivi di queste rimozioni risalgono presumibilmente alla messa in opera delle grandi casse degli organi Serassi e Tronci nel secolo scorso 
L'altare è posto su un piano di pedata con mensa in fior di pesco e ciborio centrale; i plinti laterali in marmo bianco presentano lo stemma accartocciato del Canonico Domenico Sabini e fungono d'appoggio a due colonne in breccia rossa con capitello e architrave con al centro una cartella con la scritta "Deiparae Virgini dicatum" ["Dedicato alla Vergine Madre di Dio]. L'intera struttura è sormontata da un baldacchino ottocentesco con bandinelle ricamate. Una bassa balaustra lignea con colonnine a pera delimita l'area davanti all'altare 
Altare della "Madonna di sotto gli Organi" 
Pisa (PI) 
0900665548-0 
altare 
proprietà privata 
marmo bianco/ scultura 
breccia 
altri 
bibliografia di confronto: Martini G - 1705 
bibliografia specifica: Casini C - 1989 
bibliografia specifica: Duomo Pisa - 1995 

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