Virtù (piedistallo di statua) by Giovanni Pisano (sec. XIV)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0900665649-2_1 an entity of type: CulturalPropertyComponent
piedistallo di statua, sotto l'Ecclesia Virtù
Virtù (piedistallo di statua) di Giovanni Pisano (sec. XIV)
Virtù (piedistallo di statua) by Giovanni Pisano (sec. XIV)
1302-1310
Le quattro figure femminili sono poste agli angoli del basamento. Tra di esse si inseriscono due aquile
piedistallo di statua
00665649
09
0900665649
Non del tutto risolto è il problema della corretta identificazione delle quattro "Virtù Cardinali" che decorano il basamento, nonché quello del loro corretto orientamento; come pensa Seidel (1987, p.101) in origine potevano essere rivolte verso lo spettatore le due figure che attualmente guardano verso l'interno del complesso (era d'altronde questo l'orientamento previsto nella ricostruzione Fontana). La "Giustizia" e la "Fortezza" appaiono facilmente identificabili per la presenza dei loro attributi usuali (spada, bilancia e corona per la "Giustizia"; leone per la "Fortezza"); meno certo è in quale delle altre due figure femminili si debbano individuare rispettivamente "Prudenza" e "Temperanza". Secondo Bacci (1926 a, pp. 63-64), von Einem (1962, p. 11) e Seidel (1987, pp. 99- 103) Giovanni Pisano avrebbe derivato la sua caratterizzazione iconografica delle "Virtù" dal "De Paradiso" di S. Ambrogio; seguendo quel testo nella figura con la cornucopia andrebbe riconosciuta la "Prudenza, quae plurimos fructus attulit in Domini adventu ["la quale produce frutti abbondanti nell'avvento del Signore"], e in quella nuda (ispirata al tipo classico della "Venus pudica") la "Temperanza, carnis vilissimae restinguens incendium ["che spegne l'incendio della vilissima carne"]. Nel nostro testo (Novello 1995) abbiamo mantenuto dubitativamente l'identificazione opposta (che incontra meno favore nella storiografia recente) in quanto l'attributo del compasso retto nella mano destra dalla figura con la cornucopia compare nel Trecento riferito proprio alla "Temperanza" (vedi, ad esempio, l'immagine di questa Virtù in uno dei compassi del Tabernacolo dell'Orcagna in Orsanmichele a Firenze). Crediamo comunque che la complessa caratterizzazione di queste immagini di "Virtù", abbastanza divergenti dall'iconografia più diffusa (che non si presenta comunque con una tradizione unitaria), non sia stata ancora del tutto chiarita. Da respingere ci sembra la proposta di Valenziano (1993 b, pp. 58-62 e didascalie alle pp. 35, 38,41) di riconoscere nelle quattro donne "quattro tipi veterotestamentari della Chiesa sposa e genitrice: Eva, Debora, Sara di Tobia, Giuditta", ipotesi avanzata d'altronde su base deduttiva partendo da una preconcetta interpretazione teologica del pergamo e senza il minimo tentativo di spiegare gli attributi delle figure e di confrontarsi con la reale tradizione figurativa (nella quale, per esemplificare, Giuditta è sempre presentata con la spada sguainata e la testa di Oloferne ai suoi piedi, e non certo col leone)
Virtù
Le quattro figure femminili sono poste agli angoli del basamento. Tra di esse si inseriscono due aquile
sotto l'Ecclesia
Virtù
Pisa (PI)
0900665649-2.1
piedistallo di statua
proprietà privata
marmo bianco
bibliografia specifica: Duomo Pisa - 1995
bibliografia specifica: Novello R. P - 1995
bibliografia specifica: L'ambone del Duomo - 1993
bibliografia specifica: Seidel M - 1987
bibliografia specifica: von Einem H - 1962
bibliografia specifica: Tanfani Centofanti L - 1873