Luglio '44, i martiri del Duomo, scritta (stampa) by Lotti Dilvo (ultimo quarto sec. XX)
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Luglio '44, i martiri del Duomo, scritta (stampa) di Lotti Dilvo (ultimo quarto sec. XX)
Luglio '44, i martiri del Duomo, scritta (stampa) by Lotti Dilvo (ultimo quarto sec. XX)
1984-1984
Soggetti profani
Luglio '44, i martiri del Duomo, scritta (stampa)
00668686
09
0900668686
E' documentata in questa donazione l'intera opera grafica di Dilvo Lotti.La presente raccolta riguarda il lavoro creativo di un artista tra i piùsignificativi sul nostro territorio. Lavora in un contesto dominato,soprattutto fra gli anni '30 e '50 da figure che hanno condizionato losviluppo artistico di questa zona: Soffici e Rosai. Essi finirono coldeterminare una situazione di dipendenza stilistica di artisti piùgiovani. Dilvo Lotti non fu tra quel novero, anche se riconobbe inSoffici una delle sue fonti formative più importanti. Lotti si formaall'Istituto di Porta Romana a Firenze. Ebbe come maestro, fra gli altri,il grande xilografo Pietro Parigi. Proprio in questo periodo la scuolaattraversa il suo periodo aureo. Caratteristica dell'arte di Dilvo è ilmovimento, il segno impulsivo che è portato alla gestualità e la luce chefocalizza i punti salienti di un racconto. Parallelamente all'incisionecalcografica e alla litografia l'artista ha inciso numerose xillografie.Dal 1934 usa questa tecnica, ma con maggior frequenza e impegno dai primianni '70, quando prende a lavorare per il teatro ed esegue numerosetavole per edizioni rare di destinazione amatoriale. I temi degli anni'30 sono i medesimi che si ritrovano negli altri settori di produzionegrafica. La tipologia del segno tende a imitare la forma calcografica,essendo filamentoso e segmentato. Lotti xilografo è sulle prime undefinitore analitico della partitura grafica, quasi intendendo istituiresoluzioni di continuità linguistica tra i diversi ambiti tecnici. Neglianni '70, in coincidenza con l'assunzione dell'impegno di eseguiremanifesti del Dramma Popolare di San Miniato, Lotti riprendeva il lavoroxilografico interrotto . Egli ha anche eseguito opere a più matrici edunque a colori. E' un mondo di fervori quello di Lotti, che NicolaMicieli sintetizza con "amor sacro e umor profano", è una formapittorica, cioè, che sta tra il panico e l'esaltazione mistica. La vitaquotidiana deve intridersi di sacralità, così come la tensione al sacrodeve consumarsi nella profana felicità anche dei sensi. Le incisioni deiprimi anni Quaranta appartengono a un Lotti che avverte tutta l'urgenzadell'umor profano della vita. Sono incisioni ricche di invenzionistilistiche e figurali, piene di brio espressivo, percorse e pervase daun'ironia che sa toccare parecchie corde, dal comico al grottesco. E'questo il Lotti che usciva dalla scuola di Porta Romana, avendo acquisitocon grande agilità gli strumenti del mestiere. Le incisioni degli anniNovanta appartengono a un Lotti che si misura con la terribile sacralitàdel Dies Irae nella versione di Giovanni Papini. Qui siamo nel dominiodell'amore, perchè tensione d'amore occorre a intendere l'arcano sensodell'annuncio finale. Eppure non vi è espunto l'umore profano, perchèl'uomo è attore del dramma: a lui discendel'annuncio, da lui promanal'amore. L'arte di Dilvo vive nell'ambivalenza, il suo corpo appartiene adue anime, o mostra due volti della stessa anima delle diverse figure cheassumono corpo nella propria pittura
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Luglio '44, i martiri del Duomo
Soggetti profani
scritta, Luglio '44, i martiri del Duomo
Santa Croce sull'Arno (PI)
0900668686
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proprietà Ente pubblico territoriale
carta/ xilografia