allegoria del soldato come eroe antico, allegoria del sacrificio del soldato per la Patria, la madre, la sposa, figure di soldati in combattimento (monumento ai caduti) by Palmerini Cornelio, Bibolotti Pietro (Sec. XX)
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monumento ai caduti, Monumento ai caduti della prima guerra mondiale allegoria del soldato come eroe antico, allegoria del sacrificio del soldato per la Patria, la madre, la sposa, figure di soldati in combattimento
allegoria del soldato come eroe antico, allegoria del sacrificio del soldato per la Patria, la madre, la sposa, figure di soldati in combattimento (monumento ai caduti) by Palmerini Cornelio, Bibolotti Pietro (Sec. XX)
allegoria del soldato come eroe antico, allegoria del sacrificio del soldato per la Patria, la madre, la sposa, figure di soldati in combattimento (monumento ai caduti) di Palmerini Cornelio, Bibolotti Pietro (Sec. XX)
1928-1928
L’opera, realizzata in marmo locale (bianco Arni), presenta una base, occupante circa la metà dell’altezza totale, costituita da una larga piattaforma a cinque gradini sormontata al centro da tre piedistalli a base quadrata, di altezza e larghezza decrescenti, al sommo dei quali è posta una statua. La parte inferiore del basamento reca iscrizioni e delle mensole (sporgenti per circa 20 cm) utilizzate nel tempo come appoggio per le corone e per i lumi votivi, mentre la parte superiore è ornata da bassorilievi inscritti in tondi raffiguranti: frontalmente “l’avanzata militare” con due soldati; sul retro “la morte” con un soldato caduto sorretto da un compagno; a destra “la sposa” e a sinistra “la madre”, entrambe espressione della rassegnazione al sacrificio del marito e/o padre di famiglia. La statua che domina il monumento rappresenta un vigoroso uomo nudo nell’atto di scagliare un masso di marmo contro il nemico, conosciuto come il “Biancone” o “l’Apuano”. Questi rappresenta l’esaltazione e la glorificazione dei caduti abbandonando ogni carattere funerario
Monumento ai caduti della prima guerra mondiale (monumento ai caduti)
00848313
09
0900848313
Il luogo scelto per la collocazione dell’opera commissionata nel 1925 a Cornelio Palmerini ospitava già la statua (poi rimossa) di Gaetano Saviozzi raffigurante Vittorio Emanuele II. La prematura morte del Palmerini (1927) fece sì che il suo maestro Arturo Dazzi (membro insieme a Carlo Tridenti e Luigi de Servi della commissione giudicatrice del concorso) curasse il completamento dell’opera affidandola allo scultore pietrasantese Pietro Bibolotti (1885- 1964). Il monumento fu inaugurato il 19 maggio 1929. All’origine l’opera era interamente circondata da una cancellata di ghisa, recentemente rimossa. Bib.: "Lo Scultore e il marmo", Milano 1925, n°9; C. Tridenti, Il Monumento ai Caduti di Seravezza, 1929; V. Gasperetti, Commemorazione di C. Palmerini, Camaiore 1942; G. Salvagnini, Una breve intensa esperienza di vita e di lavoro, Firenze 1998; G. Salvagnini, La scultura nei monumenti ai caduti della prima guerra in Toscana, Firenze 1999; L. Gierut, Monumenti e lapidi in Versilia in memoria dei caduti di tutte le guerre, Pisa 2001
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la madre
allegoria del sacrificio del soldato per la Patria
allegoria del soldato come eroe antico
figure di soldati in combattimento
la sposa
L’opera, realizzata in marmo locale (bianco Arni), presenta una base, occupante circa la metà dell’altezza totale, costituita da una larga piattaforma a cinque gradini sormontata al centro da tre piedistalli a base quadrata, di altezza e larghezza decrescenti, al sommo dei quali è posta una statua. La parte inferiore del basamento reca iscrizioni e delle mensole (sporgenti per circa 20 cm) utilizzate nel tempo come appoggio per le corone e per i lumi votivi, mentre la parte superiore è ornata da bassorilievi inscritti in tondi raffiguranti: frontalmente “l’avanzata militare” con due soldati; sul retro “la morte” con un soldato caduto sorretto da un compagno; a destra “la sposa” e a sinistra “la madre”, entrambe espressione della rassegnazione al sacrificio del marito e/o padre di famiglia. La statua che domina il monumento rappresenta un vigoroso uomo nudo nell’atto di scagliare un masso di marmo contro il nemico, conosciuto come il “Biancone” o “l’Apuano”. Questi rappresenta l’esaltazione e la glorificazione dei caduti abbandonando ogni carattere funerario
allegoria del soldato come eroe antico ; allegoria del sacrificio del soldato per la Patria ; la madre ; la sposa ; figure di soldati in combattimento
Seravezza (LU)
0900848313
monumento ai caduti
proprietà Ente pubblico territoriale
marmo bianco