archibugio a pietra focaia by Salvatore di Nicola - produzione napoletana (ultimo quarto XVIII sec)

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archibugio a pietra focaia
archibugio a pietra focaia di Salvatore di Nicola - produzione napoletana (ultimo quarto XVIII sec) 
archibugio a pietra focaia by Salvatore di Nicola - produzione napoletana (ultimo quarto XVIII sec) 
archibugio a pietra focaia 
Arma da fuoco portatile. Canna a nastrino violetto nuvolato con tacca di mira a perla in ottone dorato 
ca 1780-ca 1785 
0901142915 
archibugio a pietra focaia 
01142915 
09 
0901142915 
L'archibuso appartenne al Granduca Ferdinando III, che ne entrò in possesso durante l'esilio a Salisburgo (1802-1805), quando ricoprì la carica di Granduca di Salisburgo. Non sappiamo se l'arma sia stata in precedenza di proprietà del Vescovo di Salisburgo, come molti archibusi presenti nella collezione del Bargello, oppure se sia appartenuta sempre a Ferdinando III, come farebbe pensare lo stile dell'arme araldica del principe elettore di Salisburgo, databile ai primi anni del XIX secolo. Inoltre il monogramma reale della Fabbrica Reale di Napoli reca le lettere F(ranciscus) R(ex), in riferimento al re Francesco I (1777-1830), il sovrano sotto il quale fu prodotta l'arma. Nella collezione esistono altre tre armi identiche, AM 86 e AM 148 ed una terza, simile ma più ricca (l'archibugio AM 89): sono tutte armi presenti nell'inventario lorenese-toscano del 1823, numerate secondo il numero sul calciolo inciso a bulino. Il numero 39 indica il numero d'inventario nel gabinetto di caccia di Ferdinando III. Tutti e tre gli esemplari sono stati prodotti dalla Fabbrica Real di armi di Napoli, che aveva sede a Torre Annunziata e fu fondata nel 1758 per volontà di Carlo III di Borbone. Nella fabbrica lavoravano i più importanti armaioli di Napoli su concessione regia e la piastra di questo esemplare, firmato sul retro, fu prodotta da Salvatore di Nicola, armaiolo attivo nella Fabbrica Reale negli ultimi anni del XVIII secolo. La canna invece, come gli altri tre esemplari, non è firmata e probabilmente si tratta di un prodotto, sebbene di lusso, fabbricato in serie. Trascrizione dall’Inventario 1878: «Archibuso canna [damaschina] verniciata. Batteria liscia con acciarino alla [catalana], mezza incassatura di noce montata e guarnita di argento e stemma del Granduca di Toscana. Lung. della canna m 1,09, lung. totale m 1,44». La scheda menziona anche il numero 48 di un inventario precedente a quello del 1878, di cui non si ha riscontro 
45C16(RIFLE) 
Arma da fuoco portatile. Canna a nastrino violetto nuvolato con tacca di mira a perla in ottone dorato 
Firenze (FI) 
proprietà Stato 
archibugio a pietra focaia 
argento 
ferro 
ottone 
legno di noce 
acciaio 
bibliografia specifica: Barbiroli B - 2012 
bibliografia specifica: Boccia L.G./ Thomas B - 1971 

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