due giovani donne in dialogo con un gentiluomo seduto (gruppo scultoreo) by Fasold & Stauch, Bock-Wallendorf, Lichte (Turingia) - manifattura turingia (sec. XX)

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gruppo scultoreo due giovani donne in dialogo con un gentiluomo seduto
due giovani donne in dialogo con un gentiluomo seduto (gruppo scultoreo) by Fasold & Stauch, Bock-Wallendorf, Lichte (Turingia) - manifattura turingia (sec. XX) 
due giovani donne in dialogo con un gentiluomo seduto (gruppo scultoreo) di Fasold & Stauch, Bock-Wallendorf, Lichte (Turingia) - manifattura turingia (sec. XX) 
ca 1903-ca 1942 
Gruppo scultoreo a tutto tondo con tre figure 
gruppo scultoreo 
OdA Pitti 2131 
01143141 
09 
0901143141 
L'esemplare appartiene alla collezione del sacerdote Giacomo Laguzzi, da lui stesso donata il 17 agosto 1943 all'allora R. Soprintendenza alle Gallerie per le provincie di Firenze Arezzo e Pistoia (vedi Verbale con l'elenco delle opere consegnate, dove la siglatura alfa numerica associata alle singole voci corrisponde a quella indicata sull’etichetta apposta su ciascun esemplare). La collezione fu depositata a Palazzo Pitti presso il Museo degli Argenti (ora Tesoro dei Granduchi), dove fu esposta dopo gli eventi bellici e successivamente trasferita nella guardaroba della Galleria d'Arte Moderna. Essa è costituita da centotré miniature su lastre in porcellana aventi in prevalenza come archetipi dipinti, da venticinque piatti (dodici appartenenti a una serie con raffigurate scene ispirate alle opere di Richard Wagner e i rimanenti decorati con raffigurazioni di gusto naturalistico o tratte da dipinti di maestri dei secoli precedenti) e ancora da sessanta esemplari tra statuette, scatole, vasi e gruppi scultorei. Sempre per volontà del Laguzzi, a questo nucleo sono stati aggiunti nel 1946 alcune miniature, sempre su lastra in porcellana. L'esecuzione dei manufatti che formano questa raffinata e variegata raccolta è prevalentemente riconducibile alle fabbriche di porcellane attive a Dresda, ma anche in Turingia (vedi il marchio di fabbrica presente su quasi tutti gli esemplari), ed è databile tra la fine dell'Ottocento e non oltre il 1942, in riferimento all’anno della sua donazione. Questa collezione vanta anche la presenza della principale manifattura di porcellane tedesca, quella di Meissen fondata nel 1710 da Augusto il Forte, Elettore di Sassonia e re di Polonia. Il nucleo riunito dal Laguzzi è costituito da ventotto sculture, come rivelato dalla presenza su di esse del marchio con le due spade incrociate. Vi sono soggetti rappresentativi della produzione di questa fabbrica, quali gli animali, ma anche in linea con il gusto dell’epoca e quindi comuni ad altre manifatture di porcellane, come le riduzioni dalla statuaria antica, le figure allegoriche, oltre ai putti e ai fanciulli di gusto arcadico pastorale e ancora a gruppi con scene galanti, allegoriche e mitologiche. Nonostante la comunanza di generi, le sculture di Meissen sono riconoscibili per la raffinatezza del modellato, per il candore della porcellana e per il raffinato decoro pittorico, dove presente. Il marchio di fabbrica è riprodotto in blu sottovernice prevalentemente al di sotto della base e in genere è accompagnato da sigle impresse nella pasta prima della cottura, tra cui quella solitamente alfa numerica identifica il modello dell’esemplare rappresentato, mentre l’altra è ipoteticamente da ricondurre alla maestranza che l’ha eseguito. In taluni casi, sugli esemplari in policromia vi è anche un numero realizzato a pennello, forse da riferire al decoratore. La presenza nella collezione Laguzzi di esemplari di Meissen non decorati trova giustificazione con i soggetti rappresentati di gusto antiquario o allegorici, ad eccezione di una fanciulla che gioca con un cagnolino e di un orientale danzante, che richiama le “chinoiserie” eseguite nella fabbrica fin dai primi anni di attività. Tuttavia, il gruppo qui presentato è stato realizzato nella Manifattura Fasold & Stauch presso Bock-Wallendorf, Lichte (Turingia), come documentato dal marchio di fabbrica eseguito a pennello sotto la base (vedi Robert E. Röntgen, “Marks on German, Bohemian and Austrian porcelain 1710 to the present”, Michigan 2007, p. 140, n. 967). Esso è affiancato da un altro impresso in pasta, che lo spoglio dei repertori di marchi delle fabbriche di porcellane finora consultati non ha permesso di identificare, anche se sono riscontrabili alcune analogie stilistiche con quello adottato dalla Manifattura di Nymphemburg. Il nostro gruppo raffigura due fanciulle in piedi intente a conversare con un gentiluomo, che per il gesto della mano destra sembra scrutare qualcosa all'orizzonte, come anche la donna davanti a lui, seppur orientata con lo sguardo da un’altra parte. Questi è seduto su volute in stile rocaille terminanti con elementi vegetali, che si originano dalla base sulla quale poggiamo le tre figure 
33A35 : 31A72(+72) : 31D14 
due giovani donne in dialogo con un gentiluomo seduto 
Gruppo scultoreo a tutto tondo con tre figure 
due giovani donne in dialogo con un gentiluomo seduto 
Firenze (FI) 
0901143141 
gruppo scultoreo 
proprietà Stato 
porcellana dura/ invetriatura 
bibliografia di corredo: Alami Sandy - 2014 
bibliografia di corredo: Heiko H - 2011 
bibliografia di corredo: Tabakoff Sheila K - 1973 

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