crocifissione di Cristo (scomparto di predella, elemento d'insieme) by Bonfigli Benedetto (attribuito) (terzo quarto sec. XV)

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scomparto di predella, elemento d'insieme, predella crocifissione di Cristo
crocifissione di Cristo (scomparto di predella, elemento d'insieme) di Bonfigli Benedetto (attribuito) (terzo quarto sec. XV) 
crocifissione di Cristo (scomparto di predella, elemento d'insieme) by Bonfigli Benedetto (attribuito) (terzo quarto sec. XV) 
ca 1465-ca 1466 
Soggetti sacri: crocifissione di Cristo 
scomparto di predella (elemento d'insieme) 
141 
00016204 
10 
1000016204 
La tavola principale, proveniente dalla chiesa di san Domenico a Perugia, pervenne in Galleria nel 1863 a seguito delle demaniazioni, dopo essere stata trasferita a Parigi nel 1812 ed essere ritornata in san Domenico nel 1816. La recente scoperta documentaria relativa ad un pagamento avvenuto nel 1466 è stata messa in relazione con alcune notizie riguardanti un certo “Niccolò di Gaspare di Lello de’ porta Soli”, che solo pochi anni prima aveva fatto costruire la cappella intitolata ai Magi nella chiesa perugina. La scelta del soggetto fu probabilmente influenzata dal nome del committente e da quello del padre. Il riconoscimento dell’autografia bonfigliesca risale al 1548, da allora in poi quasi tutta la critica si è trovata concorde nel vedere all’opera l’artista perugino. La discussione si è invece concentrata sui riferimenti stilistici ed iconografici dell’autore: Gentile da Fabriano, la scuola senese, Domenico Veneziano, Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Filippo Lippi e la pittura fiamminga. Le vicende storiche delle tavolette di predella differiscono da quelle relative alla tavola principale; infatti, dopo il loro distacco, avvenuto in epoca imprecisata, esse ebbero diverse collocazioni (una delle quali perfino nel pollaio del convento domenicano!). Nel 1872 entrarono nella allora Pinacoteca Vannucci e dal Guardabassi furono messe in relazione con l’Adorazione. Più volte interpretate come opera di collaborazione tra Bartolomeo Caporali e Benedetto Bonfigli; recentemente, rifacendosi ad una intuizione dello Gnoli, sono state ascritte al catalogo del solo Bonfigli. La produzione del quale in più di una occasione si caratterizza per l’uso di un linguaggio arcaicizzante in date tarde, cioè dopo le importanti esperienze toscane e romane. L’opera più che essere interpretata come una sorta di involuzione da parte del Bonfigli (artista ormai pienamente formato e capace di dare esempio delle nozioni acquisite durante il suo soggiorno romano in opere pressoché contemporanee, come la cappella dei Priori), deve essere letta come una personale interpretazione di modelli antichi, quali l’Adorazione dei Magi dipinta da Gentile da Fabriano nel 1423 per Palla Strozzi o la produzione di maestri fiamminghi come ad esempio il Maestro di Flémalle, il cui catalogo si data negli anni venti del Quattrocento (Natività, Museo Civico di Digione). A seguito del crollo delle volte nel 1614 la pala (inv.140) e la predella hanno avuto un diverso destino: quest'ultima fu trasferita nell'appartamento del priore, nel 1861 si trovava nella camera del noviziato e nel 1863 in biblioteca; soltanto nel 1872 è stata portata in Galleria a seguito del decreto Pepoli ed erroneamente riunita alla Madonna con Bambino (inv.144) e ai Santi (inv.142, 145) di Bonfigli anch'essi provenienti da San Domenico. E' stato Berenson (Santi, 1985, pp.40-41 con bibliografia precedente; Mancini, 1992, pp.70, 115-120 con bibliografia precedente) a riconoscere in questo gradino parte della pala con l'Adorazione dei Magi, tradizionalmente ritenuto lavoro giovanile di Bonfigli ma ancorato da Mancini (1992, pp.115-120) ad un documento del 1466. La nuova cronologia, in relazione anche ad ulteriori scoperte documentarie sull'artista, ha portato Lunghi (1996, p.126) a rivedere il significato di quest'opera nel catalogo bonfigliesco, individuandovi uno dei numeri più provinciali del maestro. Questi, inoltre, ipotizza nella predella, specie nella Crocefissione, una stre tta collaborazione con un artista che non ritiene di poter identificare con Bartolomeo Caporali, cui invece Todini (1989, I, p.43) aveva assegnato l 'intera predella 
crocifissione di Cristo 
Soggetti sacri: crocifissione di Cristo 
predella 
crocifissione di Cristo 
Perugia (PG) 
1000016204-2 
scomparto di predella 
proprietà Stato 
tavola/ pittura a tempera 
bibliografia specifica: Mancini F.F - 1992 
bibliografia specifica: De Marchi A - 1985 
bibliografia specifica: Lunghi E - 1996 
bibliografia specifica: Santi F - 1985 
bibliografia specifica: Todini F - 1989 
bibliografia specifica: Toscano B - 1987 
bibliografia specifica: Scarpellini P - 1988 

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