Cristo flagellato (dipinto, elemento d'insieme) di Matteucci Giuseppe (attribuito), Angelucci, Luca Antonio (attribuito) (fine/ inizio secc. XVII/ XVIII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1000062033 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty
dipinto, elemento d'insieme Cristo flagellato
enit
Cristo flagellato (dipinto, elemento d'insieme) di Matteucci Giuseppe (attribuito), Angelucci, Luca Antonio (attribuito) (fine/ inizio secc. XVII/ XVIII)
1690-1710
In un interno di una cella, al centro, un uomo barbato con un ginocchio per terra. La testa inclinata verso la sua sinistra e le mani legate appoggiate su una base di pietra alla quale è appoggiato il corpo dell'uomo. A destra del dipinto, una finestra con inferriata
dipinto (elemento d'insieme)
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Il dipinto fa parte di una serie di quadri con il soggetto della "Passione " collocati nella stessa Stanza del Cardinale e presumibilmente dello stesso autore (1992). Questo dipinto fa parte della serie mezzana della Camera del Cardinale, raffigurante scene della Passione di Cristo. Presenta una delle notevoli cornici di gusto tardo barocco, disegnate dall'architetto pittore G. Ventura Borghesi (1640-1708), alle quali appartengono anche la serie ovale del Vecchio Testamento e altre, intagliate dal Maestro Marcello, probabilmente da Agostino Restini e dorate dal Viviani Bartolomeo. Questi artisti, provenienti da Città di Castello, dimostrano come la manifattura locale dell'Alta Valle del Tevere nel sec. XVIII, abbia raggiunto livelli di alta qualità nell'arte dell'intaglio. Falcidia G., Sapori G. (1987), attribuiscono la serie dei paesaggi, alla scuola romana della fine del sec. XVII-inizio del XVIII. Rossi G. (2008) nel pannello didattico della Camera del Cardinale, conferma la datazione dei dipinti che si ispirano alla maniera del paesaggista romano, Gaspard Dughet (1615-1675) che aveva portato all'estrema potenzialità, il paesaggio classicista della prima metà del Seicento. Genere, quello del paesaggio, molto apprezzato e richiesto e che si era affermato accanto alle tradizionali iconografie sacre proprio in quegli anni. I dipinti sono stati eseguiti in gran parte da due inediti pittori di Città di Castello, Giuseppe Matteucci e Luc' Antonio Angelucci (1683-1733) sotto la direzione dell'architetto pittore G. Ventura Borghesi (1640-1708). Questi artisti hanno frequenti contatti con l'ambiente artistico romano, in particolare l'Angelucci ha abitato a Roma nelle case della famiglia Bufalini
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Cristo flagellato
In un interno di una cella, al centro, un uomo barbato con un ginocchio per terra. La testa inclinata verso la sua sinistra e le mani legate appoggiate su una base di pietra alla quale è appoggiato il corpo dell'uomo. A destra del dipinto, una finestra con inferriata
Cristo flagellato
San Giustino (PG)
1000062033
dipinto
proprietà Stato
tavola/ pittura a olio
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