Cristo giudice (dipinto, complesso decorativo) di Fra Giovanni da Fiesole detto il Beato Angelico (e aiuti) (sec. XV)

https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1000066938 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty

dipinto, complesso decorativo Cristo giudice
enit
Cristo giudice (dipinto, complesso decorativo) di Fra Giovanni da Fiesole detto il Beato Angelico (e aiuti) (sec. XV) 
1447-1447 
Il Cristo, con veste violetta e manto azzurro bordati d'oro e con l'aureola crucisignata, è raffigurato al centro della vela, seduto su un anuvola e circondato da una mandorla. Il redentore, barbato, appare col braccio destro levato verso l'alto, nel tipico atteggimento del Giudizio, mentre col braccio sinistro sostiene il globo crucifero posto sul suo ginocchio. Ai lati della mandorla si didpongono due schiere di Angeli dalla evesti variopinte bordate d'oro, raffiguratio in atto di preghiera, mentre altri due angeli tibicini chiudono la composizione agli angoli estremi della vela 
dipinto (complesso decorativo) 
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La decorazione della volta della seconda campata venne assegnata dal Soprastanti al Duomo al Beato Angelico e ai suoi aiutanti B. Gozzoli, Giovanni D'Antonio e Giacomo Poli l'11/5/1447 (Della Valle 1791; Fumi 1891). Ad essi si aggiunse l'11/7 Pietro di Nicola Baroni da Orvieto (Serafini 1911). L'Angelico si allontanò da Orvieto alla fine di settembre (Fumi 1891, p. 394) ma l'opera venne continuata almeno fino alla fine del 1449 da B.Gozzoli e Pietro di Nicola (Carli 1965). Per questa vela tutta la critica è concorde nell'assegnare la figura del Cristo direttamente alla mano dell'Angelico (Perali 1919; Schottmuller 1924; Pope Hennessy 1952; Urbani 1958), mentre per alcune figure di Angeli potrebbero essere riconducibili al Gozzoli (Pacchioni 1910; Salmi 1930; Pope Hennessy 1981) . L'intervento di altre mani comunque non è così esteso da poter giustificare i giudizi negativi sull'opera avanzati da alcuni autori (Muratoff 1930; Bazini 1949). Al contrario è possibile ravvisare in questo brano un riflesso di qualla maniera più matura ed aulica, più consapevolmente legata agli esiti del Rinascimento toscano, che si ritrova anche negli affreschi della Cappella Niccolina, eseguiti dall'Angelico, insieme col Gozzoli, sempre a partire dal 1447. Tuttavia è anche possibile riconoscere gli echi di alcuni preziosismi, quali le aureole raggiate e le bordurte ricercate nelle vesti, che lo mostrano ancora artista sensibile ai modi della tradizione tardo gotica alla quale si era formato 
Cristo giudice 
Il Cristo, con veste violetta e manto azzurro bordati d'oro e con l'aureola crucisignata, è raffigurato al centro della vela, seduto su un anuvola e circondato da una mandorla. Il redentore, barbato, appare col braccio destro levato verso l'alto, nel tipico atteggimento del Giudizio, mentre col braccio sinistro sostiene il globo crucifero posto sul suo ginocchio. Ai lati della mandorla si didpongono due schiere di Angeli dalla evesti variopinte bordate d'oro, raffiguratio in atto di preghiera, mentre altri due angeli tibicini chiudono la composizione agli angoli estremi della vela 
Cristo giudice 
Orvieto (TR) 
1000066938 
dipinto 
proprietà Ente religioso cattolico 
intonaco/ pittura a fresco 
intonaco/ doratura 
bibliografia di confronto: Pope Hennessy J - 1952 
bibliografia di confronto: Urbani G - 1958 
bibliografia di confronto: Fumi L - 1891 
bibliografia di confronto: Perali P - 1919 
bibliografia di confronto: Carli E - 1965 
bibliografia di confronto: Della Valle G - 1791 
bibliografia di confronto: Bazin G - 1949 
bibliografia di confronto: Muratoff P - 1930 
bibliografia di confronto: Pacchioni G - 1910 
bibliografia di confronto: Salmi M - 1930 
bibliografia di confronto: Schottmuller F - 1925 
bibliografia di confronto: Pope Hennessy J - 1981 
bibliografia di confronto: Serafini A - 1911 
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