Minerva (dipinto, ciclo) by Leopardi Marcello (attribuito) (seconda metà sec. XVIII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1000078733 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
dipinto, ciclo Minerva
Minerva (dipinto, ciclo) di Leopardi Marcello (attribuito) (seconda metà sec. XVIII)
Minerva (dipinto, ciclo) by Leopardi Marcello (attribuito) (seconda metà sec. XVIII)
post 1750-ante 1796
Nicchia centinata incorniciata nell'estradosso da fascia policroma e defin ita nella profondità da chiaroscuro illusionistico all'interno, finta stat ua a monocromo raffigurante Minerva come figura astante abbigliata con lun ga tunica drappeggiata sotto il seno e ai fianchi, e chiusa sul petto da f ermaglio a testa di Gorgone; ricco mantello ricadente lungo i fianchi ha i l volto girato di tre quarti verso sinistra e porta il caratteristico elmo con civetta nel cimiero, da cui fuoriescono lunghe ciocche in boccoli sul le spalle sostiene con la sinistra sollevata una lancia, mentre tiene il b raccio destra ripiegato e appoggiato sul fianco in basso, nella nicchia, b asamento con iscrizione didascalica
dipinto (ciclo)
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Accostata a Ercole a significare la complementarietà di sapienza e forza m orale. I dipinti ornano le pareti interne del piccolo edificio a pianta poligonal e annesso alla Villa sul suo lato O-SO. Delle 8 pareti che compongono il v ano interno, la metà sono occupate da finestre e dalla porta d'ingresso; l e altre 4, alternate alle prime, dalla serie di finte statue raffiguranti Ercole, Diana, Minerva e Meleagro, personaggi mitologici che qui simbolegg iano le virtù complementari della forza morale, della castità, della sapie nza e dell'audacia. La cupola ribassata è invece decorata dal gruppo di Cu pido in volo insieme a 2 putti dispensatori di fiori, che allude alle gioi e che solo l'amore riserva; su unghie e pennacchi della cupola, completano la decorazione grottesche e candelabre. Se non vi è alcuna testimonianza circa l'epoca della sua edificazione, è invece documentato che gli Oddi la utilizzarono come sala di lettura, studio e biblioteca, e così è ricordat a anche dall'Ansidei, nel suo poema celebrativo dedicato alla Villa del Co lle nel 1835 (cfr.Maovaz-Ranfa- Romano, 1998, p.8ss.). In seguito tale des tinazione, l'ambiente venne decorato secondo il gusto neoclassico, ad oper a, probabilmente, di Marcello Leopardi (1750 ca-1796), pittore marchigiano ma di formazione romana, attivo a Perugia a partire dagli anni '80 del XV III secolo e impegnato in importanti commissioni nel duomo, in varie chies e ed oratori ed in palazzi nobiliari ( v. Cristoferi F., 1978, pp.175-186) ; oltre che a Foligno, dove gli affreschi di palazzo Lezi-Marchetti sono c onsiderati il suo capolavoro (cfr.Pittura Italia Settecento, 1989, p.339). Il leopardi fu un decoratore già decisamente neoclassico, e determinanti furono per la sua aggirnata preparazione i contatti e le continue frequent azioni con l'ambiente romano: prima l'alunnato presso Tommaso Conca, poi l 'esperienza dell'Accademia dei Pensieri con Felice Giani, esperienza orien tata verso un neoclassicismo autoctono sensibile agli stimoli della grande pittura italiana del XVI e XVII secolo. Nel Leopardi questa esperienza ap proderà ad un classicismo neo-carraccesco aggiornato sugli insegnamenti de l Mengs e sulle scoperte archeologiche di Ercolano, in grado di offrire so luzioni decorative originali in linea con il gusto e con le produzioni più alla moda della capitale. Riguardo alle vicende storiche che interessano la Villa, i suoi giardini e le dipendenze, ricordiamo che è nel corso del XVIII secolo che il parco, originariamente limitato al parterre all'italiana sul lato N-NE della Vill a, subisce notevoli trasformazioni in base ad un articolato progetto aggio rnato al nuovo stile francese che amplificava, sulla scala del grandioso e del monumentale, l'impianto formale ripreso dal giardino all'italiana. Ri guardo a tale progetto ci sono pervenuti 12 disegni - acquisiti dalla Sopr intendenza B.a.a.a.s. dell'Umbria e recentemente pubblicati nel testo di M aovaz, Ranfa e Romano (Maovaz M., Ranfa A., Romano B., Studio preliminare sul restauro del Giardino storico e del parco di "Villa del Colle del Card inale", 1998, pp.11 ss.) - a firma "Capitano Adriani" e "Giuseppe Alemanni ". Evidentemente ispirati, con puntuali corrispondenze, al trattato settec entesco "La theorie et la pratique du Jardinage" di Antoine Joseph Dezalli er D'Argenville, essi forniscono indicazioni utili a ricostruire i princip ali interventi effettuati tra il 1729 - anno cui risale la già menzionata mappa catastale Chiesa dove tali interventi non risultano ancora realizzat i, mentre ben evidenziato è il parterre cinquecentesco a NE - ed il 1795 c ui datano alcuni dei progetti menzionati. Si tratta in particolare della r ealizzazione del giardino pensile con ninfeo sul lato S-SO della Villa, de l Giardino d'Inverno su quello S-SE ad una quota superiore e dell'allestim ento della maestosa emiciclica "Piazza grande" inserita, con fine scenogra fico e prospettico, altermine del viale d'accesso, oltre al rinnovamento d elle zone già esistenti secondo il nuovo gusto. Dunque, a partire da quest a fase, si procede ad una ridefinizione dell'area circostante la Villa e c ompresa entro il quadrilatero indivuaduato ai vertici dai 4 annessi princi pali ed originari, pianificata secondo schemi articolati a diversi livelli del parco e progettati per rispondere alle varie esigenze, a partire da q uella estetica di fornire prospettive allettanti e scenografiche dell'edif icio e del giardino, a quella funzionale di rendere fruibile il parco nell e diverse stagioni e di fornire apparati specifici per le varie attività l udiche e ricreative. Con il secolo successivo, sull'onda delle nuove istanze romantiche si diff onde gradualmente anche in Italia la nuova moda del giardino...Continua in OSS
Minerva
Nicchia centinata incorniciata nell'estradosso da fascia policroma e defin ita nella profondità da chiaroscuro illusionistico all'interno, finta stat ua a monocromo raffigurante Minerva come figura astante abbigliata con lun ga tunica drappeggiata sotto il seno e ai fianchi, e chiusa sul petto da f ermaglio a testa di Gorgone; ricco mantello ricadente lungo i fianchi ha i l volto girato di tre quarti verso sinistra e porta il caratteristico elmo con civetta nel cimiero, da cui fuoriescono lunghe ciocche in boccoli sul le spalle sostiene con la sinistra sollevata una lancia, mentre tiene il b raccio destra ripiegato e appoggiato sul fianco in basso, nella nicchia, b asamento con iscrizione didascalica
Minerva
Perugia (PG)
1000078733
dipinto
proprietà Stato
intonaco/ pittura a tempera
bibliografia specifica: Canuti F - 1926
bibliografia specifica: Lupattelli A - 1893