Olindo e Sofronia (dipinto) di Malinconico Nicola (fine/inizio secc. XVII/ XVIII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1200164106 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty
dipinto Olindo e Sofronia
enit
Olindo e Sofronia (dipinto) di Malinconico Nicola (fine/inizio secc. XVII/ XVIII)
1690-1710
Il quadro, in pendant con un altro raffigurante Rinaldo e Armida, fa parte di una serie di 4 dipinti di medesimo formato collocati nella stessa sala. La scena, incentrata sul gruppo di Olindo e Sofronia prossimi al martirio e l'incedere di Clorinda a cavallo, si rifà inequivocabilmente ad un'invenzione di Luca Giordano. Rispetto al prototipo sono presenti alcune varianti (spostamento di alcuni personaggi ed inserimento sullo sfondo della città murata), tuttavia lo svolgimento del tema, ripreso dalla Gerusalemme Liberata (II, 14- 54), rimane strettamente aderente alla maniera giordanesca
dipinto
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L'attribuzione al Malinconico avanzata da Maltese (Arte nel Frusinate dal XII al XIX secolo, Frosinone, Palazzo della Provincia, 1961, cat. mostra), che mette in relazione queste tele con altre due, conservate nella chiesa di San Giacomo a Gaeta, di cui una è firmata, è concordemente accettata dalla critica (I. Fadi, La mostra "Arte nel Frusinate", recensione, in "Bollettino d'Arte", 46, 1961, IV, p. 356; O. Ferrari, G. Scavizzi, Luca Giordano, Napoli 1966, vol. II, p. 99). Il Maltese mette in relazione in dipinto con un bozzetto firmato da P. de Matteis (Roma, coll. priv.), mentre Ferrari e Scavizzi rilevano la dipendenza da un modello del Giordano; sia dal dipinto conservato a Genova (pal. Reale), già di proprietà della famiglia Durazzo di Napoli (coll. Canessa). Sembra ragionevole concludere quindi che sia il bozzetto del de Matteis che il dipinto del Malinconico dipendano dall'originale del Giordano eseguito attorno allo scorcio dell'ottavo decennio del sec. XVII. Questa datazione può essere considerata un posto quem per il quadro qui in questione, che comunque non sarebbe stato eseguito oltre i primi anni del '700 quando il Malinconico comincia comincia a mostrare un crescente interesse per la pittura del Solimena. Il Santoro (D. Santoro, Pagine sparse di storia Alvitana, Chieti 1908) riporta un brano di un inventario settecentesco in cui è formulata molto genericamente un'attribuzione al de Matteis, che comunque non sembra poter sostenere un confronto stilistico. Si consulti: TCI Guida d'Italia, vol. XV, Milano 1964, p. 491
Olindo e Sofronia
Il quadro, in pendant con un altro raffigurante Rinaldo e Armida, fa parte di una serie di 4 dipinti di medesimo formato collocati nella stessa sala. La scena, incentrata sul gruppo di Olindo e Sofronia prossimi al martirio e l'incedere di Clorinda a cavallo, si rifà inequivocabilmente ad un'invenzione di Luca Giordano. Rispetto al prototipo sono presenti alcune varianti (spostamento di alcuni personaggi ed inserimento sullo sfondo della città murata), tuttavia lo svolgimento del tema, ripreso dalla Gerusalemme Liberata (II, 14- 54), rimane strettamente aderente alla maniera giordanesca
Olindo e Sofronia
Alvito (FR)
1200164106
dipinto
proprietà Ente pubblico territoriale
tela/ pittura a olio