soffitto by Bolangier Flaminio, Siciolante Girolamo, Trapassi Cesare, Berto da Sansepolcro, Girolamo da Sansepolcro, De Amicis Cola (sec. XVI)

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soffitto di Bolangier Flaminio, Siciolante Girolamo, Trapassi Cesare, Berto da Sansepolcro, Girolamo da Sansepolcro, De Amicis Cola (sec. XVI) 
soffitto by Bolangier Flaminio, Siciolante Girolamo, Trapassi Cesare, Berto da Sansepolcro, Girolamo da Sansepolcro, De Amicis Cola (sec. XVI) 
post 1572-ante 1578 
Controsoffitto, ancorato alle preesistenti capriate, intagliato a cassettoni cruciformi, rettangolari e quadrati; lungo l'asse longitudinale sono disposti tre lacunari cruciformi più grandi che contengono, a partire dalla facciata: gli stemmi papali di Pio V e di Gregorio XIII, incorniciati da ovali con festoni e testine angeliche e, al centro fra di essi, Madonna con Bambino entro un ovale di cherubini e nuvole. Alternati a questi, entro cassettoni cruciformi sono due stemmi del Comune di Roma, affiancati da due angeli e inseriti in un ottagono. Negli altri cassettoni compaiono motivi decorativi vegetali, navi e trofei di armi. Il soffitto è incorniciato da una teoria di mensole, alternate a rosette e si conclude con un fregio che corre al sommo delle pareti della navata, realizzato in legno intagliato e dorato, con draghi, rostri, lupe, delfini e sirene. Sulla parete dell'arco trionfale il fregio è sostituito da una lunga iscrizione dipinta su legno 
soffitto 
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Nel 1571 il Senato di Roma deliberò di realizzare il soffitto per celebrare la vittoria di Lepanto; nel 1572 il falegname Flaminio Bolangier venne incaricato di progettare l'opera; nel 1574 la pittura venne affidata a Girolamo Siciolante e al doratore Cesare Trapassi, che completarono il lavoro probabilmente nel 1575, quando venne posta la grande targa con l'iscrizione commemeorativa, scritta da Fulvio Orsini. L'anno successivo venne iniziato il fregio al colmo delle pareti, affidato ai falegnami Berto e Girolamo di Sansepolcro sempre sotto la direzione del Bolangier e decorato dal pittore Cola de Amicis da Gennazzano, che ultimò il lavoro nel 1578. In esso ricorono i draghi araldici Boncompagni e le sirene, che alludono a Marc'Antonio Colonna, vincitore a Lepanto. Gli stemmi centrali ricordano la committenza del Comune di Roma e i pontefici regnanti all'inizio e al termine della realizzazione dell'impresa. Il lacunare centrale con la Madonna con Bambino venne eseguito da Berto e da Girolamo di Sansepolcro (Carta/ Russo, 1988, con bibliografia precedente) 
Controsoffitto, ancorato alle preesistenti capriate, intagliato a cassettoni cruciformi, rettangolari e quadrati; lungo l'asse longitudinale sono disposti tre lacunari cruciformi più grandi che contengono, a partire dalla facciata: gli stemmi papali di Pio V e di Gregorio XIII, incorniciati da ovali con festoni e testine angeliche e, al centro fra di essi, Madonna con Bambino entro un ovale di cherubini e nuvole. Alternati a questi, entro cassettoni cruciformi sono due stemmi del Comune di Roma, affiancati da due angeli e inseriti in un ottagono. Negli altri cassettoni compaiono motivi decorativi vegetali, navi e trofei di armi. Il soffitto è incorniciato da una teoria di mensole, alternate a rosette e si conclude con un fregio che corre al sommo delle pareti della navata, realizzato in legno intagliato e dorato, con draghi, rostri, lupe, delfini e sirene. Sulla parete dell'arco trionfale il fregio è sostituito da una lunga iscrizione dipinta su legno 
soffitto 
Roma (RM) 
1200248330 
soffitto 
proprietà Stato 
legno/ pittura/ doratura/ scultura 
bibliografia specifica: Carta M./ Russo L - 1988 

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