Ritratto di Costanza Monti Perticari, ritratto di donna (dipinto, opera isolata) di Agricola Filippo (XIX)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1200827465 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty
dipinto, opera isolata ritratto di donna
enit
Ritratto di Costanza Monti Perticari, ritratto di donna (dipinto, opera isolata) di Agricola Filippo (XIX)
ca 1820-ca 1821
Ritratto di Costanza Monti Perticari, ritratto di donna (dipinto, opera isolata)
1290
00827465
12
1200827465
Il dipinto ritrae Costanza Monti Perticari (1792-1840), figlia del poeta Vincenzo Monti e moglie del conte Giulio Perticari di Savignano, donna di lettere e poetessa nell'ambito del classicismo arcadico dell'epoca. La sua dedizione agli studi letterari è testimoniata, nel ritratto, dai due libri: sulla costa di quello su cui poggia la mano destra si legge "Virgilius", mentre sull'altro si scorge l'incipit del VI canto del Purgatorio, "Ahi serva Italia...".L'iscrizione sul retro attestante l'esecuzione del ritratto nel 1819, probabilmente non autografa, è da ritenersi erronea: il principe Odescalchi, infatti, in un articolo pubblicato sul "Giornale Arcadico" del 1820, invitava chiunque avesse "gentile animo a vedere il ritratto della contessa Costanza Perticari" nello studio dell'artista, presumibilmente ancora in ultimazione. L'opera risulta certamente terminata nel gennaio del 1821, quando viene annunciata in "Notizie del giorno" (n. 4, Roma, 25 gennaio 1821, p. 1). Da un'ultima lettera di Giulio Perticari ad Agricola del 1° luglio 1821, infine, si apprende che il ritratto è finalmente giunto a Pesaro ("io mi aspettava un quadro voi mi avete mandato un miracolo", cfr. Monti, 1896).L'opera, fortemente attesa dagli interessati, come dimostrano numerose lettere (cfr. Monti, 1896, pp. 326-328; Romano, 1903, p. 105), riscosse un immediato successo nell'ambiente culturale milanese. Vincenzo Monti dedicò ad essa un sonetto, scritto nell'aprile del 1822 ed intitolato "Per un dipinto dell'Agricola", in cui elogia l'artista definendolo "moderno Raffaello": l'opera, in effetti, dimostra evidenti rimandi alla ritrattistica rinascimentale e in particolare alla tavola raffaellesca, di analoghe dimensioni, nota col titolo "La velata" (1513, Firenze, Galleria Palatina. Cfr. Sisi, 2006, p. 70). Nello stesso sonetto, Monti parla di "tela", nonostante il supporto sia in realtà una tavola.Agricola ritrasse nuovamente Costanza nel 1822 nelle sembianze di Beatrice nel dipinto "Dante e Beatrice"; alla "Mostra del Ritratto Italiano" (Firenze, 1911, ripr. p. 77), figurò esposto un altro probabile ritratto di Costanza eseguito dallo stesso Agricola, all'epoca di proprietà di Emilio Saletti di Milano.Il ritratto di Costanza Monti Perticari, insieme a quello di Vincenzo Monti eseguito da Andrea Appiani (Cfr. scheda n. 00827467), passarono in eredità al conte Giacomo Manzoni, patriota romagnolo. Da questi passò a Giuseppe Manzoni Ansidei, presso il quale, nel 1909, fu acquistato dallo Stato Italiano
ritratto di donna
Ritratto di Costanza Monti Perticari
ritratto di donna, Ritratto di Costanza Monti Perticari
Roma (RM)
1200827465
dipinto
proprietà dello Stato
olio su tavola
Bucarelli - 1973
Di Majo-Lanfranconi - 2006
Leone-Marini Clarelli-Mazzocca-Sisi - 2010
Sisi - 2006
Ursino - 2007
Colasanti - 1923
Faldi-Mantura - 1977
Fleres - 1908
Fleres - 1932
Marini Clarelli-Ursino - 2006
Rava - 1915
Cera - 1987
Della Peruta-Lacaita-Mazzocca - 2001
Falconieri - 1875
Monti - 1839
Ojetti - 1929
Praz - 1944
Romano - 1903
Roverella - 1842