El locch, soggetto di genere (scultura, opera isolata) di Rosso Medardo (XIX)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1200827699 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty
scultura, opera isolata soggetto di genere
enit
El locch, soggetto di genere (scultura, opera isolata) di Rosso Medardo (XIX)
ca 1881-ca 1882
Giovane col berretto in testa, con i capelli lunghi sulle orecchie e la testa leggermente inclinata sulla spalla sinistra
El locch, soggetto di genere (scultura, opera isolata)
9068
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L'opera è legata, come molti lavori iniziali di Medardo Rosso, alle problematiche sociali dell'ambiente milanese affrontate dalla Scapigliatura lombarda. "El locch" è un termine milanese che indica un personaggio malavitoso; tale titolo, postumo rispetto alla creazione dell'opera (1881-1882 ca.), è utilizzato nelle lettere del 1889-1890 di Rosso a Felice Cameroni, esponente della "Scapigliatura democratica", la cosiddetta "seconda" Scapigliatura. Il primo titolo "A Zonzo" risale, infatti, al 1882, ossia all'Esposizione di Belle Arti di Brera nella quale Rosso presentò una versione in terracotta bronzata (cfr. i diversi titoli dell'opera in L. Caramel 2004, p.68). Nel 1883 presenta all'Esposizione di Roma una versione in bronzo col medesimo titolo, mentre con l'attuale titolo "Vagabondo" (El luc) viene esposto alla Quadriennale di Roma del 1931 e donato in quell'anno alla Gnam (dono definito nel 1994). Il modello del ritratto sembra essere stato lo scultore milanese Rescaldani. Secondo Caramel (2004, p. 68), il bronzo della Gnam sarebbe di fusione successiva al 1883, poiché conserva "lo schiacciamento delle labbra dove stringevano la pipa - forse eliminata da Rosso medesimo, per attenuare il tono aneddotico dell'opera - ma non rivela alcuna traccia di essa". In una fase iniziale, infatti, la scultura presentava il soggetto con una pipa in bocca, dettaglio poi eliminato per diminuirne il carattere aneddotico. Secondo Paola Mola (2009, p. 54), l'esemplare della Gnam sarebbe in origine appartenuto a Giuseppe Chirichetti, che lo avrebbe acquistato Rosso vivente, e che la studiosa ritiene fuso - non direttamente da Rosso - nel 1900 circa, da un gesso o da una terracotta milanese rimasti presso le fonderie Mazzantini, Strada o Bianchi, di cui per ora non è stata trovata traccia. Altri esemplari noti (il gesso è distrutto) sono un bronzo a Minneapolis, Institute of Arts (l'unico che presenti la lunga pipa che scende dalla bocca), un bronzo in collezione privata a Bordeaux e 2 bronzi di ubicazione ignota
soggetto di genere
El locch
Giovane col berretto in testa, con i capelli lunghi sulle orecchie e la testa leggermente inclinata sulla spalla sinistra
soggetto di genere, El locch
Roma (RM)
1200827699
scultura
proprietà Stato
bronzo
bibliografia specifica: Bucarelli - 1951
bibliografia specifica: Bucarelli - 1973
bibliografia specifica: Maselli - 1938
bibliografia specifica: di Majo - 2006
bibliografia specifica: Medardo Rosso. Catalogo ragionato della scultura - 2009
bibliografia specifica: Barbantini - 1950
bibliografia specifica: Borghi - 1950
bibliografia specifica: Caramel - 1994
bibliografia specifica: Caramel - Weiermair - 1984
bibliografia specifica: Cozzani - 1931
bibliografia specifica: De Micheli - 1992
bibliografia specifica: De Sanna - 1985
bibliografia specifica: Fagioli - 1993
bibliografia specifica: Lista - 1994
bibliografia specifica: Lista - 2003
bibliografia specifica: Marchiori - 1966
bibliografia specifica: Mola - 1973-74
bibliografia specifica: Papini - 1940
bibliografia specifica: Papini - 1945
bibliografia specifica: Scolari Barr - 1963
bibliografia specifica: Catalogue des Ouvrages de Peinture.. - 1929
bibliografia specifica: Medardo Rosso. Le origini della scultura moderna - 2004
bibliografia specifica: Prima Quadriennale d'Arte Nazionale. Retrospettiva - 1931
bibliografia specifica: Caramel - Mola Kirchmayr - 1979