angelo (dipinto, complesso decorativo) - ambito benedettino (seconda metà sec. XII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1200859803A-3 an entity of type: CulturalPropertyComponent
dipinto, complesso decorativo, controfacciata, a sinistra, registro superiore angelo
angelo (dipinto, complesso decorativo) - ambito benedettino (seconda metà sec. XII)
angelo (dipinto, complesso decorativo) - ambito benedettino (seconda metà sec. XII)
dipinto (complesso decorativo)
angelo
ca 1150-ca 1199
1200859803A-3
dipinto
00859803
12
A
1200859803A
Il frammento fa parte di un ciclo che decorava l'abside della chiesa annessa al Monastero di Santa Maria del Monacato, tra i possedimenti dell'Abbazia di Montecassino; più precisamente esso costituiva la parte centrale della scena raffigurante l'Ascensione e vi si distingue la parte superiore di un angelo, di cui si vede la punta dell'ala e il panneggio della veste di un apostolo. I documenti testimoniano che il monastero femminile, da cui proviene, deve essere un centro autorevole e ricco in particolare nel periodo intorno alla metà del secolo XII. Il legame con Montecassino, oltre che per ragioni stilistiche e storiche, può essere individuato anche nel programma iconografico, come testimonia la presenza di San Giovanni Evangelista che, secondo la ricostruzione storico documentaria proposta dagli studiosi, doveva comparire anche nella decorazione dell'abside dell'Abbazia di Montecassino. E' stata rilevata la ricorrenza della rappresentazione del soggetto dell'Ascensione in un'area geografica che aggrega la "Terra di San Benedetto e la Terra del Lavoro", ci riferiamo in particolare agli affreschi di Santa Maria del Trocchio a Cervaro, nei pressi di Montecassino, a quelli della chiesa di Sant'Angelo di Lauro, sulla piana del Garigliano e agli affreschi rupestri presso Calvi nelle grotte dei Santi e delle Fornelle. La matrice sarebbe costituita dalla analoga raffigurazione che doveva trovarsi nell'abside di Montecassino, tuttavia è stato notato che il ciclo di Castrocielo potrebbe costituire un legame, tra soggetti analoghi, che dall'area cassinese tendono ad estendersi in altre direzioni verso San Pietro a Tuscania e Santa Maria Maggiore a Ninfa, facendo ipotizzare un "misto cassinese/laziale". L'analisi stilistica dell'intero ciclo testimonia una complessità di apporti che amplia il riferimento alla cultura benedettina. Ricordiamo che già il Carli metteva in guardia rispetto all'uso di espressioni quali "stile benedettino", che propriamente non esiste; si dovrà quindi fare riferimento a quel particolare atteggiamento culturale che, irradiandosi da Montecassino, influenza gran parte della produzione pittorica presente in Italia tra il secolo XI e il secolo XII. Il ciclo di Castrocielo può aiutare a spiegare i rapporti stilistici ed iconografici tra il sud cassinese, Roma e il Lazio. Per quanto riguarda il frammento in esame, un rimando significativo può essere dato dall'analogo particolare che compare nell'Assunzione di Trocchio
angelo
controfacciata, a sinistra, registro superiore
angelo
Castrocielo (FR)
proprietà Ente pubblico territoriale
angelo
intonaco/ pittura a fresco