Madonna in trono con Bambino e Santi (polittico) by Maestro dei Polittici Crivelleschi (ultimo quarto sec. XV)

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polittico Madonna in trono con Bambino e Santi
Madonna in trono con Bambino e Santi (polittico) by Maestro dei Polittici Crivelleschi (ultimo quarto sec. XV) 
Madonna in trono con Bambino e Santi (polittico) di Maestro dei Polittici Crivelleschi (ultimo quarto sec. XV) 
ca 1482-ca 1482 
Il polittico è a due ordini sovrapposti di cinque scomparti ciascuno, racchiusi entro una cornice dorata, intagliata e traforata ad archi ribassati trilobati, sostenuti da colonnine a tortiglione nella parte inferiore; archi acuti, decorati con fogliame alternati a pinnacoli, nella parte superiore. Le tavole, originariamente a fondo oro zecchino dato in foglia, perduta quasi completamente l'originale doratura, presentano solo la preparazione a bolo rosso. Nell'ordine inferiore, al centro, seduta sopra un trono la Vergine è nell'atto di adorare il Bambino. Da sinistra a destra, nel primo scomparto: San Bernardino da Siena e San Francesco d'Assisi. A destra della Vergine, Sant'Antonio da Padova e San Giovanni da Capestrano. Al secondo ordine, nella cuspide centrale, Cristo mentre sorge dal sepolcro, attorniato dai simboli della Passione. Da sinistra, San Bonaventura e San Giovanni Battista. A destra della cuspide, San Girolamo e San Ludovico da Tolosa. Nella predella, al centro, il Redentore con il libro aperto in mano, sei Apostoli ad ogni lato, Santa Chiara e, un'altra santa, probabilmente Santa Scolastica 
polittico 
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Il polittico fu attribuito concordemente, più per tradizione che per un'analisi stilistica, a Cola dell'Amatrice dal Van Marle (1924, vol. XV, p. 103), dal Serra, (1929, p. 104) dal Berenson (1932, pp. 250-251) dalla Gabbrielli (1934, p. 43). Ma nel 1936 già il Borenius (1936, p. 12), confrontando il polittico di Harewood, arrivato in Inghilterra nel 1916 dalla zona di Chieti, con quest'opera e con un'altra proveniente dal Convento di Sant'Angelo d'Ocre, ora nel Museo Nazionale d'Abruzzo (cfr. scheda n. 16), li riteneva tutti ugualmente lontani dalla maniera di Cola delle sue opere certe, e ne scorgeva invece affinità con le opere di Pietro Alemanno. Successivamente il Chini (1934, p. 23) ed il Carli (1942, p. 29) credevano di individuare l'autore nell'abruzzese Giacomo da Campli, in un tentativo di ricostruzione della personalità pittorica di questo pittore, datando l'opera verso la fine del sec. XV. F. Bologna, finalmente, ricostruito un piccolo gruppo di opere molto affini per tipologia e stile, "gruppo di rara coerenza, cronologicamente imperniato sul 1489 del polittico di Tocco, fra i più tardi della serie"(1950, p. 369), dopo averle tolte al catalogo di Giacomo da Campli, le riferiva ad un artista che denominava provvisoriamente "Maestro dei Polittici crivelleschi". pittore dalla personalità ben precisa, di scuola crivellesca, ma di un crivellismo vissuto separatamente e lontano dalle Marche, lungo la vallata aquilana. La Arbace (2011) ripropone l'ipotesi Giacomo da Campli, soprattutto dopo le aggiunte al corpus dell'artista effettuate dalla Ludovici (2003), che nota come il maestro si sia liberato nel tempo delle asprezze giovanili, per assumere un'intonazione "severa e razionale" che contraddistingue le opere della maturità. Alla componente marchigiano- veneta, arricchita da Antonio e Bartolomeo Vivarini, si aggiungerebbe, sempre secondo la Ludovici, l'influenza di Antonio Aquili, detto Antoniazzo Romano, già notata dal Van Marle (1934, p. 240) per le opere, in quel tempo assegnate a Cola dell'Amatrice. La datazione dell'opera è da ritenersi antecedente al polittico di Sant'Angelo di Ocre; quest'ultimo, infatti, è da ritenersi secondo la Arbace (2011, p. 59) "modello del primo in seconda battuta" con alcune modifiche. Il termine certo è il 1482, anno nel quale viene santificato Bonaventura da Bagnorea, figura presente in entrambi i polittici. Qui, il Santo indossa un piviale azzurro, regge tre volumi invece che uno e benedice con la mano destra invece di reggere il pastorale, attributo del Santo, che era vescovo di Albano. Secondo la Arbace (2011), questa difformità può essere spiegata "con un inserimento in extremis in sostituzione di un altro santo francescano, appena giunta la notizia della santificazione" 
11 F 42 23: 11 H (San Bernardino da Siena): 11 H (San Francesco d'Assisi): 11 H (Sant'Antonio da Padova): 11 H (San Giovanni da Capestrano) 
11 H (San Bonaventura da Bagnorea): 11 H (San Giovanni Battista): 73 D 73 1: 11 H (San Girolamo): 11 H (San Ludovico da Tolosa) 
11 DD 33 4: 11 HH (Santa Chiara): 11 HH (Santa Scolastica) 
Madonna in trono con Bambino e Santi 
Il polittico è a due ordini sovrapposti di cinque scomparti ciascuno, racchiusi entro una cornice dorata, intagliata e traforata ad archi ribassati trilobati, sostenuti da colonnine a tortiglione nella parte inferiore; archi acuti, decorati con fogliame alternati a pinnacoli, nella parte superiore. Le tavole, originariamente a fondo oro zecchino dato in foglia, perduta quasi completamente l'originale doratura, presentano solo la preparazione a bolo rosso. Nell'ordine inferiore, al centro, seduta sopra un trono la Vergine è nell'atto di adorare il Bambino. Da sinistra a destra, nel primo scomparto: San Bernardino da Siena e San Francesco d'Assisi. A destra della Vergine, Sant'Antonio da Padova e San Giovanni da Capestrano. Al secondo ordine, nella cuspide centrale, Cristo mentre sorge dal sepolcro, attorniato dai simboli della Passione. Da sinistra, San Bonaventura e San Giovanni Battista. A destra della cuspide, San Girolamo e San Ludovico da Tolosa. Nella predella, al centro, il Redentore con il libro aperto in mano, sei Apostoli ad ogni lato, Santa Chiara e, un'altra santa, probabilmente Santa Scolastica 
Madonna in trono con Bambino e Santi 
L'Aquila (AQ) 
1300020082-0 
polittico 
proprietà Stato 
tavola/ pittura a tempera 
tavola/ doratura 
bibliografia specifica: Berenson B - 1968 
bibliografia specifica: Van Marle R - 1927 
bibliografia specifica: Gabbrielli M.R - 1934 
bibliografia specifica: MORETTI, M - 1968 
bibliografia specifica: Matthiae G - 1959 
bibliografia specifica: CHIERICI U. - BOLOGNA F - 1948 
bibliografia specifica: ARBACE L./ et alii - 1998 
bibliografia specifica: Bologna F - 1948 
bibliografia specifica: Borenius T - 1939 
bibliografia specifica: CARLI E - 1942 
bibliografia specifica: Chini M - 1949 
bibliografia specifica: E. CARLI - 1998 
bibliografia specifica: F. BOLOGNA - 2009 
bibliografia specifica: Federico Zeri - 1987 
bibliografia specifica: Inventario a mano - 1908 
bibliografia specifica: L. SERRA - 1929 
bibliografia specifica: LUDOVICI E - 2003 
bibliografia specifica: Leosini A - 1848 
bibliografia specifica: MANIERI G.B - 1920 
bibliografia specifica: Massimi A - 1939 
bibliografia specifica: Zampetti P - 1971 
bibliografia specifica: Rinascimento danzante. Michele Greco - 2011 

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