Gioele e Osea, Abdias, Ezechiele, Gioele, Abacuc, Profeti (dipinto, complesso decorativo) - produzione romana, ambito normanno, ambito abruzzese (terzo quarto XIII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1300301937 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
dipinto, complesso decorativo, Ciclo dei profeti, Clipei, Parete sud, quarta campata parete orientale Profeti
Gioele e Osea, Abdias, Ezechiele, Gioele, Abacuc, Profeti (dipinto, complesso decorativo) - produzione romana, ambito normanno, ambito abruzzese (terzo quarto XIII)
Gioele e Osea, Abdias, Ezechiele, Gioele, Abacuc, Profeti (dipinto, complesso decorativo) - produzione romana, ambito normanno, ambito abruzzese (terzo quarto XIII)
1263/00/00-1263/00/00
La decorazione originaria prevedeva quindici tondi contenenti i busti di profeti nella quarta campata, in prossimità della scala: cinque a sinistra, nei quali si distinguono Ezechiele, Gioele e Abacuc, e quattro a destra al di sopra della cornice di scarico, ormai non più riconoscibili. Un'altro clipeo, sempre nella quarta campata, si trova accanto a S. Nicola, con il profeta Abdias. Altri quattro dovevano trovarsi nella parete di fondo, dei quali si individuano soltanto Gioele, di nuovo, e Osea, senza filaterio. Doveva esservi un profeta nel tondo del margine destro del parapetto della scala, ormai scomparso ma ancora visibile nelle foto antiche
Gioele e Osea, Abdias, Ezechiele, Gioele, Abacuc, Profeti (dipinto, complesso decorativo)
00301937
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1300301937
Da un punto di vista compositivo, i pittori attivi a S. Pellegrino, sembrano aver impiegato modelli di varia tipologia, materiali o virtuali, che avevano dietro di sè una lunga tradizione d'uso europea. In particolare mi riferisco all'uso della sequenza ininterrotta delle scene narrative. I fondali architettonici così come l'analisi delle figure umane, impiegati nelle Storie della Passione di Gesù rimandano immediatamente ai mosaici parietali della Sicilia normanna di fine XII secolo e alla cappella di S. Silvestro ai SS. Quattro Coronati a Roma, della prima metà del Duecento. A S. Pellegrino denunciano una connessione monrealese le increspature delle pieghe e la reiterazione delle loro linee, usate quasi come ornamenti; significativa anche l'agitazione delle vesti, che spesso sembrano investite dal vento e che con il loro intricato andamento celano la struttura anatomica dei corpi attraverso la serie infinita di motivi a cascata, a zig-zag, a spirale
11I16 : 11I1
Profeti
Abdias
Ezechiele, Gioele, Abacuc
Gioele e Osea
La decorazione originaria prevedeva quindici tondi contenenti i busti di profeti nella quarta campata, in prossimità della scala: cinque a sinistra, nei quali si distinguono Ezechiele, Gioele e Abacuc, e quattro a destra al di sopra della cornice di scarico, ormai non più riconoscibili. Un'altro clipeo, sempre nella quarta campata, si trova accanto a S. Nicola, con il profeta Abdias. Altri quattro dovevano trovarsi nella parete di fondo, dei quali si individuano soltanto Gioele, di nuovo, e Osea, senza filaterio. Doveva esservi un profeta nel tondo del margine destro del parapetto della scala, ormai scomparso ma ancora visibile nelle foto antiche
Parete sud, quarta campata parete orientale
Profeti, Gioele e Osea ; Abdias ; Ezechiele, Gioele, Abacuc
Caporciano (AQ)
1300301937
dipinto
proprietà Ente religioso cattolico
intonaco/ pittura a fresco
bibliografia specifica: Lucherini, Vinni - 2016