Scacchi, dadi e giochi di carte, raffigurazione di oggetti per lo svago (dipinto, complesso decorativo) di La Rovere Virginio (attribuito) (XX)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1300303300 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty
dipinto, complesso decorativo, Scacchi, dadi e giochi di carte raffigurazione di oggetti per lo svago
enit
Scacchi, dadi e giochi di carte, raffigurazione di oggetti per lo svago (dipinto, complesso decorativo) di La Rovere Virginio (attribuito) (XX)
1932-1933
Il dipinto raffigura alcuni oggetti utilizzati per lo svago e l'intrattenimento
Scacchi, dadi e giochi di carte, raffigurazione di oggetti per lo svago (dipinto, complesso decorativo)
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All’inizio degli anni ’30 del secolo scorso L’Aquila viene investita da un fervore di opere pubbliche volte ad imprimere una trasformazione urbanistica alla città come centro amministrativo, sportivo e turistico di montagna. In questo contesto di trasformazione si inquadrano due episodi di decorazione architettonica che rappresentano efficaci espressioni del gusto contemporaneo di buona qualità, nonostante il disinteresse critico. Si tratta degli apparati decorativi in puro stile art decò della Sala Eden, nel centro storico dell’Aquila, e quelli dell’ingresso e dell’atrio dell’Albergo di Campo Imperatore, situato nel piazzale di arrivo della stazione della Funivia. Entrambi si devono a Virginio La Rovere (1894-1984), artista formatosi nell’ambiente culturale dei decoratori romani di inizio novecento. La Rovere viene coinvolto dall’ingegnere aquilano Mario Bafile (1889-1970) chiamato a sovraintendere sia i lavori di ristrutturazione che il programma decorativo della Sala Eden. Situata nel Palazzo del Convitto Nazionale di proprietà dell’amministrazione provinciale, la Sala Eden con il suo bar, e con il grande salone provvisto di palco per piccole rappresentazioni teatrali, cabaret e concerti aspirava a caratterizzarsi come salotto elegante e luogo di incontro. Nella realizzazione della Sala Eden la decorazione svolge un ruolo di fondamentale importanza: la Sala è infatti il risultato di una ristrutturazione, eseguita tra il 1931 e il 1933, di un locale pubblico già esistente. La Rovere si dedicherà alla decorazione pittorica delle pareti, coadiuvato dal giovane Fulvio Muzi (1915-1984), fornendo anche i cartoni per il pavimento e per alcune vetrate. Altri bozzetti per le decorazioni in metallo e le incisioni sui vetri verranno realizzati da Giulio Rufa (1903-1970) e Francesco Barbieri (1908-1973), amici e collaboratori conosciuti a Roma ai tempi dell’esordio nella Casa d’arte Palazzi. Il tema dell’intero schema decorativo, individuato da De Marchis nella sua monografia dedicata alla Sala Eden, è l’esaltazione dei “piaceri della vita” tra questi: la musica, il canto e la danza, il gioco, il viaggio, il buon cibo e il bere, allegorie del giorno e della notte, dei mesi e delle stagioni. La decorazione pittorica è giunta fino ad oggi quasi integra, salvo alcune parti perdute per manomissioni successive
43C5
raffigurazione di oggetti per lo svago
Scacchi, dadi e giochi di carte
Il dipinto raffigura alcuni oggetti utilizzati per lo svago e l'intrattenimento
raffigurazione di oggetti per lo svago, Scacchi, dadi e giochi di carte
L'Aquila (AQ)
1300303300
dipinto
proprietà Ente pubblico territoriale
intonaco/ pittura a encausto
bibliografia specifica: De Marchis Giorgio - 2005
bibliografia specifica: Fiore Antonio David - 2020