Mosé salvato dalle ancelle della figlia del faraone (recto), scena tragica in costume classico, con il soccorso ad un ferito (verso) (disegno, opera isolata) by Duranti Fortunato (attribuito) - ambito Italia centro-settentrionale (ultimo quarto, prima metà XVIII, XIX)

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disegno, studio, opera isolata Mosé salvato dalle ancelle della figlia del faraone (recto), scena tragica in costume classico, con il soccorso ad un ferito (verso)
Mosé salvato dalle ancelle della figlia del faraone (recto), scena tragica in costume classico, con il soccorso ad un ferito (verso) (disegno, opera isolata) di Duranti Fortunato (attribuito) - ambito Italia centro-settentrionale (ultimo quarto, prima metà XVIII, XIX) 
Mosé salvato dalle ancelle della figlia del faraone (recto), scena tragica in costume classico, con il soccorso ad un ferito (verso) (disegno, opera isolata) by Duranti Fortunato (attribuito) - ambito Italia centro-settentrionale (ultimo quarto, prima metà XVIII, XIX) 
post 1775/00/00-ante 1799/00/00 
post 1800/00/00-ante 1850/00/00 
Il foglio è disegnato su entrambe le facce, sul recto, in basso a destra tre figure di cui una inginocchiata in preghiera sono attorno ad un bambino nudo disteso sul greto di un fiume, a sinistra angelo in volo. Sul verso, un folto gruppo di figure davanti le mura di una città, tra le quali un gruppo a destra presenta il cadavere di un uomo ad un gruppo posto sulla sinistra, dinanzi ai quali vi è un uomo con un elmo 
disegno (studio, opera isolata) 
34134 (I 9/132R - I 9/132V) 
00080726 
14 
1400080726 
La raccolta, miscellanea di disegni, acquerelli, bozzetti, stampe etc. di vari artisti attivi nei secc. XVII e XVIII, fu recuperata nel 1983 presso le famiglie Iannadrea e Tirabassi, eredi dei Giuliani, Giacomo, padre, e Nicola, figlio, pittori e decoratori di Oratino (CB) operativi in ambito napoletano a cavallo dei secc. XIX-XX. Nicola, allievo di Morelli, la acquisì dagli eredi di Ciriaco Brunetti, pittore e decoratore oratinese attivo in tutto il Molise dalla prima metà del sec. XVIII agli inizi del XIX. Nel 1990 è stata acquistata dal MIBAC e custodita dalla locale Soprintendenza (specifiche dell’atto del 29/10/1990: 375 disegni su fogli singoli; un taccuino di 27 fogli, un taccuino di 21 fogli, un taccuino di 141 fogli, un volume rilegato contenente 54 fogli, 129 incisioni e 24 bozzetti ad olio su tela o cartone). Considerato che su un foglio sono stati realizzati più disegni-bozzetti-schizzi, il fondo è costituito da 700 disegni circa, di cui oltre la metà acquerellati, e da circa 330 stampe, italiane e tedesche, dei secc. XVI-XVIII. La collezione è composta da: disegni raccolti in n. 4 taccuini di Ciriaco Brunetti o Benedetto Brunetti, di varie dimensioni (n. 1 con figure di Santi e n. 3 con progetti per decorazioni); un album rilegato in pelle nel quale sono stati originariamente incollati circa 200 disegni di mani diverse (riportati a singoli foglio dopo il restauro). Vi sono inoltre: circa n. 200 studi per decorazioni in larga parte siglati o firmati da Ciriaco Brunetti; un gruppo di circa n. 70 accademie di nudo riconducibili alla bottega di Francesco Solimena; un gruppo di circa n. 30 disegni a soggetto sacro di Niccolò Falocco, pittore oratinese zio di Brunetti, allievo di Solimena, operativo a Napoli; n. 40 fogli di autori vari di ambito napoletano dei secc. XVI-XVIII (Balducci, Corenzio, Giaquinto etc.). L’importanza del fondo è data dalla sua unitarietà trattandosi di materiale di uso quotidiano, giunto quasi integro fino a noi, di un pittore gravitante in ambito provinciale, la cui produzione superstite è purtroppo oggi riconducibile solo ad una serie di dipinti, conservati in chiese molisane. Testimonia, inoltre, non solo la quotidiana, costante attività del Brunetti nell’ambito dei soggetti decorativi, ma anche l’operosa attività di una bottega oratinese in cui praticavano più esponenti dello stesso ambito familiare (Pietro, Beniamino, Benedetto e Stanislao Brunetti). Le opere, restaurate per oltre il 50% in tre fasi, dal 1992 al 1995 dai restauratori C. L. B. Borruso e P. Crisostomi, sono state custodite presso i depositi della Soprintendenza fino al 2015 anno di definitiva collocazione presso Castello Pandone di Venafro, dove, a rotazione, fanno parte dell’esposizione permanente del Museo. Il disegno sul recto è di Fortunato Duranti, l’attribuzione è basata sugli stringenti rapporti stilistici con il gruppo di disegni ascritti al Durati nella raccolta grafica della Società Napoletana di Storia Patria. Il diegno è vicino per ductus grafico e per semplificazione formale al Teseo e il Minotauro ed al Laocoonte e i suoi figli nelle spire del serpente. Risulta difficile che questo foglio faccia parte della raccolta nella fase settecentesca, piuttosto si può ipotizzare che gli esponenti ottocenteschi, possessori della raccolta, avessero sentito il bisogno di aggiornare la loro dotazione grafica con opere di esponenti del neoclassicismo. Il disegno sul verso rammenta, in termini generici, composizioni del Camuccini, come il Cristo ridona la vista al cieco della Società Napoletana di Storia Patria; ma in ogni caso va attribuito ad un imitatore coevo del maestro 
71 E 11 24 1 
11 H (VINCENZO FERRER) 52 
scena tragica in costume classico, con il soccorso ad un ferito (verso) 
Mosé salvato dalle ancelle della figlia del faraone (recto) 
Il foglio è disegnato su entrambe le facce, sul recto, in basso a destra tre figure di cui una inginocchiata in preghiera sono attorno ad un bambino nudo disteso sul greto di un fiume, a sinistra angelo in volo. Sul verso, un folto gruppo di figure davanti le mura di una città, tra le quali un gruppo a destra presenta il cadavere di un uomo ad un gruppo posto sulla sinistra, dinanzi ai quali vi è un uomo con un elmo 
Mosé salvato dalle ancelle della figlia del faraone (recto) ; scena tragica in costume classico, con il soccorso ad un ferito (verso) 
Venafro (IS) 
1400080726 
disegno studio 
proprietà Stato 
carta beige/ inchiostro 
carta beige/ acquerellatura 
bibliografia di confronto: Marino Valentina - 2013/00/00 
bibliografia specifica: Borrelli Gian Giotto/ Catalano Dora/ Lattuada Riccardo - 1993 
bibliografia specifica: Gian Giotto Borrelli - 1994/00/00 
bibliografia di confronto: Gentile Lorusso Dante - 2002/00/00 

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