Cristo benedicente (formella) - bottega Italia meridionale (seconda metà sec. XII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1700133283 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty
formella Cristo benedicente
enit
Cristo benedicente (formella) - bottega Italia meridionale (seconda metà sec. XII)
1150-1199
Formella in tufo scolpita a rilievo, composta da due conci, raffigurante C risto, a figura intera, che benedice con la mano destra e regge, impugnand olo dall'alto con la mano sinistra, un oggetto, probabilmente un cartiglio . Sulla tunica, che lascia a vista i piedi, un mantello dal drappeggio pro fondamente inciso. Fronte alta, grandi occhi a mandorla e corta barba mode llata con precisione caratterizzano l'ovale del volto. Vistose tracce di u na tinteggiatura di colore rosa eseguita sulla facciata dell'avancorpo del l'ipogeo
formella
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1700133283
Elemento di una serie di tre formelle inserite, come reimpiego ornamentale , sulla facciata di un avancorpo costruito in conci di tufo, anteposto ad ambienti ipogei attualmente adibiti a cantina, di probabile provenienza da lla chiesa ipogea di S. Biagio, descritta in buone condizioni al momento d ella visita pastorale compiuta dall'arcivescovo Gianmichele Saraceno negli anni 1544-1545 (A. D. M., Visita Pastorale Mons. Gianmichele Saraceno, ms . 1544-1545, fol. 53v), ancora officiata nel 1582, allorquando Mons. Sigis mondo Saraceno provvide alla divisione delle Parrocchie della città (Museo Archeologico D. Ridola, Matera, Decreto dell'arcivescovo Sigismondo Sarac eno, ms., 1582, in F. P. Volpe, Raccolta di diplomi ed altri monumenti rel ativi a Matera, ms.), ma divenuta eccessivamente umida tanto da motivare, nel 1642, l'edificazione di una chiesa subdivale, con medesima dedicazione , che l'avrebbe occultata, stando al Nelli che ricorda come "anticamente e ra dentro una grotta al di sotto del luogo ove sta edificata la chiesa nuo va" (A.S.M., N. D. Nelli, Descrizione della Città di Matera, ms. 1751) che Volpe dice "rialzata sulle sue antiche fondamenta nel 1642" (F. P. Volpe, Memorie storiche di Matera, Napoli, 1818, p. 265). Il corpo di fabbrica d ella nuova chiesa si innestò in modo ortogonale sul predetto avancorpo già esistente, dunque, e movimentato in facciata da un'archeggiatura cieca ch e pertanto risulta interrotta. Le formelle, sopravvivenze del preesistente luogo di culto, sarebbero state collocate, più o meno forzatamente, nella posizione attuale attorno al 1642. Lo proverebbe la formella raffigurante Cristo benedicente, posta in maggior aggetto rispetto alle altre e divers amente modellata nella parte superiore dove palese è l'accenno di una curv atura d'arco comprensibile solo in virtù di una diversa collocazione origi naria. Inoltre, la medesima formella risulta erroneamente inserita, non t rovandosi, come consuetudine iconografica vorrebbe, in posizione centrale tra le altre due raffiguranti san Pietro e san Paolo. Cappelli (1962), ch e per primo le identificò, pone queste piccole sculture nella scia dell'ar te di Puglia e dell'Italia centro-settentrionale. L'ignoto lapicida crea figure fortemente stilizzate, nelle quali il dato naturale si risolve in e lemento grafico. La rigida frontalità e staticità nella postura dei perso naggi non ostacola, tuttavia, l'espressione consapevole della loro volumet ria e della sequenza di piani. Pur nella reiterazione di un modello, pera ltro già codificato nel tempo in diverse testimonianze figurative - impres cindibile il confronto con le pitture murali delle chiese rupestri materan e e non solo -, si evidenziano varianti minime nella definizione dei carat teri somatici e nella foggia delle vesti. Il gesto di benedizione, impart ita secondo la maniera greca, nonché il trattamento del panneggio con solc hi paralleli, netti e profondamente incisi, suggeriscono una datazione all a seconda metà del XII secolo, anteriormente, dunque, alle decorazioni pla stiche delle facciate duecentesche degli edifici sacri della città
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Cristo benedicente
Formella in tufo scolpita a rilievo, composta da due conci, raffigurante C risto, a figura intera, che benedice con la mano destra e regge, impugnand olo dall'alto con la mano sinistra, un oggetto, probabilmente un cartiglio . Sulla tunica, che lascia a vista i piedi, un mantello dal drappeggio pro fondamente inciso. Fronte alta, grandi occhi a mandorla e corta barba mode llata con precisione caratterizzano l'ovale del volto. Vistose tracce di u na tinteggiatura di colore rosa eseguita sulla facciata dell'avancorpo del l'ipogeo
Cristo benedicente
Matera (MT)
1700133283
formella
proprietà privata
tufo/ scultura
bibliografia specifica: Cappelli B - 1962
bibliografia specifica: Chiese asceteri - 1995
bibliografia specifica: Circolo La Scaletta - 1966