decorazione plastico-architettonica, opera isolata - ambito Italia meridionale (prima metà sec. XVI)

https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/1700166960 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty

decorazione plastico-architettonica, opera isolata
decorazione plastico-architettonica, opera isolata - ambito Italia meridionale (prima metà sec. XVI) 
decorazione plastico-architettonica, opera isolata - ambito Italia meridionale (prima metà sec. XVI) 
decorazione plastico-architettonica (opera isolata) 
L'arco, in pietra, presenta un archivolto decorato da un fitto intreccio vegetale, che rispiarma solo la chiave di volta; l'intreccio termina con dei volti. La decorazione continua sui piedritti, partendo da alcune teste alate, sino a giungere, a sinistra, al volto di una figura femminile (la luna), a destra, all'immagine del sole. Queste figure sono intervallate da un complesso motivo fitomorfo. Ai piedi dei piedritti, entro due riquadri, sono posti i volti di due figure maschili aureolate. Entrambi i personaggi sono rappresentati con capelli corti, baffi e barba folta 
ca 1500-ca 1549 
1700166960 
decorazione plastico-architettonica 
00166960 
17 
1700166960 
Greco c'informa che l'arco fu rinvenuto in seguito ai lavori di consolidamento della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, eseguiti nel 1996, e che probabilmente doveva costituire l'antico portale dell'edificio religioso, prima dell'ampliamento della navata (Greco, 1998, p. IV). L'ingrandimento della Chiesa si ebbe nel 1659 (Greco, 1998, p. 185), data che costituisce il limite ante quem per quest'opera. Più precisamente, sappiamo che la Chiesa Matrice era stata rifatta verso la metà del sec. XV e che, però, proprio nella prima metà del sec. XVI, era stata oggetto d'interventi relativi, tra l'altro, a vari altari (Giganti, in Antiche Civiltà Lucane, 1975, p. 263). Sembrerebbe che la chiesa fosse compiuta nella sua prima redazione, nel 1544, anno della Visita dell'Arcivescovo Mons. Saraceno (Giganti, in Antiche Civiltà Lucane, 1975, p. 264). E' pertanto probabile che proprio in questo periodo sia stato realizzato il "portale", che presenta anche un'iconografia particolare: l'intreccio vegetale unisce una figura femminile, la luna, al sole, simboli rispettivamente del Vecchio e del Nuovo Testamento, dell'umanità, prima e dopo la venuta di Cristo (d'altra parte, questi simboli affiancano spesso la croce nella scena della Crocifissione) o, anche, simboli stessi della Vergine e di Cristo. Interessante è anche la rappresentazione dei volti di due figure maschili, alla base dei piedritti, da identificarsi, con molta probabilità, con i santi Pietro e Paolo, cui la chiesa è intitolata 
48 A 98 78 3 
L'arco, in pietra, presenta un archivolto decorato da un fitto intreccio vegetale, che rispiarma solo la chiave di volta; l'intreccio termina con dei volti. La decorazione continua sui piedritti, partendo da alcune teste alate, sino a giungere, a sinistra, al volto di una figura femminile (la luna), a destra, all'immagine del sole. Queste figure sono intervallate da un complesso motivo fitomorfo. Ai piedi dei piedritti, entro due riquadri, sono posti i volti di due figure maschili aureolate. Entrambi i personaggi sono rappresentati con capelli corti, baffi e barba folta 
Oppido Lucano (PZ) 
proprietà Ente religioso cattolico 
decorazione plastico-architettonica 
pietra 
bibliografia specifica: Antiche Civiltà - 1975 
bibliografia specifica: Greco G - 1998 

data from the linked data cloud

Licensed under Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0). For exceptions see here