ostensorio, opera isolata - bottega napoletana (prima metà sec. XIX)

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ostensorio, opera isolata
ostensorio, opera isolata - bottega napoletana (prima metà sec. XIX) 
ostensorio, opera isolata - bottega napoletana (prima metà sec. XIX) 
1800-1849 
Sorretta da quattro peducci, la base è ornata da una cornice a foglie d'acanto rovesciate riprese sul collo assieme a festoni di fiori, il simbolo di Cristo sul davanti (l'agnello poggiante sul libro dell'Apocalisse) e una sorta di stemma sul retro; ai lati le personificazioni di due delle tre virtù teologail. Il nodo è composto dal consueto globo, con una fascia ornamentale contenente i simboli zodiacali, e due cherubini. Sul globo poggia la personificazione della terza virtù sulla quale si innesta la raggera. Su questa si distinguono un cigno con tre piccole testine di cherubini alternate a tralci di vite con pampini in rilievo e grappoli d'uva legati a essi tramite anelli. In cima, tra fogliami e frammento di nuvole, una testina di cherubino e due a figura intera, affiancanti probabilmente una crocetta ora perduta. E' stato eseguito prevalentemente a sbalzo e cesello, mentre le figure intere e le testine sono state eseguite a getto, come i grappoli d'uva 
ostensorio (opera isolata) 
00025889 
18 
1800025889 
Di dimensioni piuttosto eccezionali e di ottima qualità, l'ostensorio è stato eseguito certamente da un argentiere napoletano, come dimostra l'unico bollo impressovi, riconoscibile come bollo di garanzia napoletano in uso a partire dal 1832; tale bollo sarà sostituito nel 1839 per gli oggetti destinati a uso sacro da un altro bollo contenente una croce in luogo della testina di Partenope: l'ostensorio sarà allora precisamente databile tra il 1832 e il 1839, mentre la data contenuta nell'epigrafe va riferita al momento della donazione, essendo impensabile che, a distanza di nove anni dal decreto di Ferdinando II, si adoperasse ancora il bollo con la testina di Partenope per garantire all'oggetto a esclusivo uso sacro. Non è stato possibile identificare l'argentiere in quanto è assente il suo marchio né verificare se lo stemma contenuto sul retro della base è riferibile alla famigila Bova, cui appartiene il donatore, o ad altri 
Sorretta da quattro peducci, la base è ornata da una cornice a foglie d'acanto rovesciate riprese sul collo assieme a festoni di fiori, il simbolo di Cristo sul davanti (l'agnello poggiante sul libro dell'Apocalisse) e una sorta di stemma sul retro; ai lati le personificazioni di due delle tre virtù teologail. Il nodo è composto dal consueto globo, con una fascia ornamentale contenente i simboli zodiacali, e due cherubini. Sul globo poggia la personificazione della terza virtù sulla quale si innesta la raggera. Su questa si distinguono un cigno con tre piccole testine di cherubini alternate a tralci di vite con pampini in rilievo e grappoli d'uva legati a essi tramite anelli. In cima, tra fogliami e frammento di nuvole, una testina di cherubino e due a figura intera, affiancanti probabilmente una crocetta ora perduta. E' stato eseguito prevalentemente a sbalzo e cesello, mentre le figure intere e le testine sono state eseguite a getto, come i grappoli d'uva 
ostensorio 
Fabrizia (VV) 
1800025889 
ostensorio 
proprietà Ente religioso cattolico 
argento/ bulinatura/ sbalzo/ cesellatura 
bibliografia di confronto: Catello E./ Catello C - 1973 

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