Bambina di Bono, figura di bambina in abito tradizionale di Bono (pupazzo) by Tavolara Eugenio (XX)

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pupazzo figura di bambina in abito tradizionale di Bono
Bambina di Bono, figura di bambina in abito tradizionale di Bono (pupazzo) by Tavolara Eugenio (XX) 
Bambina di Bono, figura di bambina in abito tradizionale di Bono (pupazzo) di Tavolara Eugenio (XX) 
1940-1950 
Piccola figura di bimba che indossa l'abito tradizionale del paese di Bono. Analogamente a figure femminili adulte con il medesimo vestiario anche in questo caso una benda/fazzoletto scuro incornicia il viso. Un piccolo bolero cinge il busto della bimba. La gonna nera è ravvivata con una balza di color rosa 
Bambina di Bono, figura di bambina in abito tradizionale di Bono (pupazzo) 
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Eugenio Tavolara è una figura di spicco del panorama artistico sardo del Novecento. Artista poliedrico e colto, risulta difficile da incasellare nei ruoli artistici tradizionali: fu scultore e designer, creò un nuovo linguaggio decorativo che, affondando le radici nella tradizione e nei suoi manufatti tradizionali, parlasse un idioma moderno, superando la banale citazione regionalista. Assieme a Tosino Anfossi e all’ebanista Gavino Clemente fonda nel 1925 la casa ATTE. Prodotto di punta per la ditta furono i pupazzi, seguendo la via tracciata da Edina Altara, la quale da giovanissima nel 1916 si distinse per l'originale creazione di piccoli pupazzi in cartone. La ricerca di semplificazione, l'incastro dei piani geometrici, la vivacità cromatica e lo stesso funzionamento meccanico dei pupazzi della casa ATTE rimandano alla lettura del tema data da Fortunato Depero, uno dei massimi interpreti delle arti decorative futuriste. Nel 1925 i giocattoli in legno intagliato e dipinto disegnati da Tavolara e Anfossi, abbigliati con abiti tradizionali in panno e stoffa, sono esposti alla Esposizione Internazionale di Parigi, dove ottengono sia l’attenzione della critica che la medaglia d'oro. Il successo e la felice sintesi iconica fa sì che la formula dei pupazzi venisse replicata nei decenni successivi. Non mancano le nuove serie di pupazzi di soggetto folkloristico, valga per tutte La Cavalcata Sarda esposta nel 1940 alla Triennale di Milano. Il nutrito seguito riproduce la sfilata che accolse a Sassari nel 1939 gli eredi al trono Savoia. Il fortunato soggetto fu replicato in una serie databile agli anni ‘50: confluita nella collezione I.S.O.L.A. (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano), questa denota una semplificazione nell’intaglio delle figure rese più snelle e fluenti, si osservino pure gli animali del corteo, caratterizzati da arti e corpi privi degli spigoli tipici delle prime versioni del tema. Le serie successive - come quella a cui andrebbe ricondotto il pezzo in esame - seguirono tali orientamenti stilistici. Il piccolo pupazzo raffigura un bimba che indossa l'abito tradizionale del borgo di Bono. Particolarmente presenti nei cortei di Tavolara le fogge di questo abito, in varianti minime, sono rappresentate in altri due pupazzi della medesima donazione. Come spesso accade nei gruppi ideati da Tavolara sono rappresentate le diverse età (bimbi, giovani e vegliardi). Un mondo variegato per età e provenienza geografica si può ammirare nelle grandi feste di popolo dell'isola tutt'oggi. La nostra figura reca in miniatura i caratteri tipici delle manifatture di pupazzi databili agli anni Cinquanta. Caratteristico nell'abito tradizionale di Bono è il fazzoletto/benda di colore scuro che incornicia il volto. Anche nelle figure di bimbi sono presenti le medesime stilizzazioni dell'intaglio e della resa pittorica riservate al volto e alle mani. Le stesse forme dell'abito sono richiamate in maniera semplificata, sebbene attenta dal punto di vista esecutivo, considerando pure le dimensioni ridottissime del modello. Erano le artigiane isolane a realizzare questi piccoli saggi di bravura, come del resto le loro abili mani realizzavano le parti dipinte (ad esempio i volti). Come per altri prodotti (raramente mobilio, più frequentemente manufatti tessili, intrecci etc.), la funzione del designer si limitava all'ideazione e alla verifica dei modelli, successivamente la produzione veniva demandata a botteghe di fidatissimi artigiani e artigiane 
31D11212 
figura di bambina in abito tradizionale di Bono 
Bambina di Bono 
Piccola figura di bimba che indossa l'abito tradizionale del paese di Bono. Analogamente a figure femminili adulte con il medesimo vestiario anche in questo caso una benda/fazzoletto scuro incornicia il viso. Un piccolo bolero cinge il busto della bimba. La gonna nera è ravvivata con una balza di color rosa 
figura di bambina in abito tradizionale di Bono, Bambina di Bono 
Sassari (SS) 
2000249451 
pupazzo 
proprietà Stato 
stoffa 
legno/ intaglio/ pittura 

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