Martirio di sant'Agata, Martirio di sant'Agata (dipinto) - ambito veneziano (prima metà sec. XVIII)
https://w3id.org/arco/resource/Lombardia/HistoricOrArtisticProperty/F0200-00048_R03 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
dipinto Martirio di sant'Agata
Martirio di sant'Agata, Martirio di sant'Agata (dipinto) - ambito veneziano (prima metà sec. XVIII)
Martirio di sant'Agata, Martirio di sant'Agata (dipinto) - ambito veneziano (prima metà sec. XVIII)
Il grande dipinto rappresenta il martirio di Sant'Agata, vergine di Catania, avvenuto nel III secolo durante il governo dell'imperatore Decio. La scena - entro un'architettura classica - è complessa, ricca di personaggi e movimento: sulla destra è la giovane e bella Agata, dalle chiome bionde e la veste candida strappata, aggredita da due sgherri che con grosse tenaglie le stanno tagliando i seni, mentre attorno varie figure guardano e commentano. Sulla sinistra un poderoso centurione, di spalle, con il braccio alzato indica la scena del martirio, che si sta compiendo per ordine dell'imperatore, seduto sullo scanno in secondo piano. La composizione è costruita su una ribalta e poi sviluppata su piani di profondità limitati da quinte di pilastri e tendaggi, secondo tipici schemi tardobarocchi; l'accentuata gestualità, l'espressività dei volti di protagonisti e astanti crea un gioco di rapporti e rimandi di discreta efficacia; il cromatismo è brillante e ben variato, nelle gamme dei blu, dei rossi e dei bianchi madreperlati (che potranno meglio essere recuperati da un intervento di restauro).
Martirio di sant'Agata, Martirio di sant'Agata (dipinto)
03
Sebbene condotta con qualche incertezza e mancata finitura nel disegno, la pala ha una sua vivacità narrativa e presa melodrammatica per la presenza di molti tipi fisionomici, di atteggiamenti e posture variate. L'autore, di probabile cultura veneta, fa riferimento a modelli aulici di Tiepolo, rivisti da Sebastiano Ricci e dal primo Francesco Guardi, come ad esempio per la figura dell'armigero dall'elmo piumato o per quella del nano col turbante, seduto sulla gradinata, che richiamano precedenti di scene mitologiche ed episodi di storia classica della cultura veneziana dei primi decenni del Settecento
Martirio di sant'Agata
Martirio di sant'Agata
Il grande dipinto rappresenta il martirio di Sant'Agata, vergine di Catania, avvenuto nel III secolo durante il governo dell'imperatore Decio. La scena - entro un'architettura classica - è complessa, ricca di personaggi e movimento: sulla destra è la giovane e bella Agata, dalle chiome bionde e la veste candida strappata, aggredita da due sgherri che con grosse tenaglie le stanno tagliando i seni, mentre attorno varie figure guardano e commentano. Sulla sinistra un poderoso centurione, di spalle, con il braccio alzato indica la scena del martirio, che si sta compiendo per ordine dell'imperatore, seduto sullo scanno in secondo piano. La composizione è costruita su una ribalta e poi sviluppata su piani di profondità limitati da quinte di pilastri e tendaggi, secondo tipici schemi tardobarocchi; l'accentuata gestualità, l'espressività dei volti di protagonisti e astanti crea un gioco di rapporti e rimandi di discreta efficacia; il cromatismo è brillante e ben variato, nelle gamme dei blu, dei rossi e dei bianchi madreperlati (che potranno meglio essere recuperati da un intervento di restauro).
Martirio di sant'Agata, Martirio di sant'Agata
Pavia (PV)
dipinto
proprietà Ente pubblico territoriale
tela/ pittura a olio