Architetture - Chiese - Brescia (positivo) by Anonimo (XIX)

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positivo, m, assemblaggio
Architetture - Chiese - Brescia (positivo) by Anonimo (XIX) 
Architetture - Chiese - Brescia (positivo) di Anonimo (XIX) 
1891-ca 1892 
Positivi fissati con nastro adesivo su cartoncino di supporto di colore grigio azzurro 
positivo 
03230207 
03 
0303230207 
La struttura romanica del Duomo Vecchio fu interessata nel corso dei secoli da modifiche sostanziali e da numerose aggiunte architettoniche che ne snaturarono l'assetto e contribuirono a minarne la staticità. Ai primi dell'Ottocento l'interno era interamente intonacato e l'altezza del pavimento risultava modificata in relazione alla Cripta di San Filastrio, interrata e usata come ossario, la volta era ricoperta da una controsoffittatura che occludeva le monofore e gli oculi dell'ordine superiore della cupola. Già dal 1808 erano evidenti larghe fenditure lungo il perimetro esterno della chiesa, per questo motivo l'edificio fu chiuso al pubblico e si procedette a sigillare le aperture anche se la staticità della struttura non migliorò affatto rendendo necessari ulteriori interventi di tipo strutturale. Nel 1881 la Commissione Provinciale incaricò Pietro da Ponte (direttore dei Musei Civici), Luigi Arcioni e Giuseppe Conti (membri della Commissione Conservatrice dei monumenti ed Oggetti d'Arte e d'Antichità per la provincia di Brescia) di valutare l'ipotesi di una ulteriore intonacatura interna. Il parere sfavorevole diede l'avvio ad una stagione di restauri di taglio diverso, tendenti a riscoprire e a ripristinare il volto originale dell'edificio. Gravi problemi di staticità portarono al coinvolgimento dell'ufficio del Genio Civile; grazie a questa collaborazione si giunse ad un progetto complessivo per il restauro della Rotonda di cui venne incaricato l'ingegnere Giovan Battista Agosti. I primi interventi statici si svolsero tra il 1883 e il 1888, e ripresero dopo una pausa dovuta alla mancanza di fondi, nel 1892. I due fototipi in esame sono particolarmente interessanti dal punto di vista documentario: sul verso presentano iscrizioni manoscritte di carattere tecnico firmate con il monogramma AB: queste lettere corrispondono alle iniziali di Augusto Brusconi, architetto inviato da Luca Beltrami (direttore del l'Ufficio regionale per la Conservazione dei Monumenti Lombardi) per sovrintendere ai lavori. Giunto a Brescia il 15 maggio 1892 affiancò per cinque anni, in stretta comunione d'intenti, Luigi Arcioni portando a termine gli interventi di ripristino del Duomo. Le iscrizioni sul verso dei fototipi sono datate 16 maggio 1892, esattamente il giorno successivo dell'arrivo a Brescia di Brusconi. Evidentemente cominciò subito a studiare il materiale documentario esistente individuando gli interventi già effettuati e quali quelli da effettuare. Non è inusuale l'utilizzo delle cianotipie come veri e propri strumenti di lavoro, alla stregua di disegni tecnici, e in questo caso vediamo che l'immagine serve come base di intervento, segnalazione, indicazione, ausilio per la progettazione. Sul verso oltre all'iscrizione esplicativa è riportata la pianta stilizzata dell'edificio con il riferimento alla localizzazione precisa dell'immagine. Si tratta di fenditure che interessavano oculi e monofore e che a quella data erano già state sottoposte a intervento di consolidamento. (sull'argomento vedi: Valerio Terraroli, Luigi Arcioni: progetti e restauri a Brescia tra Ottocento e Novecento, Brescia, 1999, pp. 87-102; AA.VV. Le Cattedrali di Brescia, Brescia, 1987) 
Brescia/ Duomo Vecchio 
Architetture - Chiese - Brescia 
Positivi fissati con nastro adesivo su cartoncino di supporto di colore grigio azzurro 
Architetture - Chiese - Brescia, Brescia - Duomo Vecchio o Rotonda - Esterno - Dettaglio della parte est del corpo centrale con monofore e oculi - dopo il restauro delle fenditure 
Brescia (BS) 
0303230207 
positivo 
proprietà Stato 
cianotipia 
bibliografia di confronto: Terraroli V - 1987 
bibliografia specifica: Terraroli V - 1999 
Brescia - Duomo Vecchio o Rotonda - Esterno - Dettaglio della parte est del corpo centrale con monofore e oculi - dopo il restauro delle fenditure 

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