Italia - Emilia Romagna - Bologna - Santuario del Corpus Domini - Interno (positivo) di Croci, Felice (XX)

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positivo, m
enit
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Santuario del Corpus Domini - Interno (positivo) di Croci, Felice (XX) 
Pittura - Affreschi - Chiese (positivo) di Croci, Felice (XX) 
ca 1920-ca 1929 
Il positivo, incollato ad un supporto di cartoncino azzurro di media grammatura, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Corpus Domini”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario 
positivo 
P_000405 
00265307 
08 
0800265307 
Nell'archivio fotografico storico SBAP sono state rintracciate 5 stampe positive dovute al fotografo Felice Croci che documentano il ciclo pittorico dedicato a Santa Caterina de' Vigri, compiuto alla fine del Seicento da Marcantonio Franceschini. La chiesa del Corpus Domini, oggetto negli Ottanta del XVII secolo di una vera e propria riedificazione tardobarocca delle strutture architettoniche, venne affrescata quasi per intero dall'artista bolognese assistito dai collaboratori Enrico Haffner e Luigi Quaini. Le presenti immagini risultano preziose per la scomparsa di numerose parti del ciclo decorativo nel corso dei bombardamenti della seconda guerra mondiale; sono andate perdute sia l'Assunzione in cielo nella vela centrale della navata, sia la Visione di Caterina che occupava la parete alta della controfacciata. Inoltre la cupola, con la Gloria della santa, è stata parzialmente ricomposta con i frammenti salvati. La datazione del gruppo di positivi risulta approssimativa, circoscrivibile indicativamente, secondo l'analisi tecnico-formale, agli anni Venti del Novecento. Felice Croci nacque a Roma nel giugno del 1880. Il nome del Croci viene per la prima volta registrato dal Comune di Bologna nel 1905, in occasione della sua immigrazione da Roma, avvenuta, secondo i documenti comunali, lo stesso anno del suo matrimonio con Amelia Bortolotti. Non conosciamo purtroppo il motivo per cui il giovane romano volle trasferirsi a Bologna anche se è probabile che la sua decisione sia dovuta alla volontà di iscriversi all’Accademia di Belle Arti, per coltivare e accrescere le sue inclinazioni artistiche. Pare comunque difficile credere che il Croci sia giunto a Bologna l’anno del suo matrimonio e non prima; è evidente infatti che l’iscrizione del nome del Croci all’anagrafe del Comune di Bologna nel 1905 possa non essersi resa necessaria prima del matrimonio e dunque non ci sia traccia degli anni trascorsi in città precedentemente. Un dato importante da precisare è che nel 1905, il Croci dichiara al Comune di essere commerciante, professione che pochi anni dopo, probabilmente nel 1911, verrà corretta, nei documenti dell’anagrafe a lui relativi, con la dicitura "fotografo”. Non sappiamo precisamente che tipo di attività commerciale abbia praticato il Croci dalla data del suo arrivo a Bologna fino all’inizio dell’attività come fotografo, si ha però la certezza che attorno al 1910 avesse un esercizio per la vendita di grammofoni, attività forse già operativa almeno dal 1905 e che continuò fino al 1911 anno della dichiarazione di fallimento. Dopo questa data è certo che il Croci abbia iniziato l’attività di "fotografo in casa", dicitura che intendeva un tipo di attività senza sede legale. È quantomeno insolito però che il Croci abbia iniziato un’attività professionale senza un periodo di praticantato presso qualche altro fotografo o comunque non siano rimaste tracce della sua formazione in questo campo. Felice Croci, a differenza dei molti fotografi attivi a Bologna fra i primi anni del Novecento, non esercitò mai l’attività di fotografo ritrattista, la vera vocazione di Croci era la Storia dell’Arte e i soggetti da lui fotografati non furono che opere d’arte. In questo campo riuscì comunque a trarre profitto dalle sue capacità manuali e dal suo senso pittorico; il ritocco delle lastre fotografiche da lui impressionate così come dei positivi, infatti era sempre personalmente eseguito in modo da garantire qualità visiva e "artistica" all’immagine. Nel 1917 circa, aveva preso in affitto un grande appartamento in un edificio di Via Farini 24, nel quale continuò ad esercitare la sua professione di fotografo, riservando un’ala dell’appartamento alla camera oscura e alle attrezzature tecniche. La maggior parte del lavoro in casa era proprio di camera oscura, visto che il Croci aveva come unico soggetto l’arte e questa selezione esclusiva lo portava più che altro ad operare le riprese fuori di casa; in camera oscura sviluppava e stampava le lastre delle fotografie da lui stesso scattate. Altre commissioni derivavano da artisti che, per ottenere materiale divulgativo della loro opera, ne richiedevano al Croci la riproduzione fotografica. L’aspetto del Croci che possiede maggiore importanza è sicuramente la costante ed esclusiva dedizione alla riproduzione delle opere d’arte, anche se l’estensione del suo sguardo non si allontanò, se non per qualche eccezione, dai dintorni dell’Emilia Romagna. Felice Croci fra gli anni ’20 e ‘30, era forse l’unico fotografo a occuparsi specificamente di riproduzione di opere d’arte e le commissioni giunsero anche fuori dal confine regionale: fra il 1924 e il 1925 realizzò per il Kunsthistorisches Institut di Firenze due campagne fotografiche importanti di circa cento fotografie ciascuna, quella del 1924 fu condotta sulle sculture del Battistero di Parma, quella del 1925 sulla pittura del Seicento a Bologna. [PROSEGUE IN OSSERVAZIONI PER MANCANZA DI SPAZIO] 
Bologna - Corpus Domini - M. A. Fraceschini - La Gloria di S. Caterina 
Pittura - Affreschi - Chiese 
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Santuario del Corpus Domini - Interno 
Il positivo, incollato ad un supporto di cartoncino azzurro di media grammatura, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Corpus Domini”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario 
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Santuario del Corpus Domini - Interno ; Pittura - Affreschi - Chiese, Bologna - Santuario del Corpus Domini - Interno - L'Assunzione di Santa Caterina de' Vigri affrescata nella volta a vela centrale da Marcantonio Franceschini (prima delle devastazioni della seconda guerra mondiale), oggi perduta 
Bologna (BO) 
0800265307 
positivo 
proprietà Stato 
gelatina ai sali d'argento/ carta 
bibliografia di confronto: Ricci C./ Zucchini G - 1968 
bibliografia di confronto: Miller Dwight Cameron - 2001 
bibliografia di confronto: Barbacci, Alfredo - 1967 
bibliografia di confronto: Cavallina, Marta - 1999 
bibliografia di confronto: Forlai, Marta - 1995 
bibliografia di confronto: Fortunati, Vera - 2002 
bibliografia di confronto: Zucchini G - 1957 
bibliografia di confronto: Zucchini, Guido - 1912 
bibliografia di confronto: Giordano, Francisco - 2003 
bibliografia di confronto: Rubbiani, Alfonso - 1912 
bibliografia di confronto: Maioli, Giorgio (a cura di) - 1985 
bibliografia di confronto: Barbacci, Alfredo - 1977 
bibliografia di confronto: Bacchi della Lega Alberto - 1905 
Bologna - Santuario del Corpus Domini - Interno - L'Assunzione di Santa Caterina de' Vigri affrescata nella volta a vela centrale da Marcantonio Franceschini (prima delle devastazioni della seconda guerra mondiale), oggi perduta 
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