Archivio Cugnoni by Simelli, Carlo Baldassarre, Belli, Filippo, Chauffourier, Gustave Eugène, Tuminello, Lodovico, Laurent, Jean (XIX-XX)
https://w3id.org/arco/resource/PhotographicHeritage/1201254159 an entity of type: MovableCulturalProperty
archivio, professionale, bene semplice, Il fondo è costituito da 4421 lastre negative in vetro, per la maggior parte al collodio (2854) e alla gelatina bromuro d'argento (1282). Sono inoltre presenti 285 positivi all'albumina riportati su vetro, numerico, alfabetico, Nel 1938, dopo oltre un ventennio dall'acquisizione, le lastre sono state inventariate con il criterio per formato adottato dal GFN, con lettere B, C, D e E. I positivi di riproduzione sono collocati nell'archivio GFN suddivisi topograficamente per località e alfabeticamente per contenitore architettonico
Archivio Cugnoni di Simelli, Carlo Baldassarre, Belli, Filippo, Chauffourier, Gustave Eugène, Tuminello, Lodovico, Laurent, Jean (XIX-XX)
Archivio Cugnoni by Simelli, Carlo Baldassarre, Belli, Filippo, Chauffourier, Gustave Eugène, Tuminello, Lodovico, Laurent, Jean (XIX-XX)
Archivio Cugnoni (archivio, bene semplice)
post 1880-ante 1913
1201254159
archivio professionale
01254159
12
1201254159
Il fondo Cugnoni era originariamente costituito da 9000 negativi su vetro di vario formato. Grazie all’interessamento di Corrado Ricci, che suggerisce all’allora direttore del Gabinetto Fotografico Nazionale Giovanni Gargiolli di valutare l’importanza del fondo, questo viene acquisito solo in parte nel 1913, dopo un preciso lavoro di selezione dei soggetti che potevano integrare il patrimonio visivo e documentario dell’Istituto. Lo stesso Gargiolli scrive “Fatta una accurata cernita delle negative di proprietà Cugnoni abbiamo trovato che circa 4000 di queste sono per noi catalogabili e di non poco ausilio alle nostre collezioni” e la transazione avviene grazie a Carlo Carboni, suo successore nella direzione del GFN, smembrando pertanto la collezione e privandola di una sezione corposa relativa alle arti minori: oreficeria, merletti, armi, mobili e arredi. La figura di Valeriano Cugnoni, artefice della trattativa e della vendita, è purtroppo ancora piuttosto nebulosa. Non si conosce l’esatta parentela col più famoso Ignazio (1822-1903), personaggio eminente nella Roma di metà ‘800: proveniente da una famiglia in stretti rapporti con il Papato, ingegnere ed astronomo per la Compagnia del Gesù presso l’Osservatorio del Collegio Romano. Non si conosce nemmeno con chiarezza la sua attività professionale, anche se viene indicato dalla bibliografia meno recente come “fotografo professionista con studio in Via Pola con succursale in Via Orsini” (Becchetti, 1983, p. 294). Questa incertezza sulla sua figura ha portato in passato ad ipotizzare che la collezione appartenesse ad Ignazio Cugnoni, o fosse addirittura il prodotto di una sua attività di fotografo, peraltro mai documentata (Porretta, 1976). Recenti approfondimenti (Cestelli Guidi, 2014) hanno invece tratteggiato per Valeriano Cugnoni un ruolo di “artista-imprenditore”, probabilmente fotografo egli stesso (come indica il timbro del suo studio Fotografico Artistico), legato alla riproduzione di materiali acquisiti nel tempo e al loro commercio. Il nodo fondamentale per la comprensione di questo fondo sta proprio nell’accumulo senz’altro ragionato, da parte di Cugnoni, di lastre negative appartenenti ad altri fotografi attivi sul territorio romano, ma non solo, tra 1860 e 1900. All’interno dell’insieme sono state individuate, grazie a confronti con positivi attribuibili con timbri o iscrizioni, alcune personalità come Carlo Baldassarre Simelli e Filippo Belli, soprattutto per il nucleo tematico legato ai costumi della campagna laziale (Albano Laziale, Genazzano) o per i cantieri in Vaticano (Logge dei Palazzi Vaticani). Lodovico Tuminello è autore della ricca documentazione degli arredi interni di Palazzo Corsini ed è probabile che questi negativi siano stati acquisiti nel 1903 da Cugnoni in occasione dell'asta dei materiali Tuminello organizzata alla chiusura della sua attività professionale. Si affianca a questi artisti fotografi anche il nome di Gustave Eugène Chauffourier, in particolare per le immagini architettoniche delle ville del circondario romano (Villa Aldobrandini, Villa Borghese, Villa Doria Pamphili, Villa Torlonia a Frascati, Villa d’Este a Tivoli) ma anche per alcune vedute di Roma, grazie al riscontro con numerosi positivi presenti in varie collezioni italiane e straniere tratti da queste lastre e univocamente attribuiti al fotografo. Il fatto che Chauffourier subentri nel 1871 nello studio di via Del Corso 509, già occupato da Simelli e che, come tutte le fonti riportano, ne acquisisca in parte le lastre, può rendere più complessa o più incerta la paternità delle riprese. Resta comunque importante aggiungere questo tassello alla lista dei professionisti che hanno costituito questa ricca collezione iconografica. Ricordiamo tra questi anche il francese Jean Laurent, attivo in Spagna e autore delle vedute e dettagli dell'Alhambra
Opere d'arte - Musei - Gallerie - Collezioni - Dipinti
Spagna - Granada - Alhambra
Architettura rustica - Contadini - Folclore - Costumi regionali
Vegetazione - Flora - Boschi - Alberi
Italia - Centri storici - Arezzo ; Firenze ; Lucca ; Milano ; Modena ; Orvieto ; Parma ; Piacenza ; Pisa ; Pistoia ; Siena ; Venezia
Musei - Scultura - Musei archeologici -
Vaticano - Logge di Pio IX - Decorazioni - Affreschi
Lazio - Centri storici - Roma - Monumenti - Chiese - Palazzi
Roma - Albano Laziale ; Genazzano ; Marino ; Olevano Romano
Architettura residenziale - Palazzi
Architettura residenziale - Ville - Parchi - Giardini ; Villa d'Este
Tutte le lastre sono conservate in buste a quattro falde di carta in fibra di cotone a ph neutro, inserite verticalmente sul lato maggiore in scatole di cartone Archival Folding Boxboard a ph neutro. Le lastre al collodio sono conservate presso i magazzini climatizzati del GFN Archivio Fotografico, prima stanza, parete destra, due scaffali metallici. Le lastre ai sali d'argento e i positivi all'albumina riportati su vetro sono conservati nella stanza 142, primo piano, parete di fondo, lato sinistro, su scaffale metallico. Le lastre di formato B sono posate a terra, condizionate in scatole di legno. Le lastre rotte sono conservate in scatola a parte. I positivi di riproduzione sono collocati nell'archivio GFN suddivisi topograficamente per località e alfabeticamente per contenitore architettonico
1200
Il fondo è costituito da 4421 lastre negative in vetro, per la maggior parte al collodio (2854) e alla gelatina bromuro d'argento (1282). Sono inoltre presenti 285 positivi all'albumina riportati su vetro
Il fondo è stato inventariato tra il 1932 e il 1938, dopo molti anni dall'acquisizione. Questo accadde durante il trasferimento di tutti i materiali del GFN all'Istituto Luce incaricato, dal 1928 al dopoguerra, della produzione e gestione del patrimonio fotografico dello stato. Il fondo Cugnoni si salvò dal trasferimento proprio perché non ancora inventariato. Contestualmente furono realizzate stampe di riproduzione a contatto da lastra, ora conservate in GFN Archivio Fotografico. Ogni stampa è incollata o fissata con pellicola trasparente su cartone di supporto di colore marrone che riporta una etichetta manoscritta con indicazioni sul soggetto e il numero di GFN attribuito. L’accessibilità alle immagini per studio e consultazione è possibile grazie a queste stampe che non costituiscono un corpus omogeneo, ma sono disseminate nell'ordinamento generale topografico alfabetico del GFN, rintracciabili grazie ad una tabella inventariale che riporta i dati identificativi delle singole riprese. La digitalizzazione del fondo, ad opera del Laboratorio fotografico dell’ICCD in alta e bassa risoluzione, ha interessato quasi l'intero corpus (4303 unità), ad esclusione dei formati più grandi. Le immagini digitali sono confluite nel progetto per un sistema di archiviazione e gestione delle immagini digitali (SAGID), consentendo pertanto anche la consultazione in rete. Il fondo non è stato catalogato con scheda F
Roma (RM)
proprietà Stato
Lazio - Centri storici - Roma - Monumenti - Chiese - Palazzi ; Musei - Scultura - Musei archeologici - ; Opere d'arte - Musei - Gallerie - Collezioni - Dipinti ; Architettura residenziale - Palazzi ; Architettura residenziale - Ville - Parchi - Giardini ; Villa d'Este ; Vaticano - Logge di Pio IX - Decorazioni - Affreschi ; Architettura rustica - Contadini - Folclore - Costumi regionali ; Roma - Albano Laziale ; Genazzano ; Marino ; Olevano Romano ; Vegetazione - Flora - Boschi - Alberi ; Italia - Centri storici - Arezzo ; Firenze ; Lucca ; Milano ; Modena ; Orvieto ; Parma ; Piacenza ; Pisa ; Pistoia ; Siena ; Venezia ; Spagna - Granada - Alhambra, Il fondo Cugnoni raccoglie principalmente documentazione del patrimonio architettonico italiano. Sono molte le città d'arte presenti con vedute dei monumenti più significativi: Venezia e il Veneto in generarle ma anche la Toscana o l'Emilia-Romagna con numerosi centri. La città più documentata resta però Roma con una dettagliata ricognizione sugli elementi decorativi delle importanti opere artistiche presenti nel centro storico. Oltre ai palazzi, alle chiese e alle piazze più rilevanti il fondo contiene immagini delle raccolte di dipinti e sculture della città di Roma (Musei Vaticani, Capitolini e Lateranensi, Museo Nazionale Romano, aperto nel 1889). Sono incluse magnifiche vedute della collezione Albani di scultura classica (proprietà Torlonia), e vedute della Villa di Giulio III prima del restauro del Ninfeo e del suo utilizzo come Museo di Arte Etrusca. Oltre alle collezioni di scultura vi si trovano tutte le quadrerie della città, tra cui quella Borghese, Spada, dell’Accademia di San Luca ed anche alcuni dipinti della Corsini. Da ricordare le immagini di "Roma scomparsa" in seguito ai lavori di sistemazione urbanistica. Altro nucleo importante è costituito dai paesaggi campestri e costumi contadini in area laziale (Tivoli, Frascati, Genazzano, Genzano, Olevano, Albano). Significativa la presenza di documentazioni accuratissime delle ville nei pressi di Roma (tra tutte Villa Aldobrandini, Villa Borghese, Villa Doria Pamphili, Villa Torlonia a Frascati, Villa d’Este a Tivoli) con equa attenzione al dato architettonico e a quello naturalistico con straordinarie immagini dei giardini e della vegetazione che circondano le ville. Si segnala inoltre la ricognizione ricchissima degli arredi interni di Palazzo Corsini alla Lungara. L'estero è rappresentato da una serie di riprese dell'Alhambra, a Granada, con dettagli architettonici e decorativi
4421
Il fondo Cugnoni raccoglie principalmente documentazione del patrimonio architettonico italiano. Sono molte le città d'arte presenti con vedute dei monumenti più significativi: Venezia e il Veneto in generarle ma anche la Toscana o l'Emilia-Romagna con numerosi centri. La città più documentata resta però Roma con una dettagliata ricognizione sugli elementi decorativi delle importanti opere artistiche presenti nel centro storico. Oltre ai palazzi, alle chiese e alle piazze più rilevanti il fondo contiene immagini delle raccolte di dipinti e sculture della città di Roma (Musei Vaticani, Capitolini e Lateranensi, Museo Nazionale Romano, aperto nel 1889). Sono incluse magnifiche vedute della collezione Albani di scultura classica (proprietà Torlonia), e vedute della Villa di Giulio III prima del restauro del Ninfeo e del suo utilizzo come Museo di Arte Etrusca. Oltre alle collezioni di scultura vi si trovano tutte le quadrerie della città, tra cui quella Borghese, Spada, dell’Accademia di San Luca ed anche alcuni dipinti della Corsini. Da ricordare le immagini di "Roma scomparsa" in seguito ai lavori di sistemazione urbanistica. Altro nucleo importante è costituito dai paesaggi campestri e costumi contadini in area laziale (Tivoli, Frascati, Genazzano, Genzano, Olevano, Albano). Significativa la presenza di documentazioni accuratissime delle ville nei pressi di Roma (tra tutte Villa Aldobrandini, Villa Borghese, Villa Doria Pamphili, Villa Torlonia a Frascati, Villa d’Este a Tivoli) con equa attenzione al dato architettonico e a quello naturalistico con straordinarie immagini dei giardini e della vegetazione che circondano le ville. Si segnala inoltre la ricognizione ricchissima degli arredi interni di Palazzo Corsini alla Lungara. L'estero è rappresentato da una serie di riprese dell'Alhambra, a Granada, con dettagli architettonici e decorativi