Pensionato Artistico Nazionale by Dell'Otti, Alessandro, Dubray, Luigi, Dalla Nave, Guglielmo, Orlandini & Figli, Allais, Secondo, Arena, Giacomo, Valenti e Passerini (XIX-XX)
https://w3id.org/arco/resource/PhotographicHeritage/1201254167-1 an entity of type: CulturalPropertyComponent
archivio, istituzionale, bene semplice, L’insieme è costituito in massima parte da albumine, con rara presenza di gelatine e alcuni aristotipi, per un totale di 154 unità. Quasi tutte incollate su cartone di supporto di grammatura pesante (spesso incurvato e deformato), con timbro dell’istituto di provenienza, nome dell’allievo, a volte anno del concorso e firma del direttore, alfabetico, topografico
Pensionato Artistico Nazionale by Dell'Otti, Alessandro, Dubray, Luigi, Dalla Nave, Guglielmo, Orlandini & Figli, Allais, Secondo, Arena, Giacomo, Valenti e Passerini (XIX-XX)
Pensionato Artistico Nazionale di Dell'Otti, Alessandro, Dubray, Luigi, Dalla Nave, Guglielmo, Orlandini & Figli, Allais, Secondo, Arena, Giacomo, Valenti e Passerini (XIX-XX)
ca 1896-ca 1931
Pensionato Artistico Nazionale (archivio, bene semplice)
01254167
154
12
1201254167
Il fondo è costituito da riproduzioni di opere estemporanee realizzate da allievi di Accademie o Istituti di Belle Arti per l’ammissione al concorso che avrebbe garantito un soggiorno di quattro anni presso il Pensionato Artistico Nazionale con sede a Roma. Le prove di ammissione -relative alle tre discipline di studio: pittura, scultura e architettura- si svolgevano in alcuni istituti periferici, in particolare: Bologna, Carrara, Firenze, Lucca, Modena, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Torino e Venezia, oltre che presso l' Istituto di Belle Arti di Roma. Gli allievi producevano un primo elaborato per accedere alla vera e propria prova di concorso: un nudo per scultori e pittori e una prova di composizione per gli architetti. Queste venivano giudicate in sede dai direttori d’istituto e solo attraverso il superamento di questa prima fase gli studenti potevano partecipare al successivo bando per il Pensionato. Il concorso si svolgeva con una prova estemporanea e definitiva in cui i partecipanti avevano dieci ore di tempo per presentare un bozzetto sul tema deciso dal Consiglio Superiore di Antichità e Belle Arti. Il bando di concorso cita espressamente che “dei bozzetti ex tempore deve farsi la mattina successiva alla prova una nitida fotografia e nel giorno stesso dovranno essere mandate le negative al Ministero”. I concorrenti avevano poi a disposizione quaranta giorni ininterrotti, con orario dalle otto alle sedici, per lo sviluppo del bozzetto e la realizzazione effettiva dell'opera. La necessità di fotografare immediatamente gli elaborati allo stadio progettuale, come garanzia di fedele documentazione, e di inviarne copia al Ministero spiega la presenza di questo gruppo di materiali all'interno del fondo MPI, benché provenienti probabilmente da un diverso ufficio della stessa Direzione, ovvero quella Divisione per l'Arte Moderna che gestiva anche l'istruzione accademica artistica e musicale. La documentazione dei bozzetti prodotti si accumula nel corso del tempo dando vita a un sub fondo facilmente individuabile per caratteristiche morfologiche e iconografiche. La maggior parte degli elaborati si riferisce ai concorsi che vanno dal 1896 al 1901, e coprono quindi un arco cronologico molto ristretto, con qualche eccezione successiva (1910). Stampe delle prove estemporanee sono conservate anche presso l'Archivio centrale dello Stato di Roma
1198
Il materiale relativo al Pensionato Artistico romano è rientrato parzialmente all'interno del progetto di sperimentazione catalografica sul fondo MPI. Nel 2013 sono state realizzate 13 schede di catalogo di livello P-precatalogo (previa inventariazione dei singoli pezzi), accorpando i positivi in aggregati per insiemi tematici o legati alla provenienza topografica, per un totale di 105 positivi schedati (vedi schede da NCTN 01251036 a NCTN 01251048). Successivamente, da una ricognizione nelle cassettiere collocate in Sala chiostro, che contengono buste ordinate alfabeticamente per autore, sono stati rinvenuti altri 49 esemplari ricollegabili a questo nucleo. In concomitanza con la catalogazione sono stati digitalizzati alcuni positivi da allegare alla scheda. I nuovi rinvenimenti sono stati ordinati, ma non ancora inventariati e digitalizzati
Scultura - Bozzetti
Pittura - Bozzetti
Architettura - Progetti - Disegni
Lazio - Roma - Palazzo Caffarelli
Opere d'arte - Concorsi - Pensionato Artistico Nazionale
Accademie di Belle Arti - Bologna - Carrara - Firenze - Lucca - Modena - Milano - Napoli - Palermo - Parma - Roma - Torino - Venezia
Architettura civile - Palazzi pubblici - Interni - Esposizioni
L’insieme è costituito in massima parte da albumine, con rara presenza di gelatine e alcuni aristotipi, per un totale di 154 unità. Quasi tutte incollate su cartone di supporto di grammatura pesante (spesso incurvato e deformato), con timbro dell’istituto di provenienza, nome dell’allievo, a volte anno del concorso e firma del direttore
spolveratura, pulitura, condizionamento
Materiale catalogato conservato con ordinamento topografico nelle cassettiere antro cartelline sospese, nei locali del GFN Archivio Fotografico. Il restante materiale è attualmente in fase di riordino
Opere d'arte - Concorsi - Pensionato Artistico Nazionale ; Accademie di Belle Arti - Bologna - Carrara - Firenze - Lucca - Modena - Milano - Napoli - Palermo - Parma - Roma - Torino - Venezia ; Pittura - Bozzetti ; Scultura - Bozzetti ; Architettura - Progetti - Disegni ; Lazio - Roma - Palazzo Caffarelli ; Architettura civile - Palazzi pubblici - Interni - Esposizioni, L'insieme è costituito in massima parte da elaborati prodotti per il concorso. Oltre alle prove di ammissione, alcune carpette contengono semplicemente esercitazioni accademiche di allievi, legate a un particolare anno di corso o a specifici docenti (es. Seravezza – Lucca; Carrara). Un altro gruppo di stampe alla gelatina (alcune datate 1930-31) incollate su cartoncino marrone sembra provenire da un album smembrato: il supporto è stato ritagliato su due lati, a volte eliminando anche la parte iniziale del nome dell’allievo che ha prodotto l’elaborato, altre volte rendendo mutile le stesse stampe. Un gruppo di positivi è particolarmente interessante perché documenta gli interni di quella che si presume essere la sede del Pensionato, con didascalie precise per i vari ambienti. Vista la datazione presente su alcuni esemplari di questa serie e l’analisi tecnico formale dei fototipi, si ipotizza che si tratti della seconda sede dell’Istituto, nei locali di Palazzo Caffarelli, dopo il trasferimento del 1920. I concorsi maggiormente documentati sono quelli del 1896 (tema per la pittura: Pigmalione, tema per la scultura: Orazio che trafigge la sorella, tema per l'architettura: Edificio in stile italiano), 1898-1899 (tema per la pittura: Il giuramento di Pontida, tema per la scultura: bassorilievo da verso dantesco dell'Inferno, tema per l'architettura: Grande chiesa cattedrale di stile ogivale italiano), 1900-1901 (tema per la pittura: Atti degli Apostoli. Credi tu Agrippa ai profeti?, tema per la scultura: Le Marie al sepolcro di Cristo, tema per l'architettura: progetto per il palazzo della prefettura). Quantitativamente hanno la prevalenza gli elaborati relativi a pittura e scultura e solo nell'ultima e recente ricognizione sono stati rinvenuti progetti di ambito architettonico
Roma (RM)
1201254167-1
archivio istituzionale
proprietà Stato
L'insieme è costituito in massima parte da elaborati prodotti per il concorso. Oltre alle prove di ammissione, alcune carpette contengono semplicemente esercitazioni accademiche di allievi, legate a un particolare anno di corso o a specifici docenti (es. Seravezza – Lucca; Carrara). Un altro gruppo di stampe alla gelatina (alcune datate 1930-31) incollate su cartoncino marrone sembra provenire da un album smembrato: il supporto è stato ritagliato su due lati, a volte eliminando anche la parte iniziale del nome dell’allievo che ha prodotto l’elaborato, altre volte rendendo mutile le stesse stampe. Un gruppo di positivi è particolarmente interessante perché documenta gli interni di quella che si presume essere la sede del Pensionato, con didascalie precise per i vari ambienti. Vista la datazione presente su alcuni esemplari di questa serie e l’analisi tecnico formale dei fototipi, si ipotizza che si tratti della seconda sede dell’Istituto, nei locali di Palazzo Caffarelli, dopo il trasferimento del 1920. I concorsi maggiormente documentati sono quelli del 1896 (tema per la pittura: Pigmalione, tema per la scultura: Orazio che trafigge la sorella, tema per l'architettura: Edificio in stile italiano), 1898-1899 (tema per la pittura: Il giuramento di Pontida, tema per la scultura: bassorilievo da verso dantesco dell'Inferno, tema per l'architettura: Grande chiesa cattedrale di stile ogivale italiano), 1900-1901 (tema per la pittura: Atti degli Apostoli. Credi tu Agrippa ai profeti?, tema per la scultura: Le Marie al sepolcro di Cristo, tema per l'architettura: progetto per il palazzo della prefettura). Quantitativamente hanno la prevalenza gli elaborati relativi a pittura e scultura e solo nell'ultima e recente ricognizione sono stati rinvenuti progetti di ambito architettonico
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