dittafono by Thomas A. Edison Inc (prima metà XX)

https://w3id.org/arco/resource/ScientificOrTechnologicalHeritage/1201354398 an entity of type: MovableCulturalProperty

dittafono
dittafono by Thomas A. Edison Inc (prima metà XX) 
dittafono di Thomas A. Edison Inc (prima metà XX) 
ca 1909-ca 1930 
Contenitore: piccolo carrello con ruote gommate su cui alloggia l’apparecchio per la riproduzione dei cilindri in cera; tra le gambe del carrello è inserita una rastrelliera composta da tre file per l’alloggiamento di tre cilindri ciascuna (e per un totale di nove cilindri), oltre ad un’ultima rastrelliera pensata per altri accessori. La scatola della macchina è in metallo verniciata di nero. Il corpo della macchina comprende oltre all’apparato di lettura dei cilindri, una pedaliera per l’azionamento del sistema a mani libere collegata mediante cavo elettrico al motore, e una cuffia stetoscopica con supporto con funzione di interruttore per interrompere la rotazione del motore. Motore: motore elettrico controllato da una pedaliera elettrica per l’avvio e l’interruzione della rotazione. Sistema di riproduzione del suono: riproduzione del suono meccanica mediante diaframma e stilo in pietra dura (forse in zaffiro). Il suono riprodotto veniva ascoltato mediante cuffie di tipo stetoscopico collegate al diaframma attraverso tubi di gomma (questi sono assenti). Modalità d’uso: una volta collegato il cavo di alimentazione e alloggiato il cilindro inciso sul mandrino, collocare il diaframma di lettura all’inizio dello stesso; mediante l’apposita pedaliera avviare e interrompere la lettura del cilindro per permettere all’operatore di trascrivere il messaggio contenuto senza manovrare manualmente l’apparato. L’apparecchio veniva utilizzato per la riproduzione dei cilindri incisi con un dittafono incisore come, per esempio, la macchina Ediphone pensata per l’incisione oltre che per la riproduzione (vedi inv. 268934) 
Ediphone (dittafono, STRUMENTI PER LA RIPRODUZIONE DEL SUONO) 
01354398 
12 
1201354398 
All’inizio della storia del suono registrato il fonografo venne principalmente prodotto e commercializzato come dittafono, o meglio come uno strumento pensato per velocizzare le pratiche d’ufficio. I dittafoni sono apparecchi che venivano prevalentemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. Nonostante una prima impresa commerciale fallimentare avviata nel 1887 tramite la Edison Phonograph Company e implosa già intorno al 1891, Edison riprese a commercializzare diffafoni a partire dal 1905 tramite la Edison Business Phonograph Co., prima affiliata alla National Phonograph Co. poi indipendente a partire dal 1908 e infine incorporata all’interno delle Thomas A. Edison Inc. a partire dal 1910. I modelli Ediphone, prodotti dalla Thomas A. Edison Inc. a partire dagli anni Dieci del Novecento, ebbero un largo successo. Dotati di motore elettrico ne esistevano di diversi modelli. In questo caso viene presentato un modello Ediphone “voicewriter” o meglio pensato per riprodurre e trascrivere i cilindri registrati tramite un’altra macchina per l’incisione. Dotata di una pedaliera collegata mediante cavo elettrico al motore, questa permetteva l’azionamento a mani libere dell’avvio e/o dell’interruzione della rotazione del mandrino e quindi della riproduzione del cilindro. Tramite le cuffie era possibile ascoltare e quindi trascrivere il messaggio registrato. Ebbe un discreto successo commerciale soprattutto a partire dagli anni Venti del Novecento, successo che proseguì per tutti gli anni Trenta. Seguirono diversi modelli di dittafono fino agli anni Cinquanta del Novecento, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici 
268935 
Contenitore: piccolo carrello con ruote gommate su cui alloggia l’apparecchio per la riproduzione dei cilindri in cera; tra le gambe del carrello è inserita una rastrelliera composta da tre file per l’alloggiamento di tre cilindri ciascuna (e per un totale di nove cilindri), oltre ad un’ultima rastrelliera pensata per altri accessori. La scatola della macchina è in metallo verniciata di nero. Il corpo della macchina comprende oltre all’apparato di lettura dei cilindri, una pedaliera per l’azionamento del sistema a mani libere collegata mediante cavo elettrico al motore, e una cuffia stetoscopica con supporto con funzione di interruttore per interrompere la rotazione del motore. Motore: motore elettrico controllato da una pedaliera elettrica per l’avvio e l’interruzione della rotazione. Sistema di riproduzione del suono: riproduzione del suono meccanica mediante diaframma e stilo in pietra dura (forse in zaffiro). Il suono riprodotto veniva ascoltato mediante cuffie di tipo stetoscopico collegate al diaframma attraverso tubi di gomma (questi sono assenti). Modalità d’uso: una volta collegato il cavo di alimentazione e alloggiato il cilindro inciso sul mandrino, collocare il diaframma di lettura all’inizio dello stesso; mediante l’apposita pedaliera avviare e interrompere la lettura del cilindro per permettere all’operatore di trascrivere il messaggio contenuto senza manovrare manualmente l’apparato. L’apparecchio veniva utilizzato per la riproduzione dei cilindri incisi con un dittafono incisore come, per esempio, la macchina Ediphone pensata per l’incisione oltre che per la riproduzione (vedi inv. 268934) 
manutenzione 
T 18° - 20°C UR 35 - 45% 
dittafono 
Roma (RM) 
1201354398 
dittafono 
proprietà Stato 
metallo 
ghisa 
tecniche varie 

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