Castello Bufalini

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Castello Bufalini 
Castello Bufalini 
Castello Bufalini nasce come fortilizio militare della famiglia ghibellina dei Dotti di Sansepolcro. In seguito alla battaglia di Anghiari, nel 1440 divenne avamposto militare a difesa del territorio di Città di Castello e venne distrutto sul finire del secolo Quattrocento per ordine della Repubblica Fiorentina.  Passato di proprietà nel 1487 a Niccolò di Manno Bufalini, vennero intrapresi lavori di ricostruzione su progetto dell'architetto romano Mariano Savelli e su indicazioni di Giovanni e Camillo Vitelli, uomini d'armi ed esperti in architettura militare. Assunse l’aspetto di una fortezza, a pianta quadrata irregolare con quattro torri agli angoli, di cui una di maggiori dimensioni, la torre maestra; un ampio fossato con acqua la circondava.  La storia dell'edificio è legata indissolubilmente a quella della famiglia Bufalini, che vantava personaggi affermatisi in ambito ecclesiastico, letterario e giuridico. A partire dagli anni Trenta del Cinquecento, la fortezza fu trasformata in residenza nobiliare, secondo la volontà di Giulio I e del fratello, l'abate Ventura Bufalini. All'esterno rimase ben visibile l'originaria struttura militare dell'edificio, ingentilita dall’inserimento in facciata di un ingresso monumentale e di un loggiato. All’interno vennero create ampie sale distribuite attorno ad un cortile con due lati porticati. Il progetto del palazzo fu opera dell'architetto fiorentino della cerchia dei Sangallo: Giovanni di Alesso, detto Nanni Unghero. Dalla fine del Seicento o il palazzo fu ristrutturato dall'architetto-pittore tifernate Giovanni Ventura Borghesi come amena villa di campagna con “giardino all'italiana”. L'edificio si arricchì nel Settecento di pregevoli opere d'arte, tra le quali stucchi, cicli pittorici su affresco e tela, volti anche a celebrare i Bufalini divenuti marchesi.Nel luglio del 1989 Castello Bufalini è stato acquisito dal demanio dello Stato e costituisce ad oggi un raro esempio di dimora storica signorile pressoché integra, che conserva gran parte del suo arredo storico.   Nel percorso di visita si possono ammirare: il panoramico Loggiato; le splendide sale dipinte da Cristofano Gherardi nella prima metà del Cinquecento; i saloni con il mobilio, la tappezzeria, i quadri, le vetrine che custodiscono i preziosi servizi da tavola in maiolica e la cristalleria. Fra le altre spiccano la Stanza degli Stucchi con le immagini delle “donne forti” e la Camera del Cardinale Giovanni Ottavio Bufalini, con la bellissima culla. Il parco è un tipico esempio di giardino all’italiana con il roseto, la galleria vegetale detta voltabotte, la “ragnaia”, le fontane, il frutteto, il cosiddetto “giardino segreto” ed il labirinto.  
DBUnico.20525 
12.176585 
43.549435 
Villa o Palazzo di interesse storico o artistico 

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