Museo di Casa Vasari
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Museo di Casa Vasari
Museo di Casa Vasari
"Una casa principiata in Arezzo, con un sito per fare orti bellissimi nel borgo San Vito, nella migliore aria della città." Con queste parole Giorgio Vasari descriveva la sua casa, acquistata nel 1541, oggi sede del museo omonimo. L’abitazione si sviluppa su quattro livelli: il seminterrato; il piano nobile, con affaccio diretto sul giardino; il secondo piano, probabilmente destinato alla servitù, piuttosto rimaneggiato; le soffitte. Accanto alla casa si estende il giardino pensile all'italiana, in origine più esteso e con degli orti.
Vasari affrescò riccamente le sale dell’appartamento signorile, seguendo un preciso programma di celebrazione del ruolo dell’artista, utilizzando riferimenti mitologici, biblici e allegorie. Nel 1911 - in occasione del quarto centenario della nascita dell’artista aretino - la dimora venne acquistata dallo Stato italiano per destinarla a museo. Negli anni Cinquanta del secolo scorso il Museo assunse il suo aspetto attuale, con l’eliminazione degli arredi in stile e l’allestimento di una piccola quadreria con opere di Vasari, dei suoi collaboratori e di altri pittori toscani, ben rappresentativa del Manierismo toscano. All'interno di Casa Vasari si conserva inoltre il prezioso Archivio vasariano, contenente la corrispondenza del poliedrico artista e documenti quali le Ricordanze e lo Zibaldone.
La collezione
Il Museo è caratterizzato soprattutto dalla presenza di pitture murali sulle pareti e sulle volte, e dai soffitti lignei caratterizzati dai dipinti su tavola che l’artista realizzò a più riprese per decorare la propria abitazione. In particolare, nella Sala del Trionfo della Virtù, la rappresentazione è incentrata sul ruolo dell’artista e sull'influsso degli astri sulla vita umana: celebri artisti dell’antichità, figure allegoriche e - sul soffitto - Il Trionfo della Virtù che lotta con la Fortuna e l’Invidia. Nella Camera di Abramo, la camera nuziale del Vasari, ha particolare risalto Dio padre che benedice la generazione di Abramo, nel tondo centrale del soffitto. Nelle altre sale, Apollo e le Muse, la Fama e le Arti, e numerosi ritratti di artisti dell’epoca.
I dipinti esposti a Casa Vasari, costituenti la Quadreria allestita agli inizi degli anni Cinquanta e rinnovata nel 2011, provengono per la maggior parte dalle collezioni delle Gallerie Fiorentine e presentano una rassegna di pittori cinquecenteschi riferibile in particolare ai cosiddetti “pittori dello studiolo”, ossia gli artisti che, intorno al 1570, collaborarono insieme a Vasari alla decorazione dello Studiolo di Francesco I de’ Medici in Palazzo Vecchio, tra cui Jacopo Zucchi, Carlo Portelli, Mirabello Cavalori, Francesco Morandini, Alessandro Allori, Perin del Vaga, Giovanni Stradano, Maso da San Friano, Santi di Tito ed altri di ambito aretino e fiorentino.
Sono poche le opere appartenenti all'arredo originale della casa: la Venere in gesso attribuita a Bartolomeo Ammannati, posta a coronamento del camino nella Sala del Trionfo della Virtù, e la terracotta policroma invetriata raffigurante l’imperatore romano Galba di profilo, attribuita ad Andrea Sansovino ed esposta nel cosiddetto Stanzino vasariano.
La Cappellina e lo Stanzino vasariano sono stati recentemente riallestiti. Il Museo di Casa Vasari ha inaugurato nel 2020 anche la nuova Sala Video. Il progetto è risultato tra i vincitori del Bando 2019 Conservazione e Valorizzazione Patrimonio storico-artistico della Fondazione CR Firenze, che ha interamente finanziato i lavori e la produzione del video "Giorgio Vasari si racconta. Ritratto dell'artista aretino attraverso le vicende della sua dimora" avvalendosi dell'Art bonus.
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Museo, Galleria e/o raccolta