Call to co-creation
per la nuova piattaforma di consultazione del Catalogo generale dei beni culturali
Attenzione: la data di scadenza per la presentazione delle proposte è stata posticipata al 22 ottobre 2018!
Cos’è il Catalogo Generale dei Beni Culturali
È la banca dati che raccoglie e organizza a livello centrale le informazioni descrittive dei beni culturali catalogati in Italia, frutto delle attività di ricerca condotte da diverse istituzioni sul territorio. Sul sito http://www.catalogo.beniculturali.it sono consultabili oltre 800.000 schede descrittive di monumenti, collezioni, raccolte, oggetti di interesse artistico e storico, reperti e siti archeologici, beni scientifici e naturalistici fino a oggi conferite al Sistema In-formativo Generale del Catalogo (SIGECweb) che contiene oltre 2.700.000 schede: monumenti, collezioni, raccolte, oggetti di interesse artistico e storico, reperti e siti archeologici, beni scientifici e naturalistici. La piattaforma permette di effettuare ricerche, visualizzare anteprime e accedere alla scheda di catalogo del singolo bene di interesse.
Nel 2017 i dati di accesso al sito sono stati i seguenti: visitatori diversi 55.132; visite 83.961; pagine visitate 737.735; accessi 7.375.932; banda utilizzata 309,72 GB; tempo medio di visita 6 minuti.
Da qualche anno l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) è impegnato in attività di apertura dei dati del Catalogo in formato “open data” (http://www.catalogo.beniculturali.it/opendata) e – più recentemente, con il Progetto ArCo-Architettura della conoscenza – in formato “linked open data”.
A chi si rivolge il Catalogo Generale dei Beni Culturali
Il materiale catalografico può essere usato
- per finalità di tutela, ricerca e studio da parte del personale Mibac, delle università e dei centri di ricerca specializzati nel settore dei beni culturali
- come base dati informativa per le attività governo del territorio (pianificazione paesaggistica e territoriale, processi di riduzione del rischio e di gestione delle emergenze)
- nelle attività di valorizzazione dei beni culturali
- nei progetti di cooperazione internazionale
- nella creazione di beni e servizi legati alla fruizione del patrimonio culturale
- dall’industria “creativa”
- nella creazione di contenuti promozionali territoriali riconducibili alla filiera turistica culturale e ambientale.
Perché una call to co-creation
Accanto ai tradizionali modi di consultazione del patrimonio catalografico l’ICCD vuole sviluppare delle modalità di fruizione innovative che mettano al centro l’esperienza utente come base della progettazione delle nuove funzionalità; l’ICCD intende individuare nuove e più avanzate forme di consultazione attraverso l’inclusione nel processo di creazione dei soggetti che operano nel settore dell’informatica umanistica.
I contenuti del contest
A partire dai contenuti presenti nella banca dati, si chiede ai partecipanti di elaborare delle proposte che, basandosi sulle tecnologie del web semantico, riescano a sviluppare tutto il potenziale informativo dei dati del Catalogo generale dei beni culturali. I dati saranno accessibili dallo sparql endpoint del sito http://www.dati.beniculturali.it (ora pubblicati in versione draft sulla piattaforma http://wit.istc.cnr.it/arco/) o attraverso un web service dedicato (a breve dei dataset di test saranno resi disponibili in formato XML dal sito http://www.catalogo.beniculturali.it/opendata e ulteriori dataset potranno essere richiesti via e-mail al seguente indirizzo: ic-cd.catalogogenerale@beniculturali.it). Le ontologie prodotte nell’ambito del Progetto ArCo – Architettura della conoscenza, ancora in formato instabile, sono accessibili attraverso la piattaforma Github (https://github.com/ICCD-MiBACT/ArCo).
Il nuovo sistema dovrà riprendere tutte le funzionalità attualmente presenti sull’attuale sistema di consultazione http://www.catalogo.beniculturali.it, arricchendole ulteriormente.
Dalle ricerche fatte all’interno della piattaforma l’utente otterrà non solo la consultazione della risorsa digitale e dei dati descrittivi sul singolo elemento o gruppo di beni ricercato, ma anche la ricostruzione del contesto nel quale tali oggetti si collocano, evidenziando le relazioni esistenti fra gli elementi del patrimonio, i soggetti che li definiscono, i luoghi che ne sono lo scenario, le persone a cui sono legati arricchendo le fonti di partenza con informazioni di qualità utili a fini conoscitivi, educativi, di ricerca, oltre che di valorizzazione.
Ambiti su cui sviluppare le proposte
1) interfaccia di consultazione (usabilità);
2) rappresentazione spazio-temporale (contesto);
3) modalità di interlinking dei dati, basata sulle ontologie sviluppate nel progetto ArCo (arricchimento semantico);
4) livello di interazione dell’utente (user experience).
Come realizzare le proposte
La proposta dei partecipanti al contest dovrà essere costituita da:
– un documento tecnico che illustri i contenuti della proposta e le soluzione tecnologiche da utilizzare;
– un mockup che illustri analiticamente l’interfaccia e le modalità di interrogazione e navigazione dei dati;
– un documento tecnico-economico che illustri la sostenibilità economica per la realizzazione e il mantenimento nel tempo della piattaforma.
I vincoli fissati dall’amministrazione sono un costo di realizzazione inferiore a 40.000,00 euro e un tempo per la realizzazione della proposta inferiore a 6 mesi.
Svolgimento della procedura
Le proposte dovranno pervenire esclusivamente via email all’indirizzo mbac-ic-cd@mailcert.beniculturali.it entro il termine del 1 ottobre 2018 22 ottobre 2018, pena l’esclusione dalla procedura.
Scaduto il termine di presentazione delle domande, verrà nominata una giuria per la valu-tazione delle proposte, rappresentativa dei target di riferimento degli utenti del Catalogo generale dei beni culturali.
I partecipanti saranno invitati a presentare alla giuria la proposta inviata attraverso un breve pitch di presentazione del progetto (durata massima 7 minuti a presentazione); la giuria si riserva la possibilità di porre delle domande ai partecipanti. La data della presentazione sarà comunicata successivamente.
Gli elementi di valutazione della proposta saranno:
– qualità della user experience proposta
– sostenibilità delle soluzioni tecnologiche utilizzate
– ampiezza delle possibilità realizzabili di comprensione e valorizzazione del Catalogo dei beni culturali.
La giuria stabilirà le tre migliori proposte a cui saranno assegnati i seguenti premi (importi IVA esclusa).
1. € 2.000,00 per il I classificato
2. € 1.500,00 per il II classificato
3. € 1.000,00 per il III classificato
L’assegnazione del premio non dà diritto alcuno all’affidamento del successivo incarico di progettazione ed esecuzione, la cui procedura sarà svolta nei termini di legge sui contratti pubblici.
Il responsabile del procedimento è l’arch. Antonella Negri.
Le richieste di chiarimento possono essere inviate all’indirizzo email ic-cd.catalogogenerale@beniculturali.it.
- Per farti una idea, guarda il nostro sistema di consultazione attuale.
- Per conoscere il “mondo del Catalogo”, guarda anche qui e qui
Obiettivi
operativi
Metodologia
early adoption
Tempi
Il progetto ArCo
Architettura
della conoscenza
Risultati